29/12/2020 – La Lega critica il concorso per direttori generali della Regione dove la commissione e’ composta anche da dipendenti regionali di grado di piu’ basso rispetto ai ruoli in palio.
“Benche’ legittimo, e’ comunque imbarazzante e crea un discutibile precedente il fatto che il governatore Stefano Bonaccini e la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti, abbiano voluto che nella commissione giudicante del maxi-concorso per direttori generali della Regione ci fosse anche un sottoposto ai quadri dirigenti di via Aldo Moro”, afferma il capogruppo del Carroccio in Regione Matteo Rancan.
“Ci troviamo di fronte a una presa in giro per tutte le persone che hanno legittimamente partecipato al concorso e per i cittadini emiliano-romagnoli che non dovrebbero assistere a scene imbarazzanti come queste”. Il concorso per il rinnovo dei vertici della ‘macchina’ di viale Aldo Moro prevede che almeno due dei tre membri componenti della commissione siano esterni all’organico, presente e passato, della Regione. “Considerata l’importanza del bando, visto che riguarda non solo una direzione generale ma tutte le posizioni apicali della Regione- spiega Rancan- indicare fra i componenti della commissione un membro interno, significa affidare la selezione ad un dipendente che si trova in regime di subordinazione rispetto ad un candidato. A nostro avviso sarebbe stato politicamente opportuno che la commissione giudicante fosse formata da tre commissari esterni, come chiaramente consentito dalla norma, e non solo due, come invece dichiaratamente voluto da Bonaccini e Petitti”.
“Se fossimo stati noi al governo, avremmo avuto una sensibilita’ diversa, e formato la commissione con tutti membri esterni alla Regione”, conclude Rancan.