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Semestrale Iren: ricavi 2,2 mld, utile netto 151 mln, indebitamento netto 2,570 mld

31/7/2019 – Il Consiglio di amministrazione del gruppo Iren ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2019 con ricavi pari a 2,2 miliardi di euro in crescita del 15,6% e – escludendo l’effetto positivo non ripetibile registrato nel 2018 di circa 60 milioni di euro di certificati di efficienza energetica e 22 milioni di euro di certificati verdi scaduti – Ebitda a 478 milioni di euro e utile netto a 151 milioni di euro. L’ indebitamento finanziario netto cresce di 117 milioni a 2 miliardi 570 milioni di euro.

Sono risultati che, rileva il presidente Renato Boero, “evidenziano la capacità del Gruppo di coniugare le leve di crescita interna e lo sviluppo per linee esterne, consentendo di incrementare l’Ebitda di circa 20 milioni di euro, ripartiti equamente tra le due variabili. Lo sviluppo per linee esterne proseguirà anche nei prossimi mesi con la previsione di completare alcune ulteriori operazioni entro la fine dell’anno”.
La crescita dell’Ebitda di circa 20 milioni di euro è da ricondurre per 11 milioni alla crescita organica supportata da 197 milioni di euro di investimenti (+20,1%) e per 9 milioni agli effetti positivi derivanti dall’ingresso nel perimetro di consolidamento di ACAM, Maira, Spezia Energy Trading e San Germano.

Continua inoltre la crescita dei clienti nei settori energetici, arrivati a circa 1,8 milioni, in aumento di oltre 17.000 unità rispetto al 31 dicembre 2018.
“I risultati approvati oggi confermano l’efficacia del modello di business del Gruppo che, al netto di elementi straordinari e non ripetibili, riporta indicatori operativi in forte crescita rispetto allo scorso anno – sottolinea l’a.d. Massimiliano Bianco – Tale dinamica economica si accompagna con una gestione finanziaria che, a fronte di un incremento degli investimenti e dei dividendi distribuiti, risulta sostanzialmente in linea con il valore di fine 2018.”

Massimiliano Bianco

ANALISI DEI RISULTATI

I Ricavi consolidati al termine del secondo trimestre del 2019 si attestano a 2 miliardi 238 milioni di euro. L’incremento del 15,6% rispetto a 1.937 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente è dovuto prevalentemente ai ricavi di energia elettrica, grazie ai maggiori volumi e all’incremento del prezzo, e al consolidamento delle società del gruppo ACAM dal 1°aprile 2018, Maira e Spezia Energy Trading da ottobre 2018 e San Germano dal 1°gennaio 2019.

Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è pari a 478 milioni di euro, -5,5% rispetto ai 506 milioni di euro registrati nei primi sei mesi del 2018. La flessione del margine è da ricondurre al venir meno di circa 60 milioni di euro relativi al riconoscimento non ripetibile, nel primo semestre 2018, di certificati di efficienza energetica pregressi nonché alla scadenza degli incentivi in certificati verdi riconosciuti sulla produzione idroelettrica degli impianti di Pont Ventoux e Bussento generando un effetto negativo sul periodo circa 22 milioni di euro.

Il margine operativo lordo, al netto di questi fattori straordinari di discontinuità, risulterebbe in miglioramento del +12,7% rispetto al risultato gestionale di 424 milioni di euro del primo semestre 2018. Il primo semestre 2019 è stato caratterizzato da un miglioramento che ha riguardato tutte le linee di business con la sola eccezione della vendita di energia elettrica e gas per le quali si sono registrati margini in flessione seppur con un importate recupero rispetto ai risultati trimestrali.

Sulla marginalità della Sbu Mercato” ha influito negativamente il venire meno degli effetti contabili di conguagli di partite pregresse che avevano caratterizzato il 2018 e non più ripetibili e, per quanto concerne la vendita di gas, anche un andamento climatico nella prima parte dell’anno non favorevole”.

Il Risultato Operativo (Ebit) si attesta a 258 milioni di euro, in diminuzione (-18,2%) rispetto ai 315 milioni di euro al 30 giugno 2018. Il decremento rispetto al primo semestre dello scorso anno è imputabile ai maggiori ammortamenti (+22 milioni di euro), comprensivi dell’effetto derivante dalla variazione di perimetro a seguito del consolidamento di ACAM e San Germano, e a maggiori accantonamenti e svalutazioni (+7 milioni di euro).

L’Utile Netto di Gruppo (post minorities) si attesta a 151 milioni di euro, -18,4% rispetto a 185 milioni di euro registrati al 30 giugno 2018. Escludendo l’effetto dei certificati energetici, l’utile netto risulterebbe in crescita del 19,5%, nonostante l’incremento degli ammortamenti e delle svalutazioni appena descritto.

L’Indebitamento Finanziario Netto al 30 giugno 2019 è pari a miliardi .570 milioni di euro, in crescita di 117 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 per effetto dei maggiori investimenti, della distribuzione dei dividendi e dell’applicazione del principio contabile IFRS16 che impatta sull’indebitamento finanziario netto per circa 105 milioni di euro. Escludendo tale effetto contabile e l’acquisto di azioni proprie, l’indebitamento finanziario netto risulterebbe sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2018.

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