DI SERGIO BEVILACQUA*
31/7/2019 – Scrivo a proposito della nuova legge regionale contro le discriminazioni nei confronti delle comunità gay, trans etc. , vale a dire la legge definita, con un neologismo terribile, sulla omotransnegatività, di cui è stata relatrice all’assemblea legislativa regionale la consigliera del Pd Roberta Mori.
Da sociologo clinico e sociatra ho studiato in profondità il problema LGBTQ ecc. (ormai quasi tutto l’alfabeto, e non basterà). Qui voglio elencare i principali punti scientifici, non in ordine d’importanza:
1. Dimensione del fenomeno omosessuale: nettamente più accentuato del reale;
2. Falsa comunanza attuale di omosessualità maschile e femminile. In realtà, letteralmente antipodica;
3. Esistenza di lobby deviate, sia M/M che F/F, che cercano di garantirsi spazi socio-economici (vedi caso Anghinolfi in Angeli e Demoni) spesso non coerenti con dimensioni;
4. Riflessione pericolosamente viziata a sinistra da opportunismo elettoralistico e a destra da estremismo comportamentale;
5. Le nuove tecniche riproduttive rendono rivoluzionario e destabilizzante a livello di società e, soprattutto, di Specie Umana il lesbismo (autonomia riproduttiva).
Di fronte a tutto ciò, La strategia dovrebbe essere di
1. minimizzare le questioni LGBTQ, considerandole molto più marginali (cioè dandogli il giusto peso statistico);
2. considerare particolarmente pericolose le implicazioni politiche e sociali, soprattutto del lesbismo;
3. ristabilire codici etici e di comportamento generalizzati basati su sobrietà delle manifestazioni pubbliche, in modo da non invadere i campi di proiezione erotica inconscia dei singoli, in particolare se minorenni;
4. garantire la privacy di tutte le tendenze sessuali tra adulti consapevoli e consenzienti;
5. mantenere rigorosamente esterno a qualunque aspetto istituzionale il fatto sessuale, considerandolo come elemento puramente affettivo invece di valore sociale, e così valorizzando le convivenze secondo un esclusivo principio di mutuo soccorso e aiuto, differenziandole dalle famiglie tradizionali, che detengono anche la condizione e lo scopo riproduttivo;
6. inserire una valutazione sociatrica (società di appartenenza del soggetto migrante da un sesso all’altro e loro equilibri) nella profilassi del transessualismo, e quindi non soltanto psicologica e clinico-chirurgica.
Questi 6 capisaldi non sono superabili; di conseguenza, ogni legge che li oltrepassi è da considerare disfunzionale e negativa, e occorre opporvisi.
*Sociologo, capogruppo opposizione consiglio comunale di Cavriago
Lui&Lei
01/08/2019 alle 08:45
Pensare che una sana scopata fra due diciamo ‘predisposti’.. come ai ‘vecchi tempi’.. è una cosa clamorosa
e direi assolutamente insuperabile in qualità.
Peccato chi se la perde..
🙂