14/6/2019 – La maxi-inchiesta sugli appalti del comune di Reggio, dopo tre anni di indagini della guardia di Finanza, con 15 indagati, è arrivata ieri a una svolta con una ondata di perquisizioni e sequestri negli uffici comunali, in società partecipate e in ditte appaltatrici (come Corradini, storico servizio di rimozione auto) in studi di avvocati e abitazioni private che ha impegnato una settantina di agenti e ben quattro sostituti procuratori.
L’inchiesta, per una sfilza di ipotesi di reato (dalla corruzione alla turbativa d’asta, dall’abuso d’ufficio alla rivelazione del segreto d’ufficio sino alla falsità ideolopgica del pubblico ufficiale) riguarda sette appalti di prima grandezza, come il Global Service della gestione impianti in capo a Gesta (Coopservice, prima Ccpl) per un valore di 11 milioni 800 mila euro, e quello da 25 milioni assegnato da tempo al consorzio Tea-Til per gestione della sosta, i controlli in ztl e il trasporto scolastico: una gara europea già finita nel mirino dell’autorità anticorruzione Anac sulla scorta di una segnalazione dell’associazione operatori del settore sosta e parcheggi. Tutti fatti avvenuti tra il 2015 al 2017, sindaco Luca Vecchie, a quando si appreso, anche prima).
In sosdtanza, secondo la procura questi appalti sarebbero stati più o meno sapientemente pilotati, ed elementi di prova difficilmente confutabili sarebbero emersi dalle intercettazioni. Il più intercettato è stato il capo dell’avvocatura comunale, Santo Gnoni, uno dei principali indagati monitorato con cimici installate nel suo ufficio e anche con trojan inserito nel cellulare, che ha permesso di registrare colloqui e riunioni. Ieri i sostituti Valentina Salvi, Giulia Stignani, Iacopo Berardi e Marco Marano insieme hanno passato al setaccio l’ufficio di Gnoni e hanno disattivato le cimici. Il tutto alla presenza, come prevede la legge in caso di perquisizioni di avvocati, della presidente dell’Ordine Celestina Tinelli. Gogni è difeso dall’avvocato Liborio Cataliotti che insieme al collega Paolo Coli – anche lui indagato in questo procedimento – tutela i 18 dirigenti comunali messi sotto inchiesta dalla Procura per il conferimento – con procedure non regolari – di una massa di incarichi esterni.
Il quadro dell’indagine non è ancora completo, ma già ora è evidente il coinvolgimento del livello politico: fra gli indagati figurano l’ex assessore alla Mobilità della prima Giunta Vecchi, Mirko Tutino (Pd all’epoca dei fatti) per l’appalto generale sosta-trasporto scolastico al consorzio Tea e il vicesindaco uscente Matteo Sassi (sinistra) per la nomina di Maria Teresa Guarnieri alla direzione di Rete, l’Azienda comunale Servizi alla persona: Tuutino e Sassi sono indagati per turbativa d’asta. Indagato, sempre per la nomina della direttrice, anche il presidente dell’Asp Raffaele Leoni, esponente ormai storico del Pci-Pds-Ds-Pd. Leoni è nella direzione provinciale del Pd e della direzione di Festa Reggio. La stessa Guarnieri non è affatto estranea al mondo politico: prima di dirigere l’Asp di Fidenza, è stata assessore a Parma nella giunta di Elvio Ubaldi e consigliera comunale della lista civica L’ Altra Politica.
Un altro ramo dell’inchiesta riguarda l’assegnazione alla gestione dell’asilo nido Maramotti di San Maurizio alla cooperativa Panta Rei, una “costola” generata nel mondo Reggio Children, che ha in appalto la gestione di diverse strutture comunali per l’infanzia.
IL COMUNICATO DELLA GUARDIA DI FINANZA DI GIOVEDì 13 GIUGNO
GDF REGGIO EMILIA: PERQUISIZIONI PER IRREGOLARITA’ NEGLI APPALTI DEL COMUNE DI REGGIO EMILIA
13/6/2019 – In data odierna sono in corso, a cura dei militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, perquisizioni, ordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, presso il Comune di Reggio Emilia, le sedi di alcune società e professionisti che hanno avuto appalti o servizi da detto Ente e le abitazioni degli indagati.
L’operazione di polizia giudiziaria va ricondotta ad una attività di indagine eseguita dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia negli ultimi tre anni nel settore degli appalti pubblici, con la direzione della locale Procura della Repubblica, prendendo in esame alcuni rilevanti appalti del Comune di Reggio Emilia.
Le prime ricostruzioni investigative hanno fatto emergere qualificati indizi di irregolarità nelle procedure di affidamento dei lavori o dei servizi afferenti:
nomina del direttore dell’Azienda pubblica di servizi alla persona;
affidamento dei servizi legali ed assicurativi del Comune;
gestione dell’asilo nido “Maramotti”;
rimozione di veicoli e ripristino sicurezza stradale;
gestione di riscaldamento e manutenzioni impianti edifici comunali;
gestione di aree di sosta comunali e trasporto scolastico, di qui la necessità di approfondire gli accertamenti e di ricercare ogni documento o elemento utile alla ricostruzione dei fatti.
Le attività operative, eseguite da Ufficiali di p.g. del Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, vengono svolte con la collaborazione di consulenti tecnici nominati dalla Procura della Repubblica e delegati a partecipare alle odierne attività di p.g. e vedono la partecipazione diretta di Sostituti Procuratori della Repubblica di Reggio Emilia, in ragione della necessità di perquisire anche studi legali, per i quali il G.I.P. del Tribunale di Reggio Emilia ha autorizzato le operazioni in conformità alle richieste della Procura della Repubblica. Contestualmente alle operazioni di perquisizione, sono stati notificati avvisi di garanzia a n. 15 indagati. I reati per i quali si procede sono: turbata libertà degli incanti, falsità ideologica del pubblico ufficiale, rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio e corruzione.
Edmondo
14/06/2019 alle 12:54
E’ consentito sghignazzare ?…
Abaco
14/06/2019 alle 14:44
E pensare che è stato appena rieletto lo stesso Sindaco, immaginiamo (con timore) la nuova giunta…