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Cinema & Vino Pupi Avati si racconta tra i grandi lambruschi della Medici Ermete

Pupi Avati si racconta alla Medici Ermete. Il maestro italiano della cinema, nonché emiliano “Doc”, sceglie la Tenuta Rampata di Montecchio per dialogare col pubblico tra vita personale e professionale, tra filosofia esistenziale e concretezza di lavoro.

L’appuntamento, sabato alle 18.30, è nell’ambito del progetto “Medici per il territorio” che, giunto alla terza edizione, ha l’obiettivo di sdoganare il vino dal suo ambito “tout court” e di renderlo “ambasciatore” per un dialogo continuo con le altre discipline, siano esse immediate o (solo apparentemente) più lontane.

La scelta del regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore Pupi Avati viene dalle caratteristiche che sembrano accomunare concretamente i due settori, la viticoltura e la cinematografia. Entrambe raccontano infatti storie, percorsi, tentativi, la forza delle idee, grandi slanci, imprevisti fallimenti e/o durevoli successi, così come passioni, vite spese alla ricerca della formula perfetta, sapere tramandato di generazione in generazione. Questo Avati lo sa bene.

Pupi Avati

Fratello minore dello sceneggiatore e produttore Antonio Avati, nei suoi quarant’anni di carriera, è passato attraverso un cinema manifesto della futilità del presente resa ancora più chiara dall’esaltazione di un passato unico, reso malinconico dai passaggi musicali (altra grandissima passione del regista), per trasformarsi nel cinema della rinascita e della rivincita dei flop commerciali che si sono susseguiti negli anni ’90.

Oggi, con i suoi 80 anni, Pupi Avati, saggio, ruvido e sentimentale al tempo stesso, è uno dei re incontrastati del cinema italiano. Questo ed altro racconterà sul palcoscenico privilegiato della Tenuta Rampata, Strada per S.Ilario, 68 a Montecchio Emilia. Alle 18.30 aperitivo di benvenuto con prodotti tipici del territorio e di seguito il racconto dell’uomo e del regista Avati.  

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Una risposta a 1

  1. Blu Rispondi

    05/06/2019 alle 20:18

    GRANDISSIMO

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