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Chiesto il controllo delle schede di Castelnovo M.
Esposto al prefetto, “sospetto di gravi brogli”

17/6/2019 – Il candidato sindaco di Castelnovo Monti Alessandro Raniero Davoli, sconfitto dal sindaco Enrico Bini nelle elezioni comunali del 26 maggio, ha inviato un esposto al prefetto di Reggio Emilia per chiedere la riapertura dei plichi e il controllo delle schede elettorali del capoluogo montano “alla presenza di uno o più periti calligrafi”. L’esposto, che pubblichiamo integralmente, ha per oggetto ” gravi brogli alle elezioni amministrative del 26 maggio 2019″.

Alessandro Raniero Davoli, entrato in consiglio comunale, era il candidato sindaco indicato dalla Lega e si era presentato con la lista Castelnovo Libera che ha riunito i simboli di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Udc.

Alle europee, sempre a Castelnovo Monti, i partiti di quella coalizione avevano ottenuto oltre il 50,5% dei voti, e il Pd il 27,67%, ma nello stesso giorno il risultato si è rovesciato in modo eclatante alla elezioni comunali: i partiti del centro destra sono crollati al 22,07%, e la lista di Enrico Bini “Noi per l’appennino”, sostenuta dal Pd, è balzata al 60,7%.

Alessandro Davoli

Secondo Davoli ce n’è abbastanza per sospettare di una “manina” che avrebbe in qualche modo determinato mutamento “teatrale e istantaneo”, come mai era avvenuto, degli orientamenti degli elettori.

Dunque il consigliere del centro-destra ha il sospetto di “gravi brogli”, alla luce anche di una testimonianza, citata nell’esposto, su “centinaia” di schede che sarebbero apparse votate come dalla stessa mano; e delle telefonate di un “noto giornalista” che gli avrebbe accennato a una manovra a più ampio respiro con “brogli massicci” partita addirittura da Bruxelles al fine di fermare l’ondata “sovranista” .

Il fenomeno del ribaltamento dei risultati fra europee e comunale, in particolare fra Lega e Pd, si è registrato anche in Toscana e in Veneto.

Ma a Reggio Emilia avrebbe raggiunto la dimensiona di un’anomalia senza precedenti, con 18 comuni su 42 che in un territorio ristretto che hanno cambiato maggioranza politica, da un voto all’altro, nella stessa giornata elettorale. E in tale contesto, i risultati di Castelnovo Monti appaiono come i più eclatanti per le differenze registrate.

“Per esperienza, a parere di esperti di flussi elettorali e di elezioni, il fatto è fortemente anomalo, anzi è un unicum nelle decine di elezioni tenute dal dopoguerra in poi in Italia – scrive Davoli nel suo lungo esposto al Prefetto Maria Forte –

Mai avvenuto che ad una elezione, si manifesti un così teatrale e istantaneo mutamento nelle intenzioni di voto negli elettori. Ripeto il voto alle europee e alle amministrative si è svolto contemporaneamente.

Quando nessuna spiegazione razionale, nessun dato d’esperienza suffraga un evento così drammatico e notevole, altre spiegazioni possono aver legittimità; secondo una logica ben affermata – conclude l’ex candidato della Lega con una citazione di Sherlock Holmes – “quando è stato eliminato l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità.”

L’ESPOSTO DI DAVOLI AL PREFETTO DI REGGIO EMILIA

“Oggetto: gravi brogli alle elezioni amministrative del 26 maggio 2019.

In qualità di candidato sindaco della lista CASTELNOVO LIBERA, risultato eletto consigliere comunale nel consiglio di Castelnovo ne’ Monti, le scrivo per denunciare episodi e comunicare informazioni in merito alla possibilità di gravi brogli elettorali su larga scala, che a parere dello scrivente, hanno interessato tutti i comuni della provincia di Reggio Emilia, (e non solo), nei quali oltre alle elezioni per il parlamento europeo, si sono tenute elezioni amministrative per il rinnovo dei rispettivi consigli e sindaci.

Il simbolo della lista di Davoli alle comunali di Castelnovo Monti

Ovunque i risultati usciti dallo scrutinio dell’urna contenente le schede votate per il Parlamento Europeo, hanno dato effetti eclatanti a favore dei partiti Lega e Fratelli d’Italia. A Castelnovo Monti in taluni seggi si è arrivati al 47% solo per il partito Lega; al termine la media sarà del 41,31%.

La somma dei tre partiti in coalizione nella lista delle comunali Castelnovo Libera, 2958 voti, erano ben oltre il 50,5%, considerati anche i voti del quarto partito della coalizione, ovvero l’UDC, e presumibilmente i voti di altri partiti che sono antitetici al PD, siamo oltre il 52-53% .

Il partito che sostiene la lista “Noi per l’Appennino”, il PD, ha ottenuto alle europee solo il 27,67%.

A fronte di questo voto, si ha un ribaltamento totale alle comunali. La lista sostenuta dal PD ottiene 3572 voti, il 60,58%, (contro i 1621 delle comunali, 27,67%). mentre la lista CASTELNOVO LIBERA, coalizione di quattro partiti, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e UDC, si troverà solo 1301 voti, il 22,07%. (contro i circa 3000 voti alle europee, 50,5%)

Il dato, preso singolarmente, potrebbe avere molte spiegazioni, un sindaco particolarmente amato, e i cittadini soddisfatti dell’amministrazione uscente, (e non è cosi), una lista e un candidato sindaco concorrente non gradito ecc.

Ma al di là di questo, e non è il caso, impressionante e illogico è quanto avvenuto in altri comuni della provincia nei quali si è votato: su diciotto comuni nei quali la maggioranza alle europee va ai partiti del cosiddetto centro destra, nemmeno uno viene conquistato dalla coalizione e dai candidati sindaci di questi partiti, anzi, come a Castelnovo Monti si verifica un drammatico e imponente ribaltamento delle percentuale e dei voti.

Per esperienza, a parere di esperti di flussi elettorali e di elezioni, il fatto è fortemente anomalo, anzi è un unicum nelle decine di elezioni tenute dal dopoguerra in poi in Italia.

Mai avvenuto che ad una elezione, si manifesti un così teatrale e istantaneo mutamento nelle intenzioni di voto negli elettori. Ripeto il voto alle europee e alle amministrative si è svolto contemporaneamente.

Quando nessuna spiegazione razionale, nessun dato d’esperienza suffraga un evento così drammatico e notevole, altre spiegazioni possono aver legittimità; secondo una logica ben affermata, “quando è stato eliminato l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità.”

Due giorni dopo lo scrutinio del lunedì 27 maggio, ho ricevuto la telefonata di un amico giornalista, direttore di un giornale online, persona di grande esperienza politica. Preoccupato mi ha comunicato che il risultato elettorale era stato alterato da brogli massicci. Da informazioni in suo possesso era intervenuta una mano straniera, da Bruxelles, che, con la complicità di un apparato dello stato italiano, aveva cambiato il risultato elettorale.

Da quanto a conoscenza del giornalista, non era qualcosa di organizzato dal partito che aveva beneficiato del risultato, ma, come mi ha ripetuto, per interessi stranieri, volti a stoppare la formazione di una base territoriale, una classe dirigente “sovranista” in Emilia.

Se il Partito Democratico avesse perso anche il controllo delle realtà comunali, e quindi la propria base territoriale in quella che è una sua roccaforte da oltre settant’anni, si paventava la disgregazione e la successiva irrilevanza politica di questo partito. Partito ben visto e funzionale alle politiche dell’Unione Europea e dei due paesi egemoni, ovvero Francia e Germania.

A mia volta comunicavo le anomalie e i dubbi sorti all’atto delle votazioni e poi dello scrutinio, riferite da miei candidati presenti alle operazioni elettorali. (vedi oltre)

Il giorno successivo ricevevo ulteriore telefonata dal giornalista, che mi confermava la prima dichiarazione relativa ai brogli, aggiungendo ulteriori dettagli, arrivati da un alto funzionario del Parlamento Europeo, suo conoscente.

Veniva confermata, anzi data per certa l’azione vota a ribaltare artatamente il risultato elettorale, tramite un piano predisposto da tempo, e reso possibile dal particolare che lo scrutinio delle schede contenute nell’urna delle amministrative, non è stato in continuità con le operazioni di scrutinio delle europee, ma ben 14 ore dopo la chiusura notturna dei seggi elettorali.

Anomalie sono state osservate durante lo svolgimento delle operazioni elettorali e successivamente durante le operazioni di scrutinio, in particolare delle schede votate per le elezioni comunali. Dal sottoscritto, che ha visitato dieci degli undici seggi presenti nel comune di Castelnovo Monti, è stato notato che i militi dell’Arma, in numero di due per ogni seggio o gruppo di seggi, se nello stesso edificio, erano di provenienza altra rispetto alla locale compagnia carabinieri (che serve tutto il territorio dell’Appennino) o della locale stazione cc di Castelnovo Monti.

Nello stringere la mano ad un luogotenente, col grado di CS, Carica Speciale, tre binari in argento due stelle color oro su sfondo rosso, scambiavo alcune parole. Ringraziavo del lavoro che stavano svolgendo e chiedevo la provenienza. Venivo informato che si trattava di un gruppo di 50 carabinieri (comandati apparentemente dallo stesso luogotenente), tutti provenienti da Bologna. Non affiancati, come solito avviene, da militi di stanza sul territorio comunale.

Nel primo pomeriggio del giorno successivo, lunedì 27, attorno alle 14:30-15, mi contattavano due miei candidati presenti allo scrutinio; oltre alla sorpresa per il cattivo andamento dello spoglio: negli stessi seggi dove avevamo battuto il PD alle europee per centinaia di voti, stavamo perdendo per centinaia di voti.

Uno in particolare, il signor F. L., aveva notato che al contrario delle elezioni europee, dove il segno tracciato dagli elettori sulle schede, variava da scheda a scheda, nelle elezioni comunali, centinaia di schede votate per la lista Bini, recavano il segno a croce uniforme sulla lista, senza apprezzabili differenze da scheda a scheda.

Come se una o poche mani avessero votato centinaia di volte.

Identica anomalia, a mia domanda, si ricordava di aver visto, uno dei due presentatori della lista, il signor A. Z.: centinaia di schede votate per la lista sostenuta dal PD con identica croce centrata sul simbolo, mentre le altre liste, e anche il PD alle europee, presentava una varietà di segni, croci grandi, piccole, sul simbolo o vicino, un segno più lungo dell’altro ecc.

Varietà di modalità di voto sono normali, poiché ogni elettore o elettrice impugna la matita copiativa a suo modo, diversa la pressione, diverso il segno che viene tracciato, può essere una croce grande, piccola, centrata o decentrata ecc.

L’omogeneità del modo di votare su centinaia di schede fa supporre che il voto sia stato preconfezionato e fatto da una sola o poche mani diverse, non certo centinaia.

Per questi motivi e altri che posso esporre di persona, chiedo con forza il controllo delle schede elettorali, conservate in plichi sigillati presso i locali della Prefettura di Reggio Emilia.

Controllo da eseguire al più presto, alla presenza di uno o più periti calligrafi, meglio se CTU del Tribunale di Reggio Emilia, con la possibilità per i candidati, tra i quali il sottoscritto, di assistere, assieme a loro perito di fiducia, al controllo di tutte le schede votate nel comune di Castelnovo Monti e nei comuni della provincia dove più alto è il divario tra le elezioni europee e comunali, tra partiti di centro sinistra e coalizioni di centro destra.

Distinti saluti,

Alessandro Raniero Angelo Davoli “

(candidato sindaco lista Castelnovo Libera, Castelnovo Monti, R. E.)

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10 risposte a Chiesto il controllo delle schede di Castelnovo M.
Esposto al prefetto, “sospetto di gravi brogli”

  1. La grafologia non è una scienza esatta. Rispondi

    17/06/2019 alle 11:10

    abbeh…allora…..se fanno conto sui periti calligrafi……stanno apposto…….

    • Calligrafo Rispondi

      18/06/2019 alle 10:14

      Periti calligrafi per giudicare se una X è stata tracciata dalla stessa mano, mi sembra un po’ inutile, non stiamo parlando di una frase o una parola, ma di un singolo segno grafico.
      Tanto vale chiedere la consulenza del mago Otelma, le probabilità che ci si azzecchi mi sembrano le medesime.

      • Baba Jaga Rispondi

        18/06/2019 alle 14:55

        Caro Calligrafo,
        ovviamente qui si tratta di croce e basta, ma la mia ‘battuta’ aveva una implicazione più estesa…non me ne voglia 😉

        Certamente un bel Tema Natale fatto bene in Tribunalevsarebbe molto più valido di una perizia calligrafica !!

  2. Umberto Gianferrari Rispondi

    17/06/2019 alle 12:10

    La vicenda,è a dir poco inquietante…e a volte, l’impossibile è poco oltre il possibile…Però mi chiedo: se ai poteri forti europei, piacesse più il PD della Lega, non sarebbe stato più conveniente taroccare il voto europeo invece di quello delle comunali ?

  3. Fausto Poli Rispondi

    17/06/2019 alle 15:28

    Non so se e’ vero. Come involuzione democratica ci siamo.

  4. Umiltà Rispondi

    17/06/2019 alle 17:15

    ribaltamenti del genere ne abbiamo visti parecchi…vetto, boretto…forse sintomo di pessimi candidati locali espressi…

  5. fausto Poli Rispondi

    17/06/2019 alle 21:25

    Certamente ai cittadini non interessa il colore che vince quanto invece come si amministra il territorio. Percio’ mi sembra che questi uomini che si candidano alle elezioni, gente che caca come noi, siano piu’ volpi delle volpi stesse. E che votiam a fare ? Non era meglio andare a far un giro fuori porta ? Uomini politici, che volete umiliarci, siamo consapevoli delle brutte figure che fate, loschi figuri che noi uomini certi, detestiamo. Gia’ in Comune a Reggio Emilia godo nel riconoscere un’amministrazione scialba, prona all’appalto, e consapevole di essersi tirata le brutte parole di tanti reggiani. Percio’ loschi figuri, uomini politici di malafede, siete peggio del peggio, in ogni colore Voi vogliate candidarVi. Visto che il culo ce lo mettiamo Noi, gradiremmo rispetto.

  6. Occhi aperti Rispondi

    17/06/2019 alle 23:01

    Pensare che venga organizzato un broglio a favore di un sindaco di centro sinistra, coinvolgendo 50 carabinieri che vengono da Bologna (noto covo di carabinieri comunisti….) con un Ministro dell’Interno leghista e un Ministro della Difesa dei 5 Stelle è una ipotesi molto fantasiosa.
    Del resto a Vetto (non lontano da Castelnovo), le liste di centro destra avevano superato il 58% e il candidato sindaco di centro destra ha preso il 17,60, mentre quello di centro sinistra (Ruffini) l’82,40%.
    Se si voleva fare un broglio non era più facile fermarsi al 55%?
    Sig. Davoli è duro capire che a livello locale è molto più importante il candidato dell’ideologia e forse lei non è stato giudicato un candidato all’altezza…
    Meglio pensare a poteri forti e trame occulte che le hanno scippato le elezioni piuttosto che affrontare il fatto che gli elettorli hanno pensato che l’altro candidato fosse meglio…

  7. Diffidare Rispondi

    18/06/2019 alle 08:14

    ACHTUNG!! L’esperienza insegna…. diffidare e stare molto lontani dal redone che scrivono che hanno altre argomentazioni da esporre di persona a voce…

  8. Onny Rispondi

    14/07/2019 alle 15:30

    E’ un diritto sacro santo
    Di ricontrollare le schede
    Siamo o no’ in regime democratico?

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