16/6/2019 – “In riferimento alla bufera che ha travolto l’amministrazione comunale di Reggio Emilia, attendiamo chiarezza sui tanti fatti contestati e sulle tante ipotesi di reato che sono agli atti. Tutti i dirigenti e i politici indagati si dicono sereni, ma nessuno di loro entra nel merito dei fatti contestati, evitando così di spiegare ciò che è effettivamente successo, pertanto è necessario che il Sindaco Vecchi, nell’ottica della massima trasparenza, convochi con urgenza un Consiglio Comunale “aperto”, per riferire ai nuovi amministratori comunali nonché ai cittadini tutti”.
Lo chiede, a proposito della maxinchiesta appalti, la commissaria provinciale di Forza Italia Cristina Fantinati, che attacca per le sue dichiarazioni anche l’avvocato Liborio Cataliotti, ex di Forza Italia e grande amico di Pier Silvio Berlusconi, rilevandone la posizione “non adeguata” in quanto legale difensore di dirigenti comunali indagati.
” nostri Consiglieri, eletti nei vari Consigli della provincia, hanno sempre chiesto ai Sindaci la massima trasparenza sulle nomine, gli incarichi, le consulenze, gli affidamenti, i bandi e gli appalti, segnalando presunte anomalie, invocando il rispetto dei regolamenti e della normativa, ma sono sempre caduti nel vuoto, viste anche le tante difficoltà incontrate per dimostrare i nostri dubbi”, scrive Fantinati che attacca frontalmente il Sistema Reggio: ” Il fatto che certi mega appalti sembrino “cuciti su misura” soltanto per certi soggetti, la pratica della mancata rotazione dei fornitori negli affidamenti diretti, la poca trasparenza nelle nomine e nelle consulenze, sono spesso contestate dai nostri amministratori comunali che siedono tra i banchi dell’opposizione”.
In questo senso “fa sorridere la dichiarazione di Liborio Cataliotti, che si dice sorpreso da questa indagine della Procura e che, da consigliere di opposizione, dice di non essersi mai accorto di irregolarità o di anomalie su tali affidamenti. Vorremmo ricordare a Cataliotti che i fatti contestati dalla Procura riguardano gli ultimi 3 anni, mentre lui è stato consigliere di opposizione soltanto dal 2009 al 2014, pertanto in epoca lontana ai fatti contestati. Inoltre Cataliotti, che insieme a Guidetti e alla Terenziani hanno sostenuto Vecchi, si trova ad essere in una posizione particolare, non adeguata alle sue dichiarazioni, a causa del suo ruolo di legale che difende gli indagati Santo Gnoni, dirigente dell’ufficio legale, Silvia Signorelli, Responsabile degli acquisti, appalti e contratti, Roberto Montagnani, dirigente del servizio appalti, Lorena Belli delle Attivita’ produttive, Edgarda Davoli, Valorizzazione commerciale e Germana Corradini, Servizi Sociali”.