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Tra frizzi e lazzi chiude la campagna elettorale
Verso il ballottaggio al comune di Reggio

di Pierluigi Ghiggini

24/5/2019 – Il silenzio elettorale scocca alle 24 di venerdì 24 maggio: data fatidica, dove su una ideale linea del Piave l’alleanza dei sovranisti europei muove all’assalto dell’asse globalista Merkel-Macron. Data fatidica anche e soprattutto a Reggio Emilia, dove Lega-centro destra da una parte e 5 Stelle dall’altra tentano di sferrare un colpo storico al potere locale della sinistra che impera incontrastata ormai da 75 anni anni: persino qualche mese in più della durata di quella che fu l’Unione Sovietica nata nel 1917 e finita nel 1991 con l’avvento di Eltsin e il fallimento del putsch comunista.

Il fac simile della scheda per le elezioni europee – circoscrizione Nord Est

Va da sè che l’interesse generale è catalizzato dalle elezioni comunali.
Nella giornata di domenica 26 maggio, dalle 7 alle 23, si voterà, oltre che per il nuovo Parlamento europeo, per eleggere sindaci e consigli di 32 comuni della provincia reggiana, compreso il capoluogo. Lo spoglio avrà lunedì mattina, e nel pomeriggio sapremo se e in quale proporzione è cambiata la geografia politica del territorio. Sapremo soprattutto se nel capoluogo, a Scandiano, a Correggio e Casalgrande (i comuni sopra i 15 mila abitanti: Guastalla, ferma a 14 mila 900 all’ultimo censimento, vota col maggioritario secco) si andrà al ballottaggio: mai come oggi l’ipotesi è concreta, soprattutto nel comune di Reggio.
E’ bene precisare che nel cerchio magico di Luca Vecchi si dicono certi di una vittoria al primo turno del sindaco uscente, tuttavia il pronostico cozza con i numeri delle precedenti elezioni politiche, con l’avanzata tumultuosa della Lega, il parallelo declino del Pd e di Forza Italia, e la relativa tenuta dei 5 Stelle, dove la campagna praticamente porta a porta di Rossella Ognibene, con lo scatenamento degli attivisti M5S, ha comunque lasciato il segno. Roberto Salati, candidato del centro destra, è cresciuto visibilmente nell’ultimo periodo, e anche nel campo civico di Cinzia Rubertelli si è fatto strada l’ottimismo.

Reggio Report scommette sul ballottaggio al comune di Reggio Emilia: a differenza delle elezioni procedenti, la vera sorpresa, oggi francamente improbabile, sarebbe una vittoria al primo turno del candidato Pd.
La campagna elettorale non ha comunque offerto spunti incendiari (silenziatore persino sulla casa di Masone, se si eccettua la domanda rivolta pubblicamente a Vecchi dalla giornalista Sabrina Pignedoli, capolista 5 Stelle alle europee nella circoscrizione Nord Est), tutt’al più frizzi e lazzi dal sapore antico.

Il fac simile della scheda per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Reggio Emilia


Il palmares della bomba mediatica spetta al candidato sindaco leghista di Casalgrande, Rinaldi, al quale sono attribuite dichiarazioni incendiarie come «sono giunto alla conclusione che bisogna sparare a tutti i comunisti», contenute in un audio estratto dai social e diffuso da 24 Emilia di Fangareggi.
Lui ha smentito vigorosamente, affermando fra l’altro di non possedere armi. Insieme all’onorevole Vinci grida al fake, annunciando querele, al punto da costringere persino la Gazzetta di Reggio, nell’edizione di oggi, a una prudenziale marcia indietro, con un titolo d’apertura che smentisce quello del giorno precedente. Una buona ragione per sospendere il giudizio e attendere un chiarimento sulle origini della telefonata che messo in imbarazzo la Lega (non Forza Italia, fermamente contraria al la candidatura Rinaldi, al punto di negargli il proprio simbolo a Casalgrande).
Segue in classifica Giorgia Manghi, ventenne candidata di Fratelli d’Italia, cha dopo aver diffuso su facebook un video nel quale si è pulita le scarpe scollate tacco dodici con la maglietta di Antifascismo Militante, ha accompagnato Ignazio La Russa al busto di Lenin a Cavriago, davanti al quale hanno commemorato Giorgio Almirante nel 31mo anniversario della morte.


Ma non facciamoci inghiottire dalla distrazione di massa: in realtà in questa campagna elettorale si è parlato molto e in modo martellante, con candidati sguinzagliati ovunque, di problemi molto concreti: sicurezza, grandi progetti e malefatte urbanistiche, successi e insuccessi, problemi dei quartieri, declino del centro storico, parcheggi, tasse e tariffe locali, potere burocratico etc.
Ciò che è rimasto in ombra è proprio la questione di maggior rilievo: la legalità e l’inquinamento ndranghetista della Reggio del processo Aemilia. E’ l’ingombrante convitato di pietra delle elezioni, e alla fine – nel bene e nel male – potrebbe fare alla fine la differenza nelle urne. Nessuno lo dice apertamente, ma molti temono l’astensionismo della comunità cutrese, rimasta senza protettori politici e con molti guai economici e giudiziari.

Ignazio Larussa e Giorgia Manghi commemorano Giorgio Almirante, nel 31mo anniversario della morte, davanti al busto di Lenin di Cavriago
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