8/5/2019 “Chiediamo ufficialmente il riconoscimento dello stato di calamità per i territori reggiani flagellati dall’ondata di maltempo e freddo polare”. Ad annunciarlo è Antenore Cervi, presidente Cia di Reggio, dopo le verifiche sul territorio da parte dei tecnici dell’associazione e le documentate segnalazioni degli agricoltori.
“La neve caduta e il forte vento hanno causato gravissimi danni in montagna al foraggio per le bovine da latte per la produzione del Parmigiano Reggiano e alle coltivazioni di orzo e frumento – entra nel dettaglio Cervi -. Ma anche ettari di vitigni, alberi da frutto, boschi e l’apicoltura sono stati messi letteralmente in ginocchio. Non dimentichiamo che buona parte di quelle colture sono biologiche e per questo l’entità dei danni è ancora maggiore”. Sottolinea: “Siamo fermamente convinti esistano tutti i presupposti per ottenere il giusto riconoscimento per un settore fondamentale dell’economia reggiana”.
Non sono al momento ancora possibili valutazioni documentate sull’entità dei danni (i conti sono ancora in corso) ma le perdite per i coltivatori reggiani sono valutabili sull’ordine dei milioni di euro.
Il presidente Cia sollecita gli imprenditori agricoli a “proseguire con le circostanziate segnalazioni dei danni: i nostri uffici sono a disposizione per la presentazione delle eventuali denunce. In queste ore stiamo ricevendo materiale fotografico e video che verrà poi utilizzato per supportare la nostra richiesta. Basti pensare che a oggi vi sono foraggi ancora sotto il manto di neve: il concreto rischio è di perdere completamente il primo taglio, che sul territorio montano rappresenta l’80% del totale”.
L’invito alle istituzioni è di “fare presto per non lasciare gli agricoltori soli a fare i conti con gli effetti del disastroso evento meteorologico. La burocrazia non può e non deve ostacolare gli aiuti, in molti casi fondamentali per la sopravvivenza stessa delle aziende”.
Ma l’emergenza meteo non è ancora finita: “Siamo preoccupati per l’allerta meteo della Protezione Civile per una nuova ondata di maltempo che nelle prossime ore si abbatterà sui territori montani già martoriati. La pioggia e i forti temporali scioglieranno la neve ma rischiano di causare smottamenti, frane, piene di fiume e torrenti. Una previsione che rischia di aggravare ulteriormente la già critica situazione”.