4/5/2019 – Il vescovo di Reggio Emilia e Guastalla ha indirizzato ai sacerdoti (ma l’intento è raggiungere tutti gli elettori) una Nota “in vista delle elezioni comunali di Reggio Emilia e di molti altri Comuni presenti sul territorio della Diocesi del 26 maggio 2019”.E’ una lettera di tre pagine fitte, datata 2 maggio e firmata di pugno da Massimo Camisasca. Il testo non è stato ancora comunicato ai media, ma Reggio Report è in grado di anticiparne qui il contenuto integrale.
Nella Nota il vescovo non esprime indicazioni di voto, ma indica alcuni criteri per la scelta di liste e candidati, in particolare quelli chiamati a governare il comune di Reggio Emilia.
Il vescovo premette di non voler indicare “nè liste nè persone” , ma alcuni criteri guida per la scelta. E’ una riflessione ad ampio spettro (forse troppo ampio: Camisasca stesso ammette alla fine di aver tracciato l’identitikit di un “candidato ideale” che forse neppure c’è) ma non “cerchiobottista”: indica opzioni precise per la difesa della vita, una chiara scelta anti eutanasia, il diritto al lavoro e il sostegno alle piccole imprese, il primato della famiglia formata da un uomo e da una donna, la lotta alla povertà, la protezione degli anziani, l’integrazione dei migranti, l’università e l’accoglienza degli studenti, la politica culturale. In definitiva una summa di politica sociale integrata da quei valori “non negoziabili” (la difesa della vita a cominciare dalla prevenzione dell’aborto, il primato della famiglia eterosessuale etc.) che, in particolare a Reggio, trovano un’accoglienza complicata in alcune forze politiche. Certamente apre un problema per il sindaco uscente, che si è caratterizzato per una sfumatura fucsia sempre più incombente sul periodo finale del proprio mandato. Comunque sia, il vescovo ha voluto riaffermare l’autonomia di giudizio della Chiesa rispetto alla politica (e in questo senso la lettera appare come un ammonimento all’ala dossettiana dei suoi preti che preme in maniera crescente sull’elettorato cattolico, in particolare sui giovani, a favore dello status quo) esprimendo giudizi chiari su questioni e valori che valgono da soli un programma di legislatura. Se qualcosa manca, è almeno un accenno all’impegno per la legalità e all’esigenza che – nella città del processo Aemilia – neppure la più piccola ombra debba gravare sui candidati. Non è una dimenticanza da poco.
DI SEGUITO IL TESTO DELLA NOTA DEL VESCOVO SULLE ELEZIONI
“Si avvicinano per la nostra città di Reggio Emilia e per moltissimi altri comuni presenti sul territorio della nostra Diocesi, le elezioni amministrative, che coincideranno con quelle europee.
Desidero raggiungere tutti i potenziali elettori, credenti e non, con questa mia nota, rivolta in particolar modo a coloro che desiderano un orientamento da parte del vescovo. O conoscere comunque il suo pensiero.
Partecipare alle elezioni è un diritto – dovere di tutti. Non è assolutamente indifferente infatti, per il bene della vita di una città e dei suoi componenti, che essa sia amministrata da persone di un orientamento o di un altro. Il mio primo invito perciò è a partecipare a queste elezioni, dopo aver cercato di conoscere, in questo tempo che ci resta, programmi e proposte delle liste
e dei candidati.
Non è un compito facile. Non sempre le promesse elettorali corrisponderanno alla volontà effettiva degli uomini e delle donne che saranno eletti. Le liste poi, spesso, portano al proprio interno posizioni diverse, anche su temi importanti, addirittura su temi decisivi, come quelli
che riguardano la concezione della persona umana, della vita dalla nascita alla morte e dei rapporti nella società. Mi rendo conto perciò di consigliare, a chi lo desidera, un compito difficile. D’altra parte soltanto eleggendo persone conosciute e il più possibile corrispondenti al proprio ideale di vita, adempiremo al compito che ci è assegnato come elettori.
Non spetta al vescovo, naturalmente, indicare né liste né persone. Non l’ho mai fatto e non lo farò neppure ora. Con ciò non voglio mostrare nessuna equidistanza. Per questa ragione mi permetto di elencare alcuni criteri per la scelta.
Mi auguro che siano elette persone che abbiano a cuore la difesa della vita in ogni momento del suo svolgimento, persone che abbiano a cuore la maternità e il diritto alla vita del concepito, candidati perciò che si facciano promotori di una politica di aiuto alla famiglia e alla nascita, alle ragazze madri, ai consultori e alle associazioni che sostengono il diritto alla
vita.
A tutto ciò è legato anche il diritto al lavoro, che va promosso anche attraverso il sostegno alle imprese, soprattutto a quelle di piccole dimensioni che faticano a trovare percorsi di continuità e ad essere finanziate dalle banche.
Dobbiamo sostenere candidati che abbiano a cuore il diritto allo studio, il sostegno ai ragazzi più disagiati e a quelli meritevoli. Auspico anche una continuità con la politica di sostegno alle scuole paritarie, come già avvenuto negli scorsi anni.
Nell’itinerario della persona non possiamo assolutamente trascurare il sostegno a coloro che desiderano far famiglia. Nel rispetto assoluto delle persone e dell’affettività di ciascuno, deve essere riconosciuta l’importanza della famiglia formata dall’incontro stabile fra l’uomo e la donna, nucleo centrale del formarsi della società civile, della trasmissione della vita e dell’educazione dei figli.
Le nostre città oggi sempre più vedono la presenza di anziani, talvolta soli, malati, bisognosi di assistenza e di cure. Una vera civiltà umanistica si deve aprire alla considerazione dell’importanza dell’anziano come persona ricca di memorie, di storia e, talvolta, funzione educativa indispensabile verso i nipoti e i più piccoli. Le famiglie vanno aiutate a custodire in casa i loro genitori e nonni. Nel caso in cui sia indispensabile il loro ricovero, una comunità veramente matura è chiamata a sostenere le case di accoglienza e di cura.
Particolare attenzione deve essere rivolta a coloro che si trovano in una situazione finale della vita, senza più speranza di interventi medici risolutori. Gli hospice e i luoghi delle cure palliative devono aiutare le famiglie nei momenti spesso drammatici e talvolta prolungati in
cui i nostri anziani perdono ogni possibilità di relazione e di coscienza. Di fronte a una cultura dell’eutanasia, che vorrebbe cancellare la realtà della malattia e della morte dagli schermi della vita, siamo chiamati a scegliere candidati alle elezioni che manifestino una chiara coscienza anti-eutanasica.
La nostra città non conosce certo le situazioni di povertà e di degrado presenti in altri luoghi del Paese. È pur vero, però, che solitudine, perdita del lavoro, malattia, assenza di legami sociali hanno accentuato in questi anni molte situazioni di povertà. Molto è stato fatto da parte
delle autorità pubbliche e della Chiesa per sovvenire a tutto questo. I candidati alla gestione del nostro Comune devono manifestare una chiara sensibilità verso le forme antiche e nuove di povertà.
Allo stesso modo mi permetto di riaffermare quanto ho detto in molteplici occasioni nei confronti della realtà dei migranti. Anche se il numero di essi è notevolmente ridotto rispetto al recente passato, nessuno di noi può sapere quale sarà il futuro. Accoglienza e integrazione devono essere perciò le due grandi direttive che dovranno muovere la politica comunale.
Senza integrazione infatti non vi è vera accoglienza, vero rispetto della persona, e soprattutto mancano completamente le prospettive per il futuro, favorendo all’opposto situazioni di possibile violenza e criminalità.
Non mi sembra di secondaria importanza la politica culturale, che la futura amministrazione, qualunque essa sia, intenderà promuovere. La cultura infatti è una chiave fondamentale per la promozione della persona in tutte le dimensioni della sua visione del mondo e della sua capacità di operare. Occorre favorire una cultura che apra l’uomo oltre a ogni barriera
ideologica e ogni schema politico.
All’interno di una politica di promozione e sostegno dei giovani, del lavoro, della famiglia, grande importanza assume il sostegno allo sviluppo della nostra università e all’accoglienza degli studenti.
Da ultimo, ma non certo per importanza, i candidati all’amministrazione del Comune devono avere una vera consapevolezza del bene rappresentato dalla salvaguardia della bellezza e della realtà stessa della natura. Nuove forme di energia, smaltimento dei rifiuti, aiuto al crescere di una sana ecologia sono strade fondamentali del bene comune.
Mi rendo conto di avere delineato, in questa lunga Nota, le caratteristiche di un candidato ideale. Sarà forse impossibile trovare persone che incarnino tutti questi valori. È compito nostro di discernere e individuare quelle persone che ad essi più si avvicinano.
+MASSIMO CAMISASCA