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In carcere rapinatore del Credem di Rio Saliceto: lo ha tradito un coltello da cucina

24/5/2019 – Il rapinatore che il 30 gennaio scorso ha colpito all’agenzia Credem di Rio Saliceto è stato individuato dai carabinieri in una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, dati i suoi precedenti: un uomo di 62 anni di Modena, che in febbraio era stato arrestato per una rapina analoga compiuta a Bomporto l’11 febbraio, con la complicità del figlio un carpigiano di 37 anni.

Così i carabinieri hanno notificato in carcere al maturo rapinatore, risgtretto a Modena, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di reggio emilia Giovanni Ghini, su richiesta della procura che ha condiviso le conclusioni del rapporto stilato dai carabinieri di Campagnola e del nucleo investigativo di Guastalla.

L’uomo poco dopo le 13 del 30 gennaio, entrava a volto gennaio scorso a volto scoperto (aveva un cappello) e armato di coltello, nell’agenzia Credem di Rio Saliceto dove in quel momento si trovavano 3 clienti e due impiegato. Puntando il coltello in faccia alla cassiera, le consegnava un saccetto intimandole minaccioso: “Questo non è uno scherzo, dammi tutto quello che hai,

anche i soldi nascosti”.

Il rapinatore esce dal Credem di Rio Saliceto

La cassiera terrorizzata  gli ha consegnato circa 7.000 euro, ottenuti i quali il malvivente intimava di aprire la porta a bussola raccomandando di aprirne contemporaneamente i due lati in maniera da non rimanere bloccato tra le ante. Guadagnata l’uscita si dava alla fuga balzando a bordo di un’autovettura condotta da un complice. Le indagini dei Carabinieri, supportate anche da attività tecniche, si sono è presto spostate di Modena, alla ricerca di un pregiudicato di 62 anni originario di Milano e residente a Modena, immortalato dalle immagini delle telecamere della bussola della banca.

Immagini sovrapponibili a quelle delle foto segnaletiche del malvivente che solo due giorni prima della rapina era stato fermato nel bolognese con un coltello da cucina del tutto simile a quello usato a Rio Saliceto. Un importante elemento di riscontro investigativo, al quale si è aggiunto il riconoscimento fotografico da parte di tutti i testimoni presenti alla rapina. E’ coinvolto anche il figlio di 37 anni in quanto utilizzatore esclusivo dell’auto usata per la fuga (anche questa registrata dalle telecamere di sorveglianza). Da qui l’ordinanza restrittiva nei confronti del rapinatore, come detto già in carcere a Modena in quanto arrestato il flagranza di reato per la rapina dell’11 febbraio a Bomporto, e per la quale è indagato anche il figlio.

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