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Gualtieri, sequestrate 200 tonnellate di rifiuti alimentari per il biogas. Due indagati per gestione illecita e inquinamento

I militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Emilia, con l’ausilio della Stazione Carabinieri Forestale di Gualtieri e della Polizia Municipale Bassa Reggiana sede di Gualtieri, al culmine di una indagine sulla gestione illecita di rifiuti alimentari, hanno dato corso ad alcune perquisizioni presso due centri di produzione di merce, da utilizzare negli impianti di biogas, a Gualtieri in provincia di Reggio Emilia.

L’indagine nasce da alcuni controlli, presso aziende che producono alimenti per il consumo umano, che hanno evidenziato una gestione irregolare dei rifiuti prodotti, i quali venivano ceduti come sottoprodotti del processo produttivo anziché come rifiuti.

I CARABINIERI FORESTALI NELL’AZIENDA DI GUALTIERI

Durante le perquisizioni delegate dalla locale Procura della Repubblica è stato accertato che le ditte gestivano, all’interno del complesso industriale, rifiuti provenienti in gran parte dall’industria della panificazione, dolciaria e in parte da altre tipologie di lavorazione similari, in assenza della prevista e prescritta autorizzazione.

Le merci sequestrate a Gualtieri

Inoltre, sono emersi, nel cortile aziendale, stoccaggi di rifiuti a cielo aperto e quindi senza protezione dagli agenti atmosferici. In particolare quelli sfusi marciscono con produzione di percolati che scaricano direttamente nei pozzetti di raccolta di acque piovane, con potenziale rischio di inquinamento. Sono stati ispezionati tutti i pozzetti aperti con griglia accertando che gli stessi erano completamente sporchi di fanghiglia e percolamenti riconducibili con certezza al predetto stoccaggio.

Gli accertamenti hanno evidenziato che i pozzetti di raccolta controllati confluiscono nella rete fognaria delle acque bianche della zona industriale di Santa Vittoria, la quale a sua volta scarica le sue acque, senza alcun trattamento depurativo nè di decantazione, nel canale di acque superficiali denominato “Scolo Greppi”, il quale a sua volta confluisce nei canali del consorzio di bonifica locale.

All’esito delle attività di polizia giudiziaria i carabinieri forestali hanno proceduto al sequestro di un deposito di rifiuti solidi pari a circa 77 tonnellate e mezza, 26 tonnellate di di lievito, 6 mila 125 chilogrammi di sorbitolo, 17 mila 400 chili di rifiuti provenienti dall’industria della panificazione, 500 chili di uva sultanina, 21 mila 205 kg di rifiuti dell’industria dolciaria, un intero silos contenente calcio carbonato, 1.500 chili di olio esausto, 18 tonnellate di rifiuti liquidi e un cumulo di rifiuti fangosi stimato in circa 25 tonnellate, per un totale di circa 200 tonnellate di rifiuti oltre a documentazione contabile ed informatica.

Tra i reati contestati agli indagati, titolari delle due ditte reggiane, vi sono la gestione illecita di rifiuti non pericolosi e lo scarico di acque reflue industriali non autorizzato. Le indagini sono dirette dal Pubblico Ministero Piera Cristina Giannusa ed il sequestro preventivo d’iniziativa è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari.

Alle attività hanno, inoltre, partecipato i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Reggio Emilia i quali hanno riscontrato la presenza di un lavoratore in nero e, di conseguenza, hanno emesso un provvedimento di sospensione attività imprenditoriale comminando una sanzione amministrativa di 3.800 euro.

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Una risposta a 1

  1. luisa Rispondi

    29/05/2019 alle 16:06

    e qui vogliamo anche fare una mega centrale a biogas?! e non parliamo di controlli, al villaggio crostolo non c’è più puzza da quando scoppiò l’impianto iren in via dei gonzaga (con un morto, chissà a che punto sono le indagini)

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