11/5/2019 – Doveva essere un carico di piastrelle ceramiche. Invece nel viaggio si è trasformato magicamente in un gommone da diporto. E nascosto dentro al gommone, incantesimo nell’incantesimo, c’era un fucile calibro 12 a canna liscia con matricola abrasa, anche questa cancellata per una misteriosa magia. Un’arma clandestina, tipicamente da ndrangheta o mafia, che doveva sparire in un posto sicuro, cioè nel reggiano, perchè forse già utilizzata in qualche azione criminosa. Verrebbe da sorridere, se non fosse che il fatto è grave e preoccupante, emblematico di come le reti criminali organizzate in questa parte dell’Emilia siano vive e più che mai ramificate.
La scoperta del fucile con matricola abrasa, arrivato via autostrada nella Bassa reggiana, si deve a una pattuglia di due agenti della Polstrada che giovedì pomeriggio al casello di Campegine hanno fermato per controlli un autocarro condotto da un calabrese residente a Boretto, A.I. di 45 anni, artigiano incensurato. A bordo c’era solo il conducente. Gli operatori della Stradale hanno controllato il contachilometri del mezzo, contestando alcune irregolarità. Quindi hanno guardato il carico: secondo il calabrese, apparso particolarmente agitato forse per la contravvenzione appena subita, doveva essere ceramica. Invece nell’autocarro c’era un bel gommone da navigazione. Come possa un autotrasportatore prendere fischi per fiaschi, cioè scambiare un gommone per delle piastrelle, è un arcano di non facile interpretazione. Forse il calabrese si era messo alla guida del camion senza controllare cosa vi fosse dentro il cassone.
Fatto sta che i poliziotti all’interno del gommone, ben nascosto e fasciato accuratamente in un involucro, hanno trovato il fucile marca Beretta calibro 12 a canna liscia con matricola abrasa, e una bella sommetta in contanti: 5 mila 345 euro, la cui provenienza è in queste ore vaglio degli investigatori. Il tutto è stato sequestrato, mentre il calabrese di Boretto è stato arrestato sul posto per possesso di arma clandestina, e condotto nelle camere di sicurezza della Questura di Reggio Emilia.
La polizia è andata anche nell’abitazione dell’uomo, ma la perquisizione ha dato esito negativo.
Ieri mattina il camionista è comparso davanti al magistrato di Reggio: l’arresto è stato convalidato, però non sono state applicate misure cautelari, quindi il calabrese di Boretto è tornato in libertà. I soldi sono stati dissequestrati e restituiti. .
Freddure
11/05/2019 alle 08:04
Il giudice lo rimette in libertà.
Erano meglio quelle di Pierino.