18/5/2019 -Il nuovo ristobar dei Chiostri di San Pietro, ricavato nell’obbrobrioso cassone edificato a ridosso delle antiche mura e affidato in gestione a una cooperativa di Arezzo, propone piatti e specialità della cucina toscana (Made in Tuscany, specifica il menu). Nulla di strano in sè, se non fosse – denuncia Alessandro Aragona, candidato di Fratelli d’Italia con Roberto Salati – che nel ristobar “non vi è neanche l’ombra delle nostre tradizioni emiliane, men che meno di quelle Reggiane”.
“Troviamo vergognoso che in uno dei patrimoni culturali e turistici della città – oltretutto appena oggetto di riqualificazione – non vi sia traccia delle nostre radici e della nostra storia – scrive Aragona – Il bando per l’assegnazione della gestione del ristobar avrebbe potuto avere come finalità la promozione dei prodotti tipici locali, al fine di farne una vetrina per promuovere le eccellenze del territorio. Inaugurando i chiostri in marzo, il sindaco uscente Luca Vecchi aveva promesso ai cittadini un posto che rappresentasse la cultura e la socialità Reggiane. Nulla di più falso”.
G.Gamberini
18/05/2019 alle 18:51
Evidentemente per questo tale Aragona a Reggio Emilia si devono tassativamente proporre nei punti di ristoro soltanto erbazzone e cappelletti!
Quanto alla struttura forse egli preferiva che il contesto adiacente ai Chiostri restasse quello degli squallidi e obsoleti ruderi dei vecchi magazzini dell’esercito.Come contributo peopositivo al rinnovamento degli spazi urbani non c’e’ che dire….!!