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Ballottaggio, Lega e ribaltoni lampo
Reggio ultima Stalingrado del Pd

di Pierluigi Ghiggini

28/5/2019 – Reggio Emilia è davvero l’ultima Stalingrado d’Italia, e non per il busto di Lenin: qui il Partito Democratico combatte una strenua battaglia, con ogni mezzo a disposizione (anche un sacco di soldi pubblici, come si è visto con la pre-campagna elettorale “Reggio ci sa fare”) per non perdere gli ultimi fortilizi del potere, oggi messi in discussione dall’effetto incrociato fra lo tsunami Lega-Salvini (in Emilia-Romagna è il primo partito) e il ballottaggio, sia pure per soli 711 voti, che riporterà alle urne gli elettori del comune di Reggio domenica 9 giugno per scegliere tra il sindaco uscente del Pd Luca Vecchi e il candidato del centro destra, l’imprenditore (e fotografo professionista) Roberto Salati.

Sulla carta, Vecchi parte favorito dall’alto del 49,13 % dei voti, rispetto al 28,22% di Salati. Ma la missione dello sfidante, pur difficile, non è impossibile: sono in libera uscita non meno di una ventina di punti percentuali dei 5 Stelle e di Cinzia Rubertelli, senza considerare la possibilità di pescare nel mare dell’astensionismo. Certo, Vecchi dalla sua ha un’autentica macchina da guerra, in cui le liste di sostegno non sono solo mosche cocchiere, ma possono portare galoppini e voti determinanti, anche se pochi. Salati invece può contare su se stesso e forze, diciamolo pure, povere e striminzite. In proposito la crisi finale di Forza Italia, ridotta sotto il 4%, è un campanello d’allarme non trascurabile. Ma è proprio in momenti come questi che il centro destra e i suoi attivisti devono dimostrare di avere fegato e determinazione per battersi sino in fondo in una battaglia politica inedita a Reggio Emilia. Vedremo.

Comunque vada, si parte da un cambiamento reale, anche se non una rivoluzione, della geografia politica reggiana.

Su un totale di 80.784 voti validi, la lista Pd ha ottenuto 31.248 voti pari al 38,68%, un punto percentuale in più rispetto alle europee. I dem recuperano rispetto al tracollo delle politiche del marzo 2018, quando si erano fermati al 30%, ma restano l’ombra del partito di cinque anni fa, quando alle europee avevano conquistato il 55% (parliamo sempre del comune di Reggio) e il 49,87 % alle comunali. E’ proprio il declino del Pd, più ancora dell’avanzata della Lega, che ha portato il candidato Luca Vecchi al ballottaggio.

E parliamo pure della Lega: anche a Reggio l’avanzata è impetuosa, ma c’è da molto recriminare. La forbice del risultato tra le europee e le comunali è troppo ampia per non essere notata.

La lista Lega Salvini premier, guidata dal deputato Gianluca Vinci, ha ottenuto 17.179 voti pari al 21,27% . Ma nello stesso election day di domenica, i reggiani che hanno votato Lega alle europee sono stati 21.422 pari al 26,04%. Col semplice passaggio da una scheda all’altra, da Salvini a Salati, nelle stesse cabine elettorali, l’ex Carroccio ha perso quasi cinque punti percentuali e 4 mila 243 voti. Saranno recuperati per il ballottaggio?

La questione non è affatto secondaria, anche perchè introduce il tema più sconcertante e ingarbugliato di queste elezioni, su cui in queste ore di decompressione molti cominciano a interrogarsi.

Vediamo. Lunedì mattina, a scrutinio concluso per le europee, ben 18 comuni su 42 della provincia di Reggio erano potenzialmente del centro destra, e comunque avevano la Lega Nord come primo partito. Nelle ore del pomeriggio, con le elezioni comunali, l’incanto si è dissolto e tutti o quasi sono tornati a votare per i sindaci del centro-sinistra più o meno mascherati dietro l’etichetta delle liste civiche. Alcuni casi sono eclatanti: Castelnovo Monti, Vetto, Casalgrande. Certamente hanno influito motivazioni particolari, e anche il fatto che una parte consistente degli elettori della Lega arrivano dalla sinistra (ma i nuovi professionisti del socialfascismo non lo sanno) e tornano lì quando si tratta di votare per il giardino di casa. Ma francamente 18 comuni su 42 che cambiano casacca in poche ore sono veramente troppi, e un’analisi seria, non superficiale, dovrà essere pur compiuta.

Ma torniamo al comune di Reggio. Per i 5 Stelle la debacle nazionale ha significato il dimezzamento dei voti rispetto alle politiche, dal 28% al 14,55% delle comunali. Ed è andata persino bene: la campagna elettorale condotta con capacità organizzativa e programmatica da Rossella Ognibene, ha permesso di mantenere sostanzialmente le posizioni rispetto al 2014. Ma è chiaro che il movimento dovrà mettere mano a una riorganizzazione, abbandonando in primo luogo il settarismo che ha impedito l’alleanza con altre forze e altre liste nella presunzione di riuscire a cambiare le cose da soli.

Una riflessione che dovrà giocoforza investire anche Forza Italia, ridotta al minimo storico del 3,81% con 3.078 voti, sopravanzata in voti e percentuali dall’Alleanza Civica di Cinzia Rubertelli con 4.259 voti e il 5,27%, risultato nettamente migliore rispetto all’esordio del 2019: voti che Rubertelli potrà far valere nel ballottaggio.

In crescita anche Fratelli d’Italia con 2.493 voti pari al 3,09% (in pratica il raddoppio rispetto a cinque anni fa, ma stabile rispetto alle politiche). Buona anche la performance dei Verdi ecologisti (ImmaginaRe) che superano la soglia di sbarramento col 3,04% e 2 mila 459 voti, e di +Europa col 2,94% e 2.375 voti.

Confermano il declino le formazioni alla sinistra del Pd: Rec-Reggio Emilia in Comune, lista del candidato sindaco Daniele Codeluppi, non va oltre il 2,51% con 2.03 voti, e Reggio E‘ – lista di Articolo 21 a sostegno di Vecchi – è inchiodata al 2,48% con 2.007 voti, nonostante il successo personale di Lanfranco De Franco.

Fare, lista dell’ex assessora Montanari, si ferma sotto il 2% con 1,588 voti. Infine RE FUTURA racimola 312 voti pari allo 0,39%: doveva portare a Vecchi gli elettori in fuga da Forza Italia, invece è stato un fallimento.

ELEZIONI EUROPEE COMUNE DI REGGIO
PARTITO DEMOCRATICO30.66437,27
LEGA SALVINI PREMIER21.42226,04
MOVIMENTO 5 STELLE11.60514,11
FORZA ITALIA4.1455,04
+EUROPA – ITALIA IN COMUNE – PDE ITALIA3.8944,73
FRATELLI D’ITALIA3.1643,85
EUROPA VERDE2.7513,34
LA SINISTRA2.1212,58
PARTITO COMUNISTA9111,11
PARTITO ANIMALISTA5290,64
POPOLO DELLA FAMIGLIA – ALTERNATIVA POPOLARE3790,46
PARTITO PIRATA1880,23
CASAPOUND ITALIA – DESTRE UNITE1760,21
POPOLARI PER L’ITALIA1370,17
FORZA NUOVA660,08
SVP600,07
PPA MOVIMENTO POLITICO PENSIERO AZIONE540,07

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6 risposte a Ballottaggio, Lega e ribaltoni lampo
Reggio ultima Stalingrado del Pd

  1. Cherie Rispondi

    29/05/2019 alle 07:57

    Rivoluzionare la ‘Stalingrado mentale’ dei reggiani è come dire cercare un ago nel pagliaio.
    Poi c’è reggiocalabbbria…ma questa è un’altra storia-(..ccia).

    W Don Chisciotte.

  2. Testa Quedra Rispondi

    29/05/2019 alle 09:39

    Cara Cherie, mentre cerchi l’ago, vatti a vedere chi è il primo partito a Cutro, e fatti delle domande…

    • Cherie Rispondi

      29/05/2019 alle 10:48

      corsi e ricorsi da teste più o meno quadre

    • Ettore Rizzulli Rispondi

      30/05/2019 alle 10:11

      Le domande invece se le deve fare lei mi sa…

      • Ettore Rizzulli Rispondi

        30/05/2019 alle 11:59

        Testa Quadra o inquadrata per convenienza. Un po’ di là un po’ di qua…niente di quadrato!

        • Fausto Poli Rispondi

          30/05/2019 alle 21:10

          Si potrebbe anche convivere senza troppa propaganda elettorale. Mi pare che la politica italiana abbia bisogno di condivisione. Cosi’ quella Reggiana.

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