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Assemblea Iren: Boero nuovo presidente, Moris Ferretti vice. Sì al bilancio da 4 miliardi, nominato il nuovo cda a 15

L’ingegner Renato Boero è il nuovo presidente del gruppo Iren per il triennio 2019-2021. Lo ha nominato oggi l’assemblea dei soci della multiutility, riunita oggi a Reggio Emilia in via Nubi di Magellano, a quattro giorni dal voto amministrativo (circostanza che ha suscitato non pochi critiche).

Nominato anche il consiglio di amministrazione per il prossimo triennio, che sale a 15 membri con l’ingresso del rappresentante dei comuni dello Spezzino. E’ uscito dal consiglio dopo dodici anni il vicepresidente avvocato Ettore Rocchi. New entry reggiana è l’imprenditrice di Albinea Francesca Grasselli, già presidente dei giovani industriali.

Nel pomeriggio il nuovo Cda, come deciso dal patto di sindacato, ha nominato il reggiano Moris Ferretti Vice Presidente (in sostituzione dell’avvocato Rocchi) e ha confermato Massimiliano Bianco nella carica di diAmministratore Delegato.

Renato Boero

Renato Boero, presidente di Iren Energia, è stato designato dal patto di sindacato Genova-Torino-Reggio su indicazione dalla sindaca 5 Stelle della Mole Chiara Appendino. Prende il posto di Paolo Peveraro, a suo tempo assessore della giunta di centro sinistra del Piemonte, che esce di scena come Rocchi.

Moris Ferretti

L’assemblea, ha approvato il bilancio 2018 e ha deliberato la destinazione di utili per 125.927.825,42 euro come segue:

  • Quanto ad Euro 6.296.391,27 pari al 5% dell’utile di esercizio, a riserva legale; 
  • Quanto ad Euro 109.278.235,67 a dividendo agli Azionisti, corrispondente ad Euro 0,084 per ciascuna delle n. 1.300.931.377 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale della Società con la precisazione che le eventuali azioni proprie non beneficeranno del dividendo; il dividendo sarà posto in pagamento a partire dal giorno 26 giugno 2019, contro stacco cedola il 24 giugno 2019 e record date il 25 giugno 2019; 
  • In un’apposita riserva di utili portati a nuovo, l’importo residuo pari ad almeno Euro 10.353.198,48.

L’assemblea ha anche approvato le remunerazioni del 2018, compresa la busta paga notevolmente pesante dell’amministratore delegato Massimiliano Bianco: 726 mila euro lordi nel 2018, comprensivi dei premi di risultati di quattro anni. Con delibera separata ha tuttavia fissato il tetto massimo dei compensi annui in 649 mila euro per “tutti gli amministratori anche con particolari incarichi”.

Infine è stato determinato in 23 mila euro lordi il compenso annuo dei consiglieri di amministrazione.

IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Il nuovo cda è composto da 15 consiglieri. Sono Pietro Paolo Giampellegrini, Tiziana Merlino, Alessandro Giglio, Sonia Maria Margherita Cantoni, Maurizio Irrera, Ginevra Virginia Lombardi, Francesca Grasselli, Giacomo Malmesi, Gianluca Micconi, Cristiano Lavaggi, Renato Boero, Moris Ferretti, Vito Massimiliano Bianco, nominati dalla lista n. 1 presentata da Finanziaria Sviluppo Utilities srl, Finanziaria Città di Torino Holding Spa, Comune di Reggio Emilia in proprio e in qualità di mandatario dei Soci Pubblici Emiliani, Comune di La Spezia in proprio e quale mandatario dei Soci Pubblici Spezzini e votata dalla maggioranza; ai quali si aggiungono Licia Soncini e Enrica Maria Ghia nominati dalla lista n. 2 presentata dai fondi istituzionali azionisti.

GRUPPO IREN: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2018

I Ricavi consolidati del 2018 si attestano a 4.041 milioni di euro, in aumento del 9,3% rispetto a 3.697 milioni di euro dell’anno precedente. Tale crescita è legata principalmente all’incremento del prezzo delle commodities energetiche e all’ampliamento del perimetro di consolidamento: Salerno Energia Vendite (SEV) e il gruppo Iren Rinnovabili, consolidate rispettivamente dal 1° maggio 2017 e dal 1° gennaio 2018, Maira e Spezia Energy Trading (SET) consolidate da ottobre 2018, ed in particolare le società del gruppo ACAM La Spezia, consolidate dal 1° aprile 2018. 

Inoltre contribuiscono all’incremento dei ricavi, importanti sopravvenienze legate alla gestione dei certificati di efficienza energetica e alla revisione della stima dei crediti per fatture da emettere della SBU Mercato.

Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è pari a 967 milioni di euro, +17,8% rispetto agli 820 milioni di euro registrati nell’esercizio precedente. L’esercizio 2018 ha beneficiato di circa 100 milioni di elementi straordinari: 60 milioni di euro di riconoscimenti relativi ad anni precedenti di Certificati Bianchi e 41 milioni di euro riconducibili alla revisione della stima di crediti per fatture da emettere della SBU Mercato. Al netto di queste componenti straordinarie, l’Ebitda recurrent sarebbe stato pari a 866 milioni di euro.

Il miglioramento dell’Ebitda recurrent del Gruppo è riconducibile al contributo delle variazioni di perimetro connesse principalmente al consolidamento del gruppo ACAM La Spezia, alle sinergie operative e alla crescita organica. 

Il Risultato Operativo (Ebit) si attesta a 530 milioni di euro, in crescita (+26,2%) rispetto a 420 milioni di euro al 31 dicembre 2017. Si registrano maggiori ammortamenti per circa 33 milioni di euro, di cui circa 12 milioni di euro attribuibili all’ampliamento del perimetro di consolidamento sopra citato, oltre a maggiori accantonamenti e svalutazioni per circa 11 milioni di euro. 

L’Utile Netto di Gruppo è pari a 242 milioni di euro in aumento (+1,8%) rispetto a 238 milioni di euro registrati nel 2017. Si sottolinea come l’utile netto sia stato impattato da elementi straordinari sia positivi sui ricavi (Certificati Bianchi e sopravvenienza SBU Mercato), che negativi post risultato operativo (maggiori oneri di liability management per 30 milioni di euro e adeguamento partecipazione consolidate ad “equity” per 35 milioni di euro, di cui 28 milioni di euro riferiti ad OLT) con un impatto sostanzialmente trascurabile al netto dell’effetto fiscale sulle singole poste straordinarie.

L’Indebitamento Finanziario Netto al 31 dicembre 2018 è pari a 2.453 milioni di euro, in aumento di circa 81 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017. Complessivamente, l’indebitamento finanziario netto aumenta del 3,4% includendo i 182 milioni di euro dovuti alle operazioni di consolidamento societario, parzialmente compensati dalla vendita di asset per 23 milioni di euro. Al netto di tali effetti legati ad operazioni straordinarie, il debito risulterebbe in calo di 78 milioni di euro, beneficiando della generazione di cassa, che ha coperto gli investimenti in forte crescita e il pagamento dei dividendi relativi all’anno 2017 pari a circa 113 milioni di euro.

Gli investimenti tecnici lordi realizzati nel periodo ammontano a 447 milioni di euro, in forte crescita (+25,2%) rispetto al 2017. 

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Una risposta a 1

  1. Tosufa comarin Rispondi

    23/05/2019 alle 15:56

    Unibon, coopbox…non c’è il due senza il tre!

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