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Usano il nome, ma non è Parmigiano
Sequestrati 150 kg di formaggio in caseificio della Val D’Enza

10/4/2019 – I carabinieri del Nas di Parma hanno pizzicato un caseificio della Val D’Enza che usava furbescamente il nome Parmigiano Reggiano per vendere un formaggio a pasta dura, senza dubbio buono però non Parmigiano Reggiano.

Il “giochino” è stato scoperto nel corso di una serie di controlli condotti dal Nas tra parmense e reggiano, con l’intervento degli ispettori del Consorzio di via Kennedy, in caseifici e in rivendite di salumi e formaggi, che fra l’altro ha portato al sequestro di 296 forme di PR Dop prodotte con cento tonnellate di latte provenienti da bovine che in settimane precedenti erano state alimentati non con fieno, ma con insilati.

Dunque, in caseificio i militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanitaria di Parma, anche qui con l’intervento degli ispettori del Consorzio, hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro amministrativo oltre 200 confezioni di formaggio a pasta dura, esposte per la vendita, per un peso di circa 150 chili, che in etichetta riportano la dicitura prodotto nei caseifici del consorzio del parmigiano reggiano “evocando così, illegittimamente, una denominazione d’origine protetta e usurpandone la relativa reputazione commerciale”.

Al legale rappresentante del caseificio i carabinieri hanno comminato la sanzione amministrativa di 4 mila euro. Il valore commerciale dei prodotti sequestrati ammonta a circa 3.000 euro.

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