2/4/2019 – Piero Pini, il patron del colosso valtellinese della bresaola che ha acquisito la maggioranza di Ferrarini Spa per il momento resta in carcere in Ungheria, dove è stato arrestato il sei marzo per un’accusa di frode fiscale e di fatture false imputata alla Hungary Meat Ldt (proprietaria di uno dei più importanti macelli di suini del paese) di cui Piero Pini è l’amministratore. Il giudice ha respinto l’offerta di una cauzione da un milione di euro, considerando a quanto pare il pericolo di fuga. I suoi avvocati comunque confidano in un rapido chiarimento della posizione dell’imprenditore, considerando anche i reati di natura fiscale di cui è accusato.
IL gruppo Pini ha confermato con una nota ufficiale il proprio investimento “strategico e di lungo periodo” in Ferrarini Spa, nondimeno sono sorte delle preoccupazioni in ordine alle garanzie dell ‘impegno finanziario che – come specificato anche nel concordato approvato dal giudice – prevede l’intervento in prima istanza di Pini Italia Spa (a cui fa capo l’investimento) ma in seconda istanza la garanzia proprio della Hungary Meat Ldt. Se la società magiara dovesse essere chiusa – con la cessione, come si ipotizza, delle attività ungheresi – sorgerebbe inevitabilmente un problema a Rivaltella. Anche se, si fa notare, sarebbe comunque la Pini Italia a far fronte all’impegno reggiano.