19/4/2019 – Da qualche giorno una vasca ovoidale di cemento, destinata a diventare fontana, “imprigiona” il monumentale obelisco di Piazza Gioberti a Reggio Emilia. Contro l’opera, che fa parte del progetto di “riqualificazione” della piazza – inserita nella Passeggiata Estense -è nuovamente insorto il professor Angelo Spaggiari, presidente della Deputazione di Storia Patria di Modena e Reggio. In una lettera indirizzata alla Soprintendenza aregologia, Belle Arti e Paesaggio di Bologna (competente anche su Reggio Emilia), Spaggiari definisce “incredibile” la gettata di cemento “che rende, praticamente, irreversibile ogni tentativo di “restauro” con “un’evidente violazione della struttura originaria dell’obelisco che ha perso ben due gradoni della base originaria”, E aggiunge: ” Si presume che una simile deformazione di un così importante monumento sia stata fatta all’insaputa di codesta Soprintendenza”.
La lettera è stata inviata anche alla segreteria regionale del Ministero Beni culturali e Turismo , alla direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio a Roma e all’istituto per la Storia del Risorgimento, che ha sede nel Vittoriano, sempre a Roma.
La lettera – spiega il professor Spaggiari – ” anche si riferisce ad una palese violazione del monumento risorgimentale di Piazza Gioberti, può essere un’occasione per ribadire all’opinione pubblica come le due “riqualificazioni”, sia di detta Piazza Gioberti, sia pure di Piazzale Roversi siano ben lontane dal ripristino dello spirito e delle caratteristiche peculiari estensi e post-estensi, in considerazione del quale era stato concesso, al Comune di Reggio, il finanziamento ministeriale”.
Prima ancora della gettata della vasca ovoidale, la base dell’obelisco – che, a scanso di illusioni ottiche, appare leggermente inclinato – era stata consolidatA d’urgenza con palificazioni e blocchi di cemento.
Di seguito il testo della lettera della Deputazione di Storia Patria
Facendo seguito alla nota di questa Deputazione di Storia Patria n.28 del 25 maggio 2018, con la quale ci si opponeva al progetto di “riqualificazione” dell’intera Piazza Gioberti ed, in particolare, all’ idea di immergere all’interno di una grande vasca ovoidale l’obelisco della piazza stessa, eretto -come noto- in onore dei Principi austro-estensi , ma dedicato, dal Comune di Reggio, nel 1882 ai martiri del Risorgimento, si precisa quanto segue.
I lavori di “riqualificazione” che sono giunti, ormai, quasi a compimento, mostrano un’evidente violazione della struttura originaria dell’obelisco che ha perso ben due gradoni della base originaria, visto che gli stessi sono stati fagocitati da un’incredibile gettata di cemento, che rende, praticamente, irreversibile ogni tentativo di “ restauro “. Si presume che una simile deformazione di un così importante monumento sia stata fatta all’insaputa di codesta Soprintendenza, sembrando, in caso inverso, che qui, non sia stata effettuata nessuna tutela monumentale di legge.
L’Istituto Centrale del Risorgimento, che come gli altri Uffici in indirizzo, legge per conoscenza potrà prendere atto che le sue raccomandazioni ( note 1911/2018 e 2269/2018 ) rivolte al Sindaco di Reggio Emilia per la tutela del monumento risorgimentale sono rimaste inascoltate, visto che il monumento in parola, con la base, ora immersa nel cemento,verrà umiliato coll’immersione in una vasca d’acqua, secondo quanto stabilito dall’irremovibile progetto.
Il Il Presidente Prof. Angelo Spaggiari
Il prof. Angelo Spaggiari, presidente della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Province Modenesi, torna a scagliarsi contro i progetti e i lavori di riqualificazione delle piazze Roversi e Gioberti, inserite nel progetto Ducato Estense. In particolare accusa la vasca realizzata intorno all’obelisco di piazza Gioberti, definita una umiliazione al pari del cemento che ne ha coperto la base. Lamentele e accuse al progetto realizzato dal Comune inserire in una lettera inviata dallo stesso Spaggiari alla Sovrintendenza di Bologna, al Ministero dei Beni Culturali, alla direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma e all’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, di Piazza Venezia-complesso del Vittoriano, a Roma. “Le due ‘riqualificazioni’ – scrive – sono ben lontane dal ripristino dello spirito e delle catterististiche peculiari estensi e post-estensi, in considerazione del quale era stato concesso, al Comune di Reggio, il finanziamento ministeriale”.
Il testo della lettera
Reggio Emilia. Obelisco di Piazza Gioberti
Facendo seguito alla nota di questa Deputazione di Storia Patria n.28 del 25 maggio 2018, con la quale ci si opponeva al progetto di “riqualificazione” dell’intera Piazza Gioberti ed, in particolare, all’ idea di immergere all’interno di una grande vasca ovoidale l’obelisco della piazza stessa, eretto -come noto- in onore dei Principi austro-estensi , ma dedicato, dal Comune di Reggio, nel 1882 ai martiri del Risorgimento, si precisa quanto segue.
I lavori di “riqualificazione” che sono giunti, ormai, quasi a compimento, mostrano un’evidente violazione della struttura originaria dell’obelisco che ha perso ben due gradoni della base originaria, visto che gli stessi sono stati fagocitati da un’incredibile gettata di cemento, che rende, praticamente, irreversibile ogni tentativo di “ restauro “. Si presume che una simile deformazione di un così importante monumento sia stata fatta all’insaputa di codesta Soprintendenza, sembrando, in caso inverso, che qui, non sia stata effettuata nessuna tutela monumentale di legge.
L’Istituto Centrale del Risorgimento, che come gli altri Uffici in indirizzo, legge per conoscenza potrà prendere atto che le sue raccomandazioni ( note 1911/2018 e 2269/2018 ) rivolte al Sindaco di Reggio Emilia per la tutela del monumento risorgimentale sono rimaste inascoltate, visto che il monumento in parola, con la base, ora immersa nel cemento,verrà umiliato coll’immersione in una vasca d’acqua, secondo quanto stabilito dall’irremovibile progetto.
Si precisa che il contenuto della presente lettera verrà comunicato alla Stampa reggiana.
Il Presidente
(Prof. Angelo Spaggiari)