24/4/2019 – Anche se la decisione del Tribunale di Reggio Emilia – sezione fallimentare, non è ancora pubblica, la notizia, certa da tempo, ora è ufficiale: il legale rappresentante di Tecton, il presidente Fulvio Salami, ha depositato la richiesta di ammissione della cooperativa (l’ultima dell’arcipelago Lega sopravvissuta tra quelle che furono le grandi sorelle dell’edilizia reggiana) al concordato “in continuità” con la riserva di presentare entro i termini stabiliti il piano industriale. Notizia comunicata martedì all’assemblea informale dei lavoratori, convocata presso il magazzino aziendale di San Martino in Rio, e ufficializzata alla Rsu.
Tecton, sulla carta, avrebbe i numeri per riprendersi, considerato che l’indebitamento non appare insostenibile alla luce dei crediti in sospeso e del portafoglio ordini. In ogni caso non si profila un dramma sociale come per Cmr, Orion, Coopsette, Unieco e Cormo, perché il prestito sociale è quasi azzerato e gli organici sono ormai ridotti a una cinquantina di unità. Dobbiamo aspettarci l’ennesimo intervento di Sicrea? Oppure gli asset saranno assorbiti dalla nuova cooperativa edilizia interregionale, con ambizioni di contractor nazionale, su cui stanno lavorando da mesi Volta e Bosi? Ogni ipotesi è davvero prematura.
Di certo per il mondo cooperativo è un duro colpo anche dal punto di vista simbolico. Con il concordato di Tecton si chiude un capitolo della storia di Legacoop Reggio, cresciuta per decenni proprio all’ombra dell’impero delle grandi aziende di costruzioni, su cui sembrava che non dovesse mai tramontare il sole.
Mentre l’azienda è chiusa nel riserbo, ha rotto il silenzio la Fillea, il sindacato edili della Cgil di Reggio: “Siamo preoccupati e allarmati per la situazione ormai critica della Tecton e per il futuro dei suoi circa cinquanta dipendenti”.
“Siamo vicini ai lavoratori, lo siamo stati attraverso la nostra presenza costante ai tavoli sindacali avuti con l’azienda e attraverso le assemblee dei lavoratori – dichiara Sabatino Aliberti, segretario Fillea
Reggio Emilia –Ora però rivendichiamo la necessità di mettere in campo tutte le soluzioni possibili utili alla salvaguardia dei posti di lavoro e alla continuazione dell’attività aziendale. Crediamo per questo che sia quanto mai necessario esplorare l’utilizzo di ogni strumento in maniera condivisa”.
Lo scenario che si apre è reso adesso più complicato dalla procedura concorsuale, per questo l’auspicio è che i lavoratori ricevano al più presto i pagamenti dell’ultimo stipendio e una parte del precedente, che ad oggi ancora non è stato erogato. A decorrere ormai dall’autunno dello scorso anno, a causa dei ritardi nei pagamenti – spiegano Fillea e Rsu – “si erano intensificate le attività del sindacato proprio per arginare e risolvere, con ripetuti solleciti, tale problematica”.
In un momento allarmante come quello che stanno vivendo i lavoratori della Tecton – conclude il sindacato – “che già nelle assemblee sindacali era emerso in tutta la sua gravità, appare dunque strategico che gli sforzi di tutte le forze interessate convergano sulla salvaguaradia occupazionale e aziendale.
Nei prossimi giorni sarà convocata un’assemblea dei lavoratori per valutare le iniziative da intraprendere rispetto alla situazione che si è formalizzata”.
Chi rischia di incappare nella procedura concorsuale è il comune di Reggio Emilia, per le vicende del Mercato coperto (il project financing è in capo a Tecton, dopo la liquidazione di Coopesette) e anche per i lavori, assai discussi di restauro e costruzione ai chiostri di San Pietro.