20/4/2019 – Bagni ‘gender free’ in municipio a Reggio Emilia (vale a dire “neutrali”, cioè per i transessuali), l’aggiunta di una terza identità di genere (in pratica, un terzo sesso) sui questionari grazie alla casella ‘altro‘ oltre all’opzione maschio/femmina, adozione di un linguaggio “inclusivo” e possibilità per lavoratori degli enti aderenti di utilizzare l’alias in caso di fase di transizione sessuale. Sono gli impegni assunti tramite un protocollo firmato a Reggio Emilia per contrastare le discriminazioni verso gli orientamenti sessuali degli Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali). Il che significa che per il comune di Reggio e numerose altre istituzioni locali il mancato riconoscimento della diversità di genere rispetto a femmina o maschio equivale alla violazione di un diritto. La stessa logica su cui si regge la proposta di legge, in itinere in Regione, contro l’omotransfobia.
Secondo i promotori questo accordo è il primo in Italia. Il protocollo è stato siglato ieri pomeriggio, alla presenza anche dell’assessore regionale alle pari opportunità Emma Petitti, da diversi enti istituzionali della città del Tricolore in cui tre anni fa si è celebrata la prima unione civile del Paese. Hanno aderito Arcigay, Comune, Provincia, tribunale, istituti penali, Ausl, università Unimore, ufficio scolastico territoriale, istituzione scuole e nidi d’infanzia, Fondazione per lo Sport e fondazione Mondinsieme.
(fonte: ansa.it)
Carlo Menozzi
20/04/2019 alle 22:18
Fino ad ora se la sono fatta addosso?
Lucciola
22/04/2019 alle 10:39
Sorge un dubbio. I gender hanno le mestruazioni ? in tal caso avranno previsto anche la doppia opzione suppongo…