4/3/2019 – Giovedì 28 febbraio alla Sala del Capitano, il Rotary Club Reggio Emilia Val di Secchia ha promosso la presentazione con dibattito a più voci del progetto riqualificazione dei luoghi appartenuti allo straordinario giardino della Reggia di Rivalta, costruito dal 1724 per e dalla duchessa Charlotte Aglaé d’Orléans, già Mademoiselle de Valois, figlia del Re di Francia, suo nonno era Re Sole, Luigi XIV, che in un prossimo domani potrebbe diventare una delle massime attrattive turistiche e culturali del nostro Territorio. Il dibattito avrà un seguito nella serata di giovedì 7 marzo, sempre alla Sala del Capitano, che avrà un seguito molto atteso: saranno presentati i risultati di un’indagine al georadar compiuta nello storico complesso di Rivalta.
Ma già nel primo incontro non sono mancati spunti di noTeVole interesse, con critiche circostanziate al progetto dei paesaggisti Fabrizio Polimone e Francesco Garofalo. Erano presenti il Sindaco Luca Vecchi e il dirigente dell’area competitività, innovazione sociale, territorio e beni comuni, architetto Massimo Magnani, che hanno spiegato le premesse dei lavori finanziati con ben 14 milioni di euro dal Ministero dei Beni culturali (MiBAC).
Particolarmente rilevante la relazione del professor Carlo Mambriani, Facoltà d’Ingegneria ed Architettura dell’Università di Parma, che si occupa di storia dell’architettura locale, e in particolare di storia del giardino. Mambriani è fra gli storici più autorevoli proprio di quel periodo barocco in cui fu costruito il meraviglioso Giardino del Palazzo Ducale di Rivalta, che seguiva addirittura il solco tracciato all’epoca dai celeberrimi giardini della Reggia di Versailles, luoghi dove era cresciuta proprio Charlotte Aglaé d’Orléans.
Per quanto riguarda il Giardino di Rivalta il Prof. Mambriani ha subito messo in evidenza la criticità della metodologia di studio e sviluppo dei futuri lavori, promossi dal Comune. Ha inoltre sottolineato come il solo utilizzo dei disegni storici di Alfonso Tacoli potrebbe essere fonte d’errata interpretazione, anche perché non è certo che tali dipinti siano veri e propri rilievi grafici metrici della realtà d’epoca del Giardino, oppure una mera reinterpretazione personale dello stesso artista. Secondo il Prof. Mambriani occorrerebbe eseguire in modo moderno, sondaggi, scavi che possano far emergere conferme o correzioni a quanto oggi utilizzato come unica linea guida per i prossimi lavori ai magnifici Giardini della Reggia di Rivalta, senza ritardare molto il completamento, ma portando, eventualmente, ad emergere una nuova conoscenza, più approfondita, anche sulle essenze botaniche originali, utilizzate ed altri particolari che darebbero un valore artistico, d’attrattiva turistica, ben maggiore a Rivalta.
Decisamente critico anche il giudizio sulla moderna creazione di un artificiale, nuovo, storicamente inesistente, boulevard perimetrale, come descritto dal progettista Garofalo, nominato insieme a Polimone, dal Comune.
Con grande autorevolezza Mambriani ha precisato che il giardino di Rivalta non era un “GIARDINO ILLUMINISTA”, come più volte ha ripetuto l’architetto Garofalo, bensì un tipico giardino del potere assolutista centrale, ducale, monarchico. Per questa ragione, dal punto di vista del rispetto della struttura originale storica, la creazione del viale perimetrale, lungo le mura, senza dubbio è un oggettivo errore, sia di interpretazione storica ma anche di possibile fruizione attuale, pubblica, dove i nuovi filari d’alberi vanno a coprire, decentrare l’importanza dell’edificio centrale, originale della Reggia di Rivalta. L’asse storico centrale dell’antico, straordinario edificio ducale, nei nuovi disegni di Garofalo e Polimone, quasi scompare, come del resto viene cancellato l’attuale filare assiale di gelsi storici.
l Prof. Mambriani ha poi allertato il Comune che il Giardino dovrà essere rispettoso ed appropriato per l’uso pubblico, ma anche sull’eccessiva posa, già prevista, di moderni pali, troppo alti, per l’illuminazione, precisando che essendo questo un parco agreste e non urbano, l’illuminazione moderna dovrà essere misurata, bassa, non abbagliante per le persone, non arrecare danni alla flora e fauna selvatica.
Infine ha consigliato al Comune di salvare, valorizzare, gli edifici ancora esistenti, apparentemente, tuttora in buono stato, la villa presso la Vasca di Corbelli e Villa Rivaltella (ancora sede produttiva della Ferrarini), forse dimenticandosi, peraltro, della famigerata ala nord della stessa Reggia, denominata anche Corte Rurale, comprensiva di un’antica chiesa e di un bastione, fratello gemello, degli altri due bastioni del lato sud. Questo antico complesso di pregio, dell’area nord, parte certa, consolidata, della Reggia è inspiegabilmente, sembra, non ancora di proprietà del Comune di Reggio Emilia, pur facendo parte dell’originale complesso della singolare Reggia di Rivalta. Questa parte nord è oggi separata, recintata e presenta cartelli ormai logori, sbiaditi, strappati, che pubblicizzano un vecchio, presunto intervento della Tecton Soc. Coop.
Quest’area storica della Reggia, pur recintata, separatamente, è priva di qualsiasi chiaro cartello informativo, che riporti futuri lavori, licenze, autorizzazioni delle Autorità.
E veniamo all’intervento di un famoso botanico reggiano, il professor Ugo Pellini che, partendo dalla cosiddetta passeggiata Estense con le Piazze Gioberti e Roversi si è subito concentrato sullo storico viale Umberto che era caratterizzato dai pioppi cipressini, che ne davano una speciale prospettiva, di cui non si ha notizia di ripristini, nonostante siano previsti abbondanti abbattimenti degli attuali alberi presenti nel più bel viale di Reggio. Il Prof. Pellini si è poi concentrato soprattutto sull’attuale, tranquillo viale centrale della Reggia, già asse storico del Giardino della Duchessa Charlotte Aglaé d’Orléans, costituito oggi da un piacevole filare di storici gelsi mori secolari, di grandi dimensioni, si parla di 3 metri di diametro, circa, che verrebbero tutti rimossi dai futuri, prossimi lavori, diretti dagli architetti Garofalo e Polimone, che sposteranno, quindi, in modo discutibile, l’asse dell’area verde storica, dal viale centrale originale, sul nuovo grandissimo boulevard perimetrale, lunga le mura storiche di ben oltre 2km di lunghezza.
Secondo Pellini molti altri alberi, di dimensioni notevoli, dentro al perimetro della Reggia, andrebbero considerati e valorizzati, sottolineando fra l’altro speciale presenza, tra i gelsi, di un rarissimo doppio albero: dentro al fusto di un gelso è nato anche un ciliegio, oggi ben in salute, tanto da produrre addirittura ciliegie. Che fine faranno questi preziosi alberi antichi, nel nuovo progetto che stravolge l’attuale situazione logica, originale, dei Giardini Ducali?
Infine, come ultimo, ma molto, molto interessante ed approfondito, l’intervento di Lauro Gaddi, membro fondatore del Comitato di Cittadini, “Insieme per Rivalta”, che si confronta addirittura dall’anno 2007, da oltre 12 anni, con il Comune di Reggio, per far sì che l’incomparabile patrimonio della Reggia di Rivalta sia correttamente valorizzato, anche nel rispetto di quello che la gente comune del luogo. Lauro Gaddi, Insieme per Rivalta, che rappresenta la voce dei cittadini, ha sottolineato la seria mancanza di un vero progetto per la piazza della Reggia, vero centro, cuore pulsante di tutte le attività, gli eventi che in questi anni hanno valorizzato, caratterizzano la rinata Reggia di Rivalta.
Cosa si vuole fare nell’importantissima piazza storica? Il Comitato di cittadini vorrebbe una sintesi in chiave storica del modello originale barocco. Perché non si prevede la costruzione dell’intrigante labirinto, citato dal famoso disegno del Tacoli?
Perché si vogliono costruire nuovi pergolati, di ben 5 metri d’altezza, che vanno a coprire le prospettive visive originali dal centro del Giardino, voluto proprio dalla duchessa Charlotte Aglaé d’Orléans, che di fatto vanno a sostituire i nerboruti bei gelsi attuali, proprio citati dal Prof. Pellini?
Secondo Insieme per Rivalta il grande prato, agricolo, quasi vuoto, centrale, non trasmette nulla di particolarmente attrattivo per chi non conosce già la Reggia, così come un po’ tutto il lavoro presentato, che sembra solo un parco pubblico cittadino, non certo un’attrattiva turistica d’eccellenza nazionale o meglio, internazionale.
Un’ulteriore proposta operativa, di gestione del Patrimonio, da parte dei cittadini di “Insieme per Rivalta” è quella di istituire un’economicamente solida fondazione che curi e valorizzi la Reggia, idea alternativa e decisamente diversa, da quella esternata dall’architetto Magnani, che invece vorrebbe coinvolgere istituti scolastici e volontariato per mantenere una complessa, e inevitabilmente costosa struttura attrattiva pubblica come la reggia recuperata. Secondo Gaddi il monumento, come previsto oggi da Garofalo e Polimone non diventerà un normale parco pubblico, ma nemmeno un vero Patrimonio Culturale in grado di attrarre visitatori da tutta Italia o meglio dall’Europa: manca ancora decisamente di quelle caratteristiche capace di elevarlo a vero capitale tipico, che caratterizzi univocamente Rivalta.
Una nostra domanda: perché Garofalo e Polimone vogliono costruire un nuovo “biolago”, un grande bacino artificiale, contenitore d’acqua, sul lato nord-est che non sembra mai stato presente dentro alle antiche mura del Giardino?
Nell’anno 2005, solo parte della Reggia ed il grande Giardino, sono stati acquisiti dal Comune di Reggio Emilia, perché oggi il Comune, con le ingenti somme in gioco, provenienti dal Ministero, dalle tasse dei Contribuenti Italiani, in questo ingente finanziamento pubblico, prima di eseguire i discutibili lavori alle Piazze Roversi e Gioberti, dilapidando quasi 2 milioni di Euro, non ha acquisito l’area nord della Reggia, la chiesa, il bastione e gli altri antichi edifici, parte del cuore storico delle proprietà del Duca e della Duchessa Charlotte Aglaé d’Orléans?
(A.F. RAINUSSO)
janvier
08/03/2019 alle 11:57
Vorrei rispondere a chi, come TV locale, sostiene che finalmente si è fatto qualcosa e si sollevano le proteste. Vorrei dire che le cose vanno fatte per certo, ma possibilmente bene. Reggio è piena di cose fatte, però porcherie o assurde: vedi per tutte il fabbricato nei Chiostri di S. Pietro, la porta di S. Stefano ecc.
Ciò dovrebbe costituire una lezione anche per la Reggia di Rivalta, per la quale si doveva prima di tutto acquisirla integralmente, poi approfondire meglio le soluzioni anche in funzione dell’uso( che per ora resta nel vago come giardino da visitare gestito dal volontariato( ??!!!))
Reggiano
15/03/2019 alle 17:23
Javier,
Esatto,
Concordo, consiglio la visione del filmato completo con le critiche di Cadoppi: https://www.youtube.com/watch?v=-tek81KOo4I&feature=youtu.be
'Il Dubbione-nebbione'.
12/03/2019 alle 09:30
Ci vogliono competenze e cultura.
A Reggio sanno di cosa si tratta ?
…
Reggiano
15/03/2019 alle 17:24
Temo che non sappiano bene cosa fare,
Manca un vero progetto sulla destinazione d’uso della Reggia,
Consiglio la visione del filmato completo con le critiche di Cadoppi: https://www.youtube.com/watch?v=-tek81KOo4I&feature=youtu.be
Leda piazza
18/03/2019 alle 18:40
Sono più di 10 anni che molte persone di Rivalta e non solo vedono con dolore il decadimento della parte non acquisita a suo tempo dal comune di Reggio stanno andando in malora la chiesa due torri la ghiacciaia la scuderia ecc. Davvero non abbiamo capito perché alla luce di questi finanziamenti non sia stato fatto niente in questa direzione. A mio avviso prima di deve avere tutta l’area a disposizione come si era più volte detto anche nei dibattiti per le elezioni del sindaco di 5 anni fa. Io ricordo bene sia un dibattito di allora a Rivalta e anche nella sala del capitano del Popolo con dei candidati sindaco che se eletti si sarebbero impegnati…davvero si sta perdendo una occasione unica per la valorizzazione dei beni del nostro territorio
Salviamo la Reggia
02/10/2019 alle 10:31
E’ il momento giusto per far acquisire al Comune anche l’ala nord,
Tecton è fallita e sicuramente, nell’interesse dei creditori qualcuno deve acquistare l’ala più bella, rimasta, della Reggia di Rivalta,
Bisogna far girare questa pressione e che il giardino venga riqualificato nel rispetto della Storia e non fantasiosamente,
Consiglio la visione del filmato completo con le critiche di Cadoppi: https://www.youtube.com/watch?v=-tek81KOo4I&feature=youtu.be