16/3/2019 – Nel corso del secondo convegno del Rotary Reggio Emilia Val di Secchia dedicato al progetto Reggia di Rivalta (il 7 marzo alla Sala del Capitano) il professor Alberto Cadoppi ha stroncato il progetto del Comune per il restauro complesso costruito dal 1724 per la duchessa Charlotte Aglaé d’Orléans, già Mademoiselle de Valois, nipote del Re Sole Luigi XIV.
Per Cadoppi la linea guida dovrebbe essere quella di far diventare l’area di Rivalta una delle massime attrazioni culturali del nostro territorio, senza però nascondere il vero giallo legato alla cosiddetta ala nord della Reggia. Organizzatore del convegno quale presidente del Rotary, oltre che grande studioso della stessa Reggia di Rivalta, il professor Cadoppi si è tolto un bel sasso dalla scarpa e, prendendo giusto spunto dall’intervento del prof. Carlo Mambriani, del 28 febbraio scorso, è partito nella “demolizione” puntuale del progetto attuale per i nuovi giardini di Rivalta, dicendo che la costruzione dei già criticatissimi nuovi viali perimetrali, oltre che un errore storico, potrebbero diventare un serio sbaglio funzionale, poiché gli stessi vialoni prevedono le alberature solo su un lato, cioè verso il centro del giardino, quindi soprattutto il lato sud del giardino, sarebbe poco godibile, oggettivamente vittima di un fortissimo irraggiamento, non godrebbe dell’ombra degli alberi, sul lato delle mura storiche.
Si è poi soffermato sulle passeggiate storiche, cioè quelle centrali anche per importanza, oggi previste come striminzite e secondarie, frutto di un’errata interpretazione dei nuovi progettisti, già nominati dalla giunta del Sindaco Vecchi. Il Prof. Cadoppi ha poi sottolineato che la passeggiata storica centrale della Reggia, era alberata e di dimensioni notevoli, sembra fosse di ben 20 metri di larghezza. non solo: nei percorsi storici c’era un bel viale alberato che attraversava da nord a sud il giardino, connettendo idealmente la Città a nord con Villa D’Este, a sud, oggi conosciuta come Vasca di Corbelli.
Anche per questo viale, Cadoppi non ha risparmiato le critiche sottolineando come sia necessario darne il dovuto rilievo, visto che oggi appare oggettivamente dimenticato dal Comune e dai tecnici incaricati. Ha inoltre rimarcato la necessità del recupero delle suggestive grotte, ancora esistenti e ben conservate, sotto la storica piazza d’onore, che però sembra ancora non previsto dal Comune.
Molto critico anche sulla creazione ex-novo di un biolago, Cadoppi ha insistito particolarmente per il recupero delle fontane storiche, per ora non previsto dal Comune, veri tesori del giardino di Charlotte. Una di queste fontane è ancora in discreto stato, le altre due sembrano esistere ancora sotto uno strato di terra, come rilevato dalle indagini col georadar: queste fontane potrebbero assumere il ruolo di vere e proprie attrazioni turistiche, se correttamente sfruttate come succede già oggi in altri vari luoghi d’Italia. Anche l’antico labirinto, già citato dai volontari di Insieme per Rivalta, dovrebbe essere considerato, visti i vari esempi di successo commerciale, anche in Italia. La parte finale dell’intervento di Cadoppi è quella più polemica ed intrisa di perplessità: per ora secondo i piani del Comune, rimane esclusa dal recupero l’ala nord, di proprietà della cooperativa Tecton S. La struttura, secondo il professore, è pericolante, in stato di fortissimo degrado, tanto da far temere dei crolli. Il valore storico dell’ala nord è stato documentato con foto della Dott.ssa Francesca Bergonzini e dell’Arch. Walter Baricchi di preziose pavimentazioni antiche, in parquet, e affreschi pregevoli in oggettivo pericolo.
Quello di Cadoppi, in definitiva, è stato un appello per salvare al Reggia. Intanto vanno messi urgentemente almeno dei cellophane sui tetti di proprietà della Tecton per evitare che piova sugli affreschi. Perché il Comune non acquisisce gli edifici in gravissimo degrado che si sono conservati per 200 anni e che oggi rischiano di andare perduti per sempre?
(A.F. Rainusso – DALLA VOCE DI REGGIO EMILIA)