di Paolo Comastri *
12/3/2019 – Beh, diciamo tutta la verità; Milano ha offerto su di un piatto d’argento la vittoria alla Grissin Bon che, vuoi per una squadra ancora lontana dall’essere definita tale, nonostante qualche buon segnale, vuoi per le assenze di Richard, De Vico e, di fatto, Aguilar, non ha saputo approfittare di un’occasione davvero d’oro.
61 – 71 a favore dell’Armani Echange il risultato finale, peraltro con buona pace di chi, quasi tutti in realtà, avevano pronosticato prima della partita almeno un “trentello” il disavanzo finale.
Per
essere invece più …politically correct occorre sottolineare che
l’Armani, scesa sul parquet del Pala Bigi priva di tre giocatori del
livello di Nunnaly, Jerrels e Nedovic e davvero con il fiato lungo
per l’allucinante ritmo impostole dal campionato e dall’Eurolega, in
pratica tra campionato e Eurolega una partita ogni 72 ore, ha subito
la
freschezza della formazione di Pillastrini ma poi è riuscita, nella
seconda parte del match, a chiudere i conti sul 71-67 con uno sforzo
minimo.
L’avvio,
però, non favorisce Milano e sono i padroni di casa a scandire il
ritmo nel primo quarto chiuso in vantaggio di un punto (18-17) grazie
soprattutto alla freschezza di Allen. La squadra di Pillastrini,
però, presto subisce il ritorno dell’Olimpia che con un parziale di
8-0 si riporta in avanti.
Il secondo quarto vive sul filo dell’equilibrio e Milano va al riposo lungo con una lunghezza di vantaggio.
A inizio ripresa è l’Armani a pigiare sull’acceleratore per evitare troppi rischi nella seconda parte di gara ma la Grissin Bon è sempre capace di rifarsi sotto tanto che al 35′ sono soltanto quattro i punti di vantaggio dell’Olimpia, 58 a 62′.
Milano inizia i 10 minuti finali avanti di 7; Reggio pare tenere ma poi Milano, sfiorandolo appena, gira l’interruttore con la Grissin Bon incapace di rientrare con la sirena finale che arriva impietosa ed implacabile sul 71 – 61.
Ad ogni buon conto qualche buon segnale positivo lo si è visto; la “cura” Pillastrini inizia a dare i suoi risultati, anche se non è certo contro una pur svogliatissima Milano che se ne possono comprendere gli effetti; troppo profondo il divario tecnico, davvero improponibile un confronto.
Se e come questa squadra ha trovato carattere e forze per reagire e conseguentemente evitare una triste ed amara retrocessione lo si vedrà nelle prossime due partite; due trasferte che valgono, di fatto, la serie A o la Leda Due, domenica in terra Irpina contro una Sidigas non proprio alla portata di questa Grissin Bon, poi domenica 24 il vero e proprio match point del campionato a Pistoia.