16/3/2019 – Può il canto delle balene farci vivere un’esperienza di incantamento come accade con la musica e con la gestualità espressiva del corpo? Questa è l’idea da cui nasce la nuova performance di Corpi sonanti In-canto, nuovo progetto didattico-artistico a cura di Arturo Cannistrà e Gabrielangela Spaggiari, in scena domenica 17 marzo alle ore 16 nella Fonderia di via della Costituzione 39, sede della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, a Reggio Emilia.
L’incantamento che scaturisce dal canto primitivo delle balene (ma non per questo meno intenso ed espressivo) emoziona al punto di stordirci e quasi spaurirci. Da questo stupore nasce l’idea di provocare un incontro con la musica: all’inizio solo un fugace contatto, mentre il corpo agisce ancora nella sua primordiale animalità, poi, nel corso della performance, il canto delle balene si unisce e si fonde in un tutt’uno con il “canto” della musica mentre il corpo si trasforma in danza. Protagonisti di questo mix artistico l’Orchestra Giovanile dell’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti e i danzatori Eleonora Fornetti e Federico Russo della scuola di danza Let’s Dance.
Corpi Sonanti In-canto cerca di mettere in sinergia il canto delle balene con la musica (di Čajkovskij, Brahms e Wagner) e la gestualità del corpo, ha come principale intento educativo quello di stimolare nei ragazzi che vi partecipano, una sensibilità e uno sguardo verso ciò che di misterioso ed emozionante può ancora donarci la Natura.
Il progetto Corpi Sonanti: ripensare l’orchestra
Nell’ambito della collaborazione tra la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e l’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti ‘Peri-Merulo’ è nato Corpi Sonanti, un progetto sperimentale ideato per un’orchestra giovanile composta da ragazzi dai 14 ai 18 anni.
L’obiettivo è quello di ripensare l’orchestra come uno spazio dinamico e creativo, dove l’esperienza musicale si confronta e si mette in sinergia con il gesto e il movimento espressivo. L’intento non è quello di far danzare i ragazzi, ma di far esplorare il proprio corpo in funzione espressiva durante l’esecuzione musicale e di acquisire così una maggior consapevolezza performativa anche come strumentisti.
Quali esperienze vivono i ragazzi con Corpi Sonanti? Non solo l’esperienza dell’ascolto della musica, necessaria per arrivare a maturare la capacità di stare dentro e di contribuire alla costruzione di un senso musicale, ma anche l’ascolto del corpo e del contatto gestuale, del silenzio e del respiro che precede l’attacco musicale, dello sguardo che cerca la complicità con l’altro, delle proprie emozioni che liberandosi, alimentano, di quel senso musicale, la sua espressività.
Corpi Sonanti è iniziato nell’anno accademico 2015/2016 come un progetto di ricerca e sperimentazione che ha coinvolto un’orchestra giovanile (sezione B) dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A.Peri”, un direttore musicale, Gabrielangela Spaggiari – docente dell’Istituto – e un coreografo – Arturo Cannistrà – referente delle attività didattico-formative di Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto.
Il laboratorio “Corpi sonanti” ha già realizzato cinque produzioni didattico-artistiche:
Corpi sonanti con musiche di Haendel e Wagner;
Corpi sonanti in vetta dedicato ai “Caduti di tutte le guerre” con musiche di Morricone e Charpentier;
Corpi sonanti In cammino con musiche di Mahler;
Corpi sonanti in vetta 2 con musiche di J.S. Bach;
Corpi sonanti in ascolto (2018);
Corpi sonanti In-cantocon musiche di Brahms, Čajkovskij, Wagner (2019).
Queste performances sono state presentate in diversi luoghi architettonici (piazze, una pineta, una ex fonderia, Sagrato del Duomo di Reggio, Piazza Casotti, Auditorium via Largo Mahler di Milano, Reggia di Rivalta, ecc.) al fine di sperimentare e “abitare” con il suono e il corpo nuovi spazi acustici.