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Maxitruffa all’Autobrennero: dodici indagati, perquisizioni anche a Reggio Emilia

Perquisizioni anche a Reggio Emilia per la megatruffa ai danni della società Autobrennero, che gestisce l’autostrada A22 Modena-Brennero. Il blitz coordinato dalla Guardia di Finanza di Trento è scattato all’alba di giovedì mattina con 150 finanzieri e poliziotti impegnati in 47 perquisizioni in ‘sette regioni e diverse città italiane, tra cui Verona, Brescia, Pavia, Reggio Emilia, Modena, Pisa, Roma, Avellino e, appunto, Reggio Emilia . Dodici in tutto le persone indagate per truffa aggravata ai danni dello Stato, evasione fiscale, corruzione ed autoriciclaggio.

Del raggiro è accusata una società con sede legale in Campania che ha in appalto diversi punti vendita sulla A 22 . In particolare, gli indagati sono accusati di aver incassato in nero cifre astronomiche grazie a registratori di cassa truccati.

In sostanza, la società aveva truccato i software dei registratori di cassa per pagare all’autobrennero meno royalties del dovuto in base ai contratti di gestione.

Sui gran parte dei prodotti, infatti, la società autostradale incassa una percentuale tra il 5 e il 49% da una percentuale variabile: dal 5% fino al 49%. In particolare la vendita di prodotti tipici locali viene incentivata con royalties minime del 5%. L’accusa, in sostanza, è di aver registrato sistematicamente come prodotti tipici beni che in realtà prevedevano royalties molto alte, fino al 49%.

In alcuni casi i prodotti venivano fittiziamente “passati” al registratore come CD, musicali, libri, riviste e generi di monopolio che sono esenti da royalties. Così nel giro di due anni la società campana avrebbe truffato più di un milione di euro ad Autobrennero.

Tutto questo è potuto avvenire attraverso la manipolazione fraudolenta del software dei registratori di cassa: a quanto si è appreso, un tasto era programmato con un nome di fantasia per un prodotto inesistente (“panciotto” o “capriccio”), e battendolo si registrava come “esente” un prodotto soggetto sia alle royalties previste dal contratto con A22 sia, naturalmente, all’Iva. 

E infatti nel corso dell’ indagine la Guardia di Finanza ha scoperto anche un’evasione Iva legata al cambio di categoria del prodotto, senza contare una sistematica omissione degli scontrini nei momenti di maggior affluenza

Il personale alle casse veniva avvertito per tempo dai vertici della società sull’arrio degli ispettori di Autobrennero per i controlli periodici. In quel caso gli scontrini andavano battuti sempre e con regolari aliquote. Ma ad accorgersi delle irregolarità è stata la Polizia Stradale, che ha segnalato la
situazione alla Guardia della Finanza T

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