6/2/2018 – Nessun dirigente del gruppo Coopservice di Reggio Emilia ha ricevuto informazioni di garanzia a proposito dell’inchiesta promossa dalla procura di Cosenza sulla gestione dell’appalto pulizie dell’ospedale Annunziata.
Lo afferma il colosso cooperativo di Pratofontana in una nota diffusa questa sera, nella quale parla di “notizie lesive, false e gravemente diffamatorie”.
All’Ospedale Annunziata “Coopservice effettua esclusivamente il servizio di pulizia, che è stato erogato come da contratto e determine dell’Ente Appaltante. La cooperativa ribadisce di non aver mai subito sequestri e che nessuna persona riferibile a Coopservice ha mai ricevuto informazioni di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Cosenza“.
Cooperservice conferma di essere il titolare (in Ati, ndr.) dell’appalto pulizie all’ospedale di Cosenza , appalto da 25 milioni di euro, e non smentisce l’esistenza dell’indagine per truffa della Procura cosentina diretta da Mario Spagnuolo, iniziata nel 2016 e arrivata a compimento in questi giorni. Tuttavia nessun dirigente “ha mai ricevuto informazioni di garanzia” in proposito.
Particolarmente dura la reazione di Coopservice ad altre notizie riciclate, o fake news “fatte circolare artatamente per puro fine di speculazione politica”.
La smentita riguarda i media che hanno parlato delle “vicende della procura di Locri e della Prefettura di Reggio Calabria”, “riportate in alcuni articoli e attribuite erroneamente alla nostra cooperativa” generate probabilmente dall’omonimia con il Gruppo Coopservice Gestioni Società cooperativa di Locri, di cui il signor Lorenzo Delfino è legale rappresentante: “questa società è totalmente estranea al nostro gruppo – precisa la cooperativa reggiana guidata da Roberto Olivi – come facilmente verificabile con un minimo di scrupolo e di etica professionale”.
Altro aspetto riguarda “le vicende relative all’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia” che “si riferiscono a situazioni da tempo risolte e che possono essere ricondotte alla normale dialettica tra azienda, lavoratori e organizzazioni sindacali, ma che in nessun modo possono essere collegate al servizio all’Ospedale di Cosenza”.