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Fabbrica della puzza, per ora nessun ampliamento
Spostare la Farm Service? L’assessore Tutino sbotta e insulta i 5 Stelle

Pierluigi Ghiggini 

1/2/2019 – E’ finita a male parole tra Pd e 5 Stelle, mercoledì sera, la commissione consiliare del comune di Reggio Emilia presieduta come sempre in modo inappuntabile da Scarpino (che dal Pd è transitato a Leu) dedicata al progetto di risanamento della Farm Service, tecnicamente il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale. L’assessore Mirko Tutino ha accusato i 5 Stelle di illudere i cittadini con la richiesta di spostamento della “fabbrica della puzza”, sfidandoli a dimostrare come ciò sia possibile e definendoli, con una elegante metafora, “cialtroni” e “blateratori”. Gli ha replicato a muso duro la capogruppo pentastellata Alessandra Guatteri, e i testimoni dicono che poco non sono venuto alle mani (erano seduti vicini vicini).

Un episodio che la dice lunga sullo stato di fibrillazione della politica reggiana, entrata ormai in piena campagna elettorale. Qualcuno si è preso degli impegni per fermare sul nascere richieste di delocalizzazione della Far Service?
Una riunione comunque davvero importante, perchè è stato sommariamente illustrato il piano di ristrutturazione presentato dalla società nel mese di ottobre, a seguito della decisione del sindaco di anticipare di due anni il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale in base alla quale lo stabilimento può continuare a produrre i semilavorati derivati dagli scarti dei macelli al ritmo di 85 mila tonnellate/anno: grasso liquido e farine destinate all’alimentazione animale.
Farm Service era di Unibon, ma da qualche anno è del gruppo Cremonini che ha salvato dal disastro finanziario gli stabilimenti di quello che era l’impero cooperativo reggiano delle carni.

Una manifesgtazione dei cittadini nei pressi della Farm Service di via Rinaldi

Viene  gentilmente chiamata “fabbrica della puzza” perchè da molti anni perseguita con i suoi odori nauseabondi migliaia di persone che vivono tra Cavazzoli, Roncocesi, Villa Sesso e a seconda di dove tira il vento anche Cadelbosco. Al punto che le famiglie d’estate in certe ore del giorno, ma soprattutto della notte, non possono neppure aprire le finestre.

I funzionari Arpae alla riunione della commissione consiliare sul piano Far Service

Farm Service, a quanto si sa, col piano di risanamento avrebbe chiesto anche un aumento della capacità produttiva, gettando nell’allarme i cittadini organizzati da tempo nel comitato Salute Ambiente. Ma in Commissione, la dottoressa Beltrame di Arpae – l’agenzia ambientale regionale che ha il compito di condurre il riesame dell’Aia di Far Service –  ha detto chiaro e tondo che di ampliamento “non si parla nemmeno”, almeno in questo riesame, perchè sarebbe necessario aprire un’altra procedura di autorizzazione integrata ambientale. Resta ferma, insomma, la capacità massima di 353 tonnellate/giorno autorizzata nel 2017, che equivale a quasi centomila tonnellate di residui dei macelli trattabili nell’arco di un anno.
Un’affermazione, ripetuta più volte anche su richiesta dei consiglieri (presenti fra gli altri i capigruppi Bassi, Capelli e Guatteri), che ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai cittadini presenti alla seduta della commissione: c’erano anche i ispiratori e firmatari di una osservazione al piano depositata con tutti i crismi ad Arpae.

“Chiederemo a Farm Service alcune integrazioni anche in base all’osservazione presentata”, ha dichiarato ancora Beltrame.

La riunione della commissione su FarmService: di spalle il presidente Scarpino, da sinistra, Bertucci, Guatteri, Rigon e De Lucia

Nel dettaglio, lo stabilimento subirebbe una ristrutturazione radicale, con la sigillatura e il potenziamento degli infissi esterni, la realizzazione di tre vasconi chiusi su tutti i lati, e soprattutto con un notevole investimento in un nuovo impianto policombustibile di tipo rigenerativo: secondo la dottoressa Beltrame è la tecnologia più efficace attualmente disponibile per abbattere gli odori, che subirebbero una ossidazione termica. Nondimeno aumenteranno considerevolmente le emissioni gassose dagli attuale 27 mila 500 metri cubi a 43 mila 103 metri cubi standard al giorno.
Previsti nel piano anche un nuovo generatore di vapore (caldaia a gas metano), un nuovo combustore con biofiltro e un nuovo post-combustore.

Veduta notturna della Farm Service con i vapori che salgono dai reparti di produzione

Tutto questo basterà a risolvere una volta per tutte il problema della puzza che affligge la vita di donne, uomini e soprattutto bambini? L’impiego delle tecnologie più avanzate esistenti dovrebbe essere una garanzia. Ma i cittadini restano guardinghi, e vogliono vedere le carte sino in fondo, anche perchè le analisi sui fumi immessi nell’atmosfera hanno rilevato la presenza di sostanze pericolose per la salute, come formaldeide e acetilaldeide. Comitato e cittadini, inoltre, chiedono garanzie per i controlli h 24 degli odori attraverso una rete di nasi elettronici. Intanto il piano è già sul tavolo di una Conferenza di Servizi, e il riesame dovrà essere concluso prima dell’estate.

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