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Disastro Festa Reggio: voragine di 2 milioni nei conti del Pd Reggiano
Vecchi inferocito, Costa e Cervi sotto accusa

8/2/2019 – Il Pd di Reggio Emilia rischia di crollare: se non sotto le sferzate degli elettori, più facilmente a causa dei conti sballati di Festa Reggio. Che nell’arco di 7 anni ha generato un buco di quasi 2 milioni, o meglio tra 1,7 e 1,9 milioni (incertezza dovuta alla contabilità tenuta un po’ alla carlona su fogli excel, e non con la partita doppia in elettronico come ai tempi dell’ex direttore Fiaccadori, con fornitori non pagati che minacciano di passare alle azioni legali, se non lo hanno già fatto.

L’esistenza della voragine, col risultato negativo (ma è un eufemismo) dell’edizione 2018 di Festa Reggio, la prima e forse l’ultima nei padiglioni di fiere di Reggio, è stata ufficializzata lunedì sera nella direzione del Pd: il Carlino Reggio riferisce di una riunione tempestosa, con un sindaco Luca Vecchi scandalizzato (in quanto commercialista) e inferocito per il timore delle ripercussioni elettorali di un simile disastro.

Il manifesto di FestaReggio 2018, per la prima volta alle Fiere

“A tremare – scrive Petrone – sono soprattutto Paolo Cervi, responsabile e tesoriere di FestaReggio, Andrea Costa segretario provinciale del Pd e il sindaco Luca Vecchi.

Il primo perché è legalmente  e giuridicamente responsabile del circolo FestaReggio; il secondo perché innanzitutto – ed è il segreto di Pulcinella – è stato lui a proporre Cervi come successore di Ermete Fiaccadori nel 2015 e da parecchi è ritenuto responsabile oggettivo di una situazione che crea non poche preoccupazioni e imbarazzi all’interno del partito. Tanti si chiedono: come faceva Costa a non sapere della situazione finanziaria e dunque a non intervenire?”.

Andrea Costa

Infine “Vecchi è molto preoccupato in campagna elettorale” perchè “la vicenda potrebbe avere ripercussioni forti a livello di disaffezione politica dei reggiani nei confronti anche di una festa che è simbolo della città”.

Persino la Federazione Pd di via Gandhi è creditrice di 150 mila euro nei confronti della Festa: un prestito del 2013 mai restituito. Il tesoriere Maino Marchi invietrà un sollcito (ma pro-forma, è naturale) al povero Paolo Cervi. Eppure un tempo le feste de l’Unità servivano per finanziare il partito, non viceversa…

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Una risposta a 1

  1. manuel Rispondi

    08/02/2019 alle 13:52

    ANDATE TUTTI A FARE IN KULO!!!

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