La commissione parlamentare antimafia estenderà i “controlli deontologici” alle liste elettorali che saranno presentate alle comunali Reggio Emilia. Lo ha dichiarato da Roma il presidente della commissione, il senatore 5 Stelle Nicola Morra, all’indomani del fermo dei tre figli di Francesco Amato, condannato a 19 anni nel processo Aemilia (attualmente è in carcere a Terni) e protagonista in novembre del sequestro dei dipendenti dell’ufficio postale di Pieve Modolena. Mario, Cosimo e Michele Amato, portati in carcere dopo una perquisizione, su richiesta del p.m. Isabella Chiesi, sono sospettati di essere gli autori degli spari contro i ristoranti pizzerie Piedigrotta 3 di Reggio e La Perla di Cadelbosco, e delle relative richieste estorsive indirizzate anche ai ristoranti Paprika e Piedigrotta 2.
“La commissione antimafia tiene costantemente monitorata la situazione a Reggio Emilia – scrive il senatore Morra . Il maxi processo Aemilia ha segnato una tappa storica e fondamentale nel contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata di matrice ndranghetista ma non bisogna cadere nell’errore di pensare che con l’operazione Aemilia il problema sia stato risolto.
Sul territorio, infatti, ci sono segnali allarmanti, come gli spari ai danni di pizzerie a scopo estorsivo e numerosi incendi dolosi. Ma è importante tenere monitorato anche tutto quello che non si vede, ovvero i continui tentativi delle mafie di inserirsi nel tessuto economico: l’Emilia è una regione troppo appetibile per la criminalità. E in periodo elettorale, potrebbero esserci rischi di condizionamento del voto come è già emerso in passato proprio nelle indagini di Aemilia”.
Pertanto – conclude Morra – “sarà importante e tendere i controlli deontologici delle liste elettorali almeno a tutte le città capoluogo di provincia, Reggio Emilia compresa”.
L’avvocato Rossella Ognibene, candidato sindaco 5 Stelle, afferma a sua volta che “la ‘ndrangheta à un cancro da estirpare da tutta Reggio Emilia. Va fatto senza alcuna esitazione, mettendo in campo ogni strumento e collaborazione con le forze dell’ordine e la magistratura. Servono azioni a tutto campo”.
Ognibene chiede di “applicare sempre piu’ innovativi e restrittivi protocolli anti mafia, passare al setaccio ogni appalto, compravendita di terreni, intrecci societari, favorire la cultura della legalita’ in ogni settore della nostra societa’ iniziando dai giovani, rendere sempre piu’ agevoli da parte dell’amministrazione i controlli da parte dei migliori amici dei cittadini: Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Municipale”.