25/2/2019 – Se ne va un altro pezzo della storia del centro di Reggio. E questa volta il colpo è duro. Chiude l’antica coltelleria di Luigi e Gianni Spezzani, in via Carducci, tra piazza Del Monte e piazza Prampolini, nel palazzo della fondazione Manodori. La sua vetrina, fotografata migliaia di volte, è famosa nel mondo per le coltellerie di alta qualità, così come la monumentale, antica macchina per arrotare coltelli e falci, che fa bella mostra di sé nel negozio.
La notizia ha fatto scalpore, anche nel mondo politico. E le opposizioni tornano alla carica mettendo sotto accusa l’amministrazione comunale. “Siamo in piena emergenza”, commenta Alessandro Aragona di Fratelli d’Italia. “Negozi su negozi chiudono i battenti dopo innumerevoli anni di attività, mentre il nostro centro città continua a perdere attrattività. Nel frattempo questa Giunta – sorda a tutti gli appelli – rimane immobile di fronte alle difficoltà dei cittadini che dovrebbe rappresentare, tirando avanti con progetti faraonici e riqualificazioni che certamente non risolveranno il problema di un centro storico sempre più deserto”.
“Persino una zona centralissima e rinomata come Corso Garibaldi non si salva dalla morìa dei negozi – aggiunge Aragona – Il sindaco Vecchi ha inaugurato in pompa magna la “nuova” via Guasco, ma è tutto fumo negli occhi: anche lì sono tanti i locali sfitti. Le nostre foto lo dimostrano”.
“I cittadini sono stanchi di cerimonie pompose e iniziative autocelebrative. I pilomat sono l’ennesimo disastro: anche oggi abbiamo notizia di un’ambulanza bloccata in piazza Prampolini e gli incidenti sono all’ordine del giorno. Bisogna fare subito dietrofront, e studiare formule ad hoc per incentivare i nostri commercianti che altrimenti scapperanno non appena possibile”, conclude Aragona.
Anzio
26/02/2019 alle 10:08
In effetti in città e provincia..
..ormai da diversi anni.. sono passati a metodi ben più dissuasivi: usano le pistole alla tempia con relativi atti intimidatori oppure altri più “sistemici” ma… ben “integrati”.
Insomma tutto un’grandeaffare’..senza più una decenza.
O no?
Un centro storico coi negozi storici è degno di una città che conserva i propri valori culturali.
Non è il caso di Reggio Emilia e di questo alcuni (troppo pochi) si rammaricano.
Arricchirsi non significa affatto avere una cultura.
Anzi.