Traffico internazionale di eroina: fermato pakistano a Campegine

Mercoledì 16 gennaio la sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia aveva arrestato un  giovane  pakistano sorpreso mezzo etto di eroina.

Nel corso delle perquisizioni successive in appartamento di Campegine veniva rintracciato un altro cittadino, S.K., nato in Pakistan, di 37 anni, privo di documenti identificativi. L’uomo era monitorato dalla Squadra Mobile reggiana che lo riteneva il regista di un traffico internazionale di  eroina con epicentro nella bassa reggiano.

I successivi approfondimenti volti ad accertare l’identità del soggetto facevano emergere, a carico dello S.K., numerosi indizi, ritenuti gravi dalla Squadra Mobile, in ordine al reato di importazione, in Italia, di 18,850 kg, lordi, di sostanza stupefacente tipo eroina; lo stupefacente era stato sequestrato in data 5.11.2018 dalla Squadra Mobile reggiana alla Malpensa. La droga era occultata abilmente e “foderava” due grossi borsoni  imbarcati nella stiva da un corriere identificato in A.W., classe 1992, residente nella bassa reggiana, il quale veniva quindi tratto in arresto in flagranza di reato ed è attualmente detenuto per l’importazione dell’ingente quantitativo di stupefacente.

Alla luce dei gravi indizi emersi a carico di S. K., giovedì l’uomo veniva sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Emilia ed associato presso la casa circondariale di questo capoluogo.

Secondo la ricostruzione della Squadra Mobile, fatta propria dal GIP, S.K. era il soggetto che aveva mantenuto i contatti con il corriere e con il fornitore in Pakistan; l’intera organizzazione del viaggio, secondo l’ipotesi investigativa, era appannaggio di S.K

 

Le indagini proseguono per verificare se vi siano altri soggetti coinvolti nell’importazione dello stupefacente, da un lato, e la filiera di smercio dello stupefacente acquistato, all’ingrosso, direttamente, in Pakistan, dall’altro. Lo stupefacente era infatti destinato interamente alla provincia di Reggio Emilia: tale dato è testimoniato dal domicilio del presunto organizzatore dell’importazione e del corriere, entrambi domiciliati nella bassa reggiana.