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Squadra Mobile, boom di arresti nel 2018: il 68% sono stranieri extracomunitari

12/1/2018 – Rilevante incremento degli arresti compiuti dalla sola Squadra Mobile della questura di Reggio Emilia nel 2018, con un balzo di quasi vicino al 50% in più: sono passati dai 100 del 2017 ai 143 dell’anno appena concluso. La grande maggioranza degli arrestati, il 68%, sono extracomunitari e di questi il 20% sono marocchini. Seguono i nigeriani col 13%, gli albanesi 10%, tunisini 9%, georgiani il 3%, altri cittadini africani 13%.

 

L’anno 2018 ha fatto registrare un rilevante incremento di arresti operati dalla sola Squadra Mobile della Questura reggiana.

Gli arresti sono passati da 100, dell’anno 2017, a 143, nell’anno 2018. La maggioranza, relativa, degli arrestati è rappresentata da italiani, il 32% del totale; seguono, nell’ordine, cittiadini marocchini, 20%, nigeriani ed albanesi, 13%, albanesi, 10%, tunisini, 9%, georgiani, 3%.

Sempre nel 2018 laMobile ha sequestrato oltre 70 chili di stupefacenti e447 mila euro in contanti, per lo più provento dello spaccio di droga.

Con riguardo ai reati contro la persona, sono finite in manette  14 persone. In particolare si è proceduto principalmente per i reati di violenza sessuale su maggiorenni e minori, per stalking e maltrattamenti in famiglia. Tra le indagini l’operazione “ruthless” che ha permesso di arrestare tre presunti artefici di una rete che favoriva l’ingresso illegale in Italia di ragazzine da mandare sul marciapiede; e l’operazione “End” che ha permesso di sottoporre a sequestro un centro massaggi gestito da cittadini cinesi (al momento non vi sono centri massaggi operanti a Reggio città) ed un circolo privato dove veniva tollerata, abitualmente, la prostituzione.

Con riguardo alla repressione dei reati contro il patrimonio, si è proceduto a 27 arresti. Tra le operazioni di maggior rilievo la Questura ricorda:

– in gennaio l’arresto di una presunta banda dedita alle rapine ai danni di tabaccherie e farmacie;

-l’operazione “branco”, conclusa con l’arresto di sette giovani, tra cui alcuni minorenni,  accusati di rapine ai danni di coetanei

– l’operazione “mentore” che ha permesso di trarre in arresto due presunti autori di una rapina consumata con narcotico;

  • il sequestro, a gennaio, di 1 chilo d’oro proveniente per lo più da furti in abitazioni e in danno di auto in sosta; 
  • l’operazione “corrupta civitas” che ha consentito di porre fine ad un presunto giro di mazzette all’interno dell’Ufficio cittadinanze della Prefettura; 
  • l’operazione “Billions”, condotta unitamente alla Guardia di Finanza, che ha permesso di disarticolare un presunto sodalizio criminale dedito al riciclaggio e all’ emissione di fatture per operazioni inesistenti; 
  • l’operazione che, a gennaio, ha permesso di fare luce su una violenta aggressione consumata in danno di un autotrasportatore da parte di tre uomini di origine cutrese contigui alla ndrangheta.

Ben 67 gli arresti per droga col sequestro di 32 Kg di cocaina, 18 Kg di eroina, 17 Kg di marijuana e 2 Kg di hashish. Per raggiungere un traguardo così ambizioso la Squadra Mobile, di intesa con la Procura della Repubblica, ha utilizzato, anche, lo strumento dell’arresto differito che consente di arrestare l’attività criminale di spaccio nell’ambito di una cornice, però, più ampia.

Il 208 è stato l’anno di  “Rexit”, la più grossa operazione antidroga mai effettuata in provincia di Reggio Emilia, che, partendo dall’area delle ex Reggiane haportato a 34 arresti in flagranza di reato e all’emissione di 27 misure cautelari. Da ricordare  l’arresto a Novellara, in luglio, di due due persone che avevano 20 chili di cocaina. 

Nel periodo è stato individuato e catturato, a Venezia, anche, FAVIA Algenis condannato per omicidio di preterintenzionale di un reggiano a seguito di un diverbio scaturito per futili motivi all’interno di esercizio commerciale del centro città. 

Sul fronte della detenzione di armi nel periodo sono state arrestate quattro persone e sequestrate, complessivamente, quattro pistole e due fucili illegalmente detenuti.

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