29/1/2019 – “Non ci piace la posizione ideologica, l’ennesima, del vicesindaco Matteo Sassi che se la prende col ministro Salvini, dimenticandosi che l’esecutivo Conte ha ereditato il tema “bollente” dell’immigrazione dai governi di centrosinistra che hanno affrontato la questione con eccessivo buonismo”. E il Comune di Reggio “ha seguito questa filosofia, accogliendo un numero superiore di richiedenti asilo rispetto a quello previsto in città”. Con queste parole la capogruppo di Alleanza Civica Cinzia Rubertelli critica il commento del vicesindaco di Reggio Emilia che, a proposito dello scandalo dei richiedenti asilo senegalesi, sfruttati come vigilantes nei concerti, è rimasto impigliato nel paradosso affermando, in definitiva, che la colpa è di Salvini e del suo decreto immigrazione.
Scrive Rubertelli: “Lascia senza parole sapere che profughi, richiedenti asilo, nomadi e pregiudicati venivano utilizzati per gestire la sicurezza dei “grandi eventi”. Non solo venivano sfruttati richiedenti asilo, ma si è messa a rischio l’incolumità delle tantissime persone che seguivano i concerti. Un’operazione, “Security Danger“, che deve far riflettere e che conferma il timore che abbiamo sempre avuto, ovvero che una buona parte dei richiedenti asilo arrivati a Reggio Emilia potesse finire in balìa di gente senza scrupoli”.
“Non ci piace la posizione ideologica, l’ennesima, del vicesindaco Matteo Sassi che se la prende col ministro Salvini, dimenticandosi che l’esecutivo Conte ha ereditato il tema “bollente” dell’immigrazione dai governi di centrosinistra che hanno affrontato la questione con eccessivo buonismo. Senza cioè fare i conti con le conseguenze che sarebbero scaturite dall’accogliere tutti coloro che si presentavano sulle nostre coste. A parte il fatto che è giusto che tutta l’Europa faccia la propria parte, ma che futuro si pensava di dare a queste persone una volta arrivate in Italia?”
Il vicesindaco Matteo Sassi parla al poligono di tiro, alla commemorazione dei fratelli Cervi e di Quarto Camurri
“Anche il Comune di Reggio ha seguito questa filosofia – attacca Rubertelli – accogliendo un numero superiore di richiedenti asilo rispetto a quello previsto in città e senza dare una doverosa spiegazione di questa scelta ai cittadini. Qualcuno ha fatto i conti con il tema della sostenibilità di questa decisione, con il tema dell’integrazione e dell’accoglienza vera di queste persone? Perché, nella gran parte dei casi, si sapeva che i migranti sarebbero finiti, prima o poi, nell’ irregolarità e in balìa di gente senza scrupoli dedita ad attività illegali. Come conferma, tristemente, l’operazione “Security Danger“.
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