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La tragica morte di Emily, 8 anni in Aldo Adige: mamma indagata, ma il divieto era scritto solo in tedesco

6/1/2019 – Un cartello scritto solo in tedesco che vietava l’uso dello slittino su quella pista nera. E’ l’elemento principale su cui si sta focalizzando l’attenzione degli investigatori chiamati a chiarire le responsabilità nel tragico incidente avvenuto venerdì 4 gennaio sulle Alpi Sarentine in Alto Adige, provincia di Bolzano, e costato la vita alla piccola Emily Formisano, 8 anni, di Reggio Emilia. La procura di Bolzano ha aperto un’inchiesta e come primo atto ha disposto il sequestro della pista nera del Corno del Renon, imboccata per sbaglio in slittino dalla mamma della bimba, Renata Dyakowska.

La donna di 38 anni, di Reggio Emilia, ancora ricoverata in condizioni gravissime all’ospedale di Bolzano, è stata iscritta dai pm nel registro degli indagati, assieme al responsabile della società che gestisce il comprensorio sciistico del Corno del Renon.

Il cartello cartello di divieto per gli slittini, in solo tedesco, all’inizio della pista nera 6 del Corno del Renon (ph. Ansa-Corriere dell’Alto Adige)

Mamma e figlia al Corno del Renon avevano noleggiato una slitta, ma invece di scendere alla stazione intermedia della cabinovia e prendere la pista per gli slittini, sono salite a monte. forse volevano imboccare un sentiero facile per poi raggiungere la pista per slittini, invece hano imboccato per errore la pista da sci n. 6, una “pista nera con pendenze anche del 40% e assolutamente vietata agli slittini.

Un errore fatale: mamma e figlia sul loro slittino hanno preso velocità, andandosi a schiantare contro un albero. E la piccola è morta sul colpo. I

l pm titolare dell’indagine ha compiuto un primo sopralluogo sulla pista, anche per accertare se le protezioni collocate lungo il tracciato della pista ‘nera’ riservata a sciatori esperti fossero sufficienti. Dai primi  accertamenti sarebbe emerso che all’inizio della pista nera il cartello era solo in tedesco, mentre l’avviso esplicativo verticale con il simbolo di divieto alle slitte sarebbe stato posto più un basso, a circa cento metri sotto, a discesa già iniziata.

“E’ paradossale che, con tutti i turisti italiani che frequentano le piste altoatesine, si pensi sia sufficiente apporre dei cartelli solo in lingua tedesca”, osserva il consigliere comunale di Bolzano Claudio Della Ratta (Pd). “Una triste e dolorosa vicenda, originata forse anche da carente informazione, assolutamente da chiarire”, conclude Della Ratta.

(fonte: ansa.it) 

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