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“Hanno trasformato il Primo Tricolore in una festa Pd”
Il deputato Vinci non partecipa per protesta

5/1/2019 – Il deputato  e segretario della Lega Emilia Gianluca Vinci non parteciperà quest’anno, per la prima volta, alle celebrazioni del Primo Tricolore di Lunedì 7 gennaio. E’ , quella di Vinci, una protesta per una giornata “declassata a festa Pd”, con un’occupazione politica forse senza precedenti. Di certo il comune di Reggio (come già accadeva quando al governo c’era Berlusconi) ha tenuto a debita distanza il governo M5S-Lega. Se a rappresentare le istituzioni sarà la presidente delSenato Alberti Casellati (di Forza Italia), il Pd si è assicurato tutti gli altri comizicon il presidente della Regione Bonaccini, il sindaco Luca Vecchi (che in vista delle elezioni è diventato come il prezzemolo) e il nuovo presidente della Provincia Giorgio Zanni.

Gianluca Vinci

Si preannuncia una noia mortale, e non ci sarebbe da meravigliarsi se fosse questa la vera ragione per cui l’onorevole Vinci (che è anche vicepresidente della commissione affari costituzionali di Montecitorio) ha scelto l’Aventino, in attesa di tempi migliori.

In realtà, forse per bon ton, l’esponente del Carroccio si limita a puntare il dito sull’occupazione del Primo Tricolore da parte del Pd, che comunque è già in sè stupefacente anche se non inattesa.

Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato

“Quest’anno leggendo il programma della festa del Primo Tricolore che si terrà, come tutti gli anni, a Reggio Emilia nella giornata del 7 gennaio, si rimane colpiti dalla politicizzazione che di questa festa il PD vuol fare per le prossime elezioni comunali e regionali-scrive il deputato leghista – Una festa per la città di Reggio e per tutto il Paese che già da anni viene strumentalizzata dalla Sinistra che da tempo la fa passare per una festa partigiana con canzoni e video risalenti alla seconda guerra, che nulla hanno a che fare con la nascita del Tricolore Cispadano. Ma quest’anno il PD reggiano ha fatto di peggio – aggiunge-  anziché mantenere la festa ad un livello di almeno apparente imparzialità istituzionale, si è deciso di non invitare nessun esponente del Governo e vi sarà la partecipazione del solo Presidente del Senato, la senatrice Casellati, non appartenente alla maggioranza”.

Il sindaco Luca Vecchi alle prese con la realtà virtuale

La spiegazione? “L’amministrazione comunale, palesemente spaventa dai dati circa la propria scarsissima possibilità di rielezione, quantomeno al primo turno, ha deciso di trasformare la festa della città in un comizio per i soli esponenti del PD, il sindaco Vecchi, il presidente della provincia e il presidente della regione Bonaccini, senza alcun intervento non allineato, neppure di carattere culturale. Tutto questo mentre il “Comitato Primo Tricolore” è costretto a lasciare la propria storica sede situata in un edificio comunale, presso la Galleria Santa Maria, non avendone una nuova.
Una festa svuotata totalmente del proprio contenuto e trasformata in un siparietto di persone che racconteranno la loro bravura e la cattiveria di chi, legittimamente eletto, governa oggi il Paese. Una ennesima occasione persa per la città per colpa del PD”.

Stefano Bonaccini col tapiro d’oro consegnato da Valerio Staffelli

Conclusione: “Dopo 10 anni di mia partecipazione a questa festa – annuncia  l’onorevole Vinci – a volte anche facendo presidi di protesta, ma sempre nel rispetto delle istituzioni, quest’anno non parteciperò ad un evento elettorale di un partito minoranza nel Paese che ha l’arroganza di parlare da solo a nome di tutti. Dall’anno prossimo il 7 gennaio con una nuova amministrazione tornerà ad essere una grande festa per tutta la città”.

 

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