10/12/2018 – Due morti, quattro feriti gravi di cui tre minori , 38 intossicati. È tremendo il bilancio di una incendio scoppiato dopo la mezzanotte in via Turri, nel palazzo di 4 piani al numero 33. Una tragedia del degrado, una tragedia annunciata: da tempo viene denunciata l’occupazione delle cantine, usate come dormitorio, nel quartiere della stazione storica.. Dapprima le fiamme erano state segnalate al secondo piano, ma in realtà si erano sprigionate proprio dagli scantinati. In una delle cantine sono state trovate delle bombole di gas.
I due morti sono marito e moglie marocchini: lui operaio, lei cadalinga. Sono morti soffocati mentre cercavano di fuggire: i corpi senza vita erano nelle scale. I loro figli di 22 e 18 anni sono ricoverato al S. Maria Nuova.
Quattro persone sono gravi, ricoverate in codice rosso (3 minori e 1 adulto) a Milano e Fidenza. Altre 19 persone sono in codice giallo. Secondo il bollettino diramato dallAusl, sono 38 le persone intossicate dal fumo che ha invaso il palazzo.
Tutti sono stati trasportati al Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova di Reggio . Attualmente i ricoverati all’Arcispedale sono dieci, di cui 6 in reparti pediatrici.
Due bambine di 3 e 7 anni sono state trasportate a Milano e Fidenza per il trattamento in camera iperbarica. La piccola di 3 anni è in prognosi riservata.
All’ospedaledi Fidenza anche un altro minore gravemente intossicato, e un adulto in condizioni di media gravità.
Il bilancio al momento sarebbe stabile, anche se si devono ancora completare le operazioni di ‘bonifica’ delle cantine, previste in mattinata. Sono intervenute squadre dei vigili del fuoco di Reggio Emilia, Sant’Ilario e Guastalla, con due autoscale e un carro aria da Modena.
Sul posto anche Polizia, Carabinieri ei tecnici della Polizia Scientifica.
IL BOLLETTINO MEDICO AUSL DELLE 17
Sette adulti sono ancora ricoverati in OBI, di questi:
2 sono rientrati dal trattamento con camera iperbarica da Fidenza e saranno dimessi in serata
5 rimangono in osservazione in OBI almeno fino a domani per continuare il periodo di terapia con ossigeno ad alto flusso.
Per tutti e sette l’andamento è buono.
1 Bambina (di anni 5) portata questa mattina a Fidenza per il trattamento con camera iperbarica, era poi stata ricoverata nella Rianimazione del Santa Maria Nuova, ma ora sta meglio ed è stata trasferita in Pediatria
1 Bambina (di anni 3) portata questa mattina al Niguarda di Milano, è ora stata trasferita alla clinica pediatrica De Marchi in centro a Milano: la prognosi è ancora riservata.
Tutti e 6 i bambini che erano in osservazione in OBI Pediatrico sono stati dimessi.
Ai pazienti ricoverati in ospedale è stato offerto il supporto psicologico a opera dei professionisti Ausl della Psicologia in emergenza. Per tutti i dimessi si è verificato avessero un luogo dove ricevere ospitalità per la notte.
Si ricorda che nel complesso sono stati gestiti 38 pazienti di cui 23 adulti e 15 bambini (tra 1 e 12 anni) inizialmente così distribuiti:
ALLE ORE 11 LA DIREZIONE SANITARIA DEL SANTA MARIA NUOVA HA DIRAMATO IL SEGUENTE BOLLETTINO MEDICO:
“Delle 38 persone intossicate, 4 hanno avuto necessità di camera iperbarica. Di queste, 2 adulti e una bambina sono stati trasferiti a Fidenza ed è previsto il rientro all’Arcispedale di Reggio Emilia in giornata.
Una bambina di 3 anni è stata trasportata in elisoccorso all’Ospedale Niguarda di Milano, struttura dotata di camera iperbarica e rianimazione pediatrica, in gravi condizioni.
Sono attualmente ricoverati all’Arcispedale Santa Maria Nuova 5 adulti in Osservazione Breve e 6 bambini in Osservazione Breve pediatrica. Questi pazienti, le cui condizioni non destano preoccupazione, saranno verosimilmente dimessi nella giornata di domani.
23 persone, dopo essere state assistite al Pronto Soccorso di Reggio Emilia, s miono state dimesse e inviate al curante.
Per fare fronte all’emergenza è stato attivato il PEIMAF alle ore 1.30 (PIANO DI EMERGENZA PER IL MASSICCIO AFFLUSSO DI FERITI DI UN OSPEDALE) di terzo livello, che prevede l’insediamento dell’unità di crisi per il coordinamento della maxi-emergenza e l’attivazione di risorse mediche e infermieristiche aggiuntive (sono stati attivati 4 infermieri, 1 OSS, il Responsabile Infermieristico Dipartimentale e 4 medici, tra cui il Direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza e il Responsabile del Pronto Soccorso).
Sul luogo sono intervenuti mezzi attrezzati per il soccorso, tra ambulanze, autoinfermieristiche, automedica, volontari del soccorso, oltre ad un mezzo di coordinamento delle maxi-emergenze, che ha gestito gli invii dei pazienti in Pronto Soccorso. Questi professionisti hanno allestito un’area PMA (Posto Medico Avanzato) , gestendo la prima assistenza e gli invii al Pronto Soccorso.
Alle 0,28 è arrivato in PS il primo paziente in codice rosso e a distanza di due minuti il secondo codice rosso, l’ultimo paziente è arrivato alle 03,17.
Il Piano di emergenza è stato dichiarato concluso alle ore 6″.
Fausto Poli
10/12/2018 alle 15:03
Ora mi rivolgo ai benpensantI. La cruda realta’, le denunce di un comitato mai ascoltato
Carlo Menozzi
10/12/2018 alle 17:25
Via Turri è una potenziale bomba. Lo sapete quante bombole gpl ci sono in quegli appartamenti? Non hanno gli allacciamenti al gas metano; secondo voi con cosa si scaldano e con cosa cucinano?
Fausto Poli
10/12/2018 alle 19:40
Ma la pubblica amministrazione cosa fa ? I problemi chi li risolve ? Fi chevsi tratta di farsi vedere al municipale con la pelliccia o l’ abito trasparente con sguardi libidinosi verso assessori e ministri mafiosi, tutto ok. Mavquesti problemi chi li risolve ? Quale trattativa ? Nessuna trattativa . Se ne sbattono le palle. Scusate, ho risposto male ma la pressione mi sale e pure la rabbia. Parol parole e niente fatti.