10/12/2018 – Dai controlli compiuti nelle ultime settimane anche nel palazzo di via Turri 33 “non erano emerse negli scantinati tracce della presenza di persone in maniera permanente ed abusiva”.
Lo dichiara il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi in una nota di cordoglio per la morte dei due coniugi marocchini, soffocati dal fumo a seguito dell’incendio aprtito dagli scantinati del palazzo.
“Il sindaco ha fatto visita nel corso della giornata ad alcune delle altre vittime, ricoverate in ospedale e, assieme al vicesindaco Matteo Sassi, alla Polizia locale coordinata dal comandante Stefano Poma e agli operatori dei Servizi sociali del Comune, ha seguito la vicenda sin dalla notte scorsa.
Il Comune ha reso disponibili immediatamente posti in alberghi della città, in cui vengono ospitate una trentina di persone costrette a lasciare temporaneamente la loro abitazione di via Turri.
La stessa Amministrazione è in attesa degli esiti degli accertamenti di indagine sulle origini dell’incendio, che si sarebbe sviluppato dallo scantinato dell’immobile”. T
In proposito il sindaco si riserva di esprimere valutazioni “di merito, consapevoli e razionali, non avventate”. Evidentemente sono “gli altri” a essere avventati e irrazionali…
“E’ necessario sottolineare, rispetto al presidio del quartiere della stazione centrale, che i controlli negli immobili da parte della Polizia locale sono frequenti, in particolare dove esiste la collaborazione dei condomini e degli amministratori – aggiunge
Vecchi – Il più recente di questi controlli è avvenuto nelle scorse settimane, da parte di personale della stessa Polizia locale e della Polizia di Stato: sono stati compiuti controlli anche nelle cantine dei civici dal numero 33 (quello in cui è avvenuto l’incendio) al numero 47.
Da tali controlli, non erano emerse negli scantinati tracce della presenza di persone in maniera permanente ed abusiva”.
I controlli “si spiega nel rapporto successivo agli accertamenti, si sono svolti “con la collaborazione dei Capiscala e degli Amministratori condominiali”, così “si è avuto accesso alle cantine, altrimenti inaccessibili perché chiuse da porte metalliche con serrature funzionanti”.
Inoltre, “non sono stati trovati stupefacenti o tracce di smercio” e “in merito a presunte attività abusive segnalate nei garage, non si sono avuti riscontri, ma le segnalazioni stesse erano piuttosto approssimative”. Si è appreso in quell’occasione dai condomini che “ultimamente dette attività sono cessate o diventate ‘poco visibili’, forse per via dei controlli effettuati sui residenti (i controlli della Polizia locale e delle Forze dell’ordine) che hanno allarmato gli eventuali abusivi”.
Per concludere, il rapporto sia pure con straordinaria cautela conferma che chi denuncia le occupazioni abusive non sono dei visionari, perchè ammette che le attività abusive nelle cantine “a detta dei condomini ultimamente sono cessate o divenute poco visibili”.
D’altra parte, se le fiamme si sono sviluppate da una cantina e si è trovato coperte e sacchi a pelo bruciati, ogni tentativo di minimizzare è fuori luogo, e anche un po’ penoso.
Ivaldo Casali
11/12/2018 alle 18:12
Come è noto da anni veniva chiesto all’Amministrazione Comunale, dai cittadini e Comitati, di effettuare i necessari controlli per occupazioni abusive, di locali e cantine, in via Turri e in altre zone degradate. In particolare la sera del 21 maggio scorso, nei locali del centro Simonazzi di via Turri, si svolse un incontro pubblico (moderatore il Direttore Ghiggini), organizzato dai Comitati cittadini sul tema sicurezza. Erano presenti gli esponenti di tutti i partiti in Consiglio Comunale, l’esponente del PD polemizzando con alcuni cittadini affermava che, la Polizia Municipale e le altre Forze, non potevano accedere a quei locali per eseguire i controlli richiesti!!!