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Tutti i colori delle stelle: grande mostra per il bicentenario di Angelo Secchi, padre dell’astrofisica

19/10/2018 – Con una conferenza internazionale tenuta ai primi di settembre alla Biblioteca Casanatense a Roma, hanno preso il via le celebrazioni per il bicentenario della nascita di padre Angelo Secchi, gesuita, astronomo e scienziato di fama mondiale, fondatore della spettrografia dei corpi celesti, uno dei figli più illustri di Reggio Emilia, dove nacque il 28 giugno 1978.
Delle celebrazione, fa parte a pieno titolo la mostra «Tutti i colori delle stelle. Padre Angelo Secchi e la nascita dell’astrofisica», realizzata dai Musei civici di Reggio Emilia e curata dalla studiosa Silvia Chicchi, che è anche membro del Comitato nazionale delle celebrazioni secchiane.

Padre Angelo Secchi

L’evento inaugurale è in programma sabato 20 ottobre alle 10 con un convegno all’aula magna di Unimore (viale Allegri) con gli interventi di Ileana Chinnici e di Paolo De Bernardis sull’avventura umana di Angelo Secchi e la sua eredità nella ricerca di oggi.
Alle 12 al palazzo dei Musei, in via Spallanzani 1, l’inaugurazione della mostra, che si annuncia come un evento divulgativo ma al tempo stesso di elevato spessore culturale.
E’ singolare che queste celebrazioni coincidano con la scoperta, solo di pochi giorni fa e documentata dalla Voce di Reggio Emilia e da Reggio Report dell’intervento  decisivo di padre Secchi per far arrivare alla chiesa di San Francesco (all’epoca dell’Immacolata Concezione) il meraviglioso calice da messa, con la sua patena, donato da Papa Pio IX nell’agosto 1877, pochi mesi prima della morte di entrambi: di padre Secchi e dell’ultimo Papa Re.
Quel calice è certamente uno dei tesori più preziosi della Chiesa di Reggio, ma attesta anche un legame profondo del prete scienziato con la sua città, mai scalfito da decenni di lontananza.

Il calice donato da Pio IX alla chiesa di S. Francesco di Reggio Emilia, “intercedente” lo scienziato Angelo Secchi, padre gesuita (ph. Pierluigi Ghiggini)

Nell’epigrafe incisa sotto il “piede”  si legge che il calice fu donato da Papa Pio IX alla chiesa dell’Immacolata Concezione (oggi San Francesco)  il 7 agosto 1877 “praecibus” il prevosto Lusetti e il “Clarissimo S.J. Angelo Secchi intercedente“: un particolare ignorato sino ad oggi, ma uan prova  del rapporto mantenuto con Reggio da padre Secchi sino alla morte, avvenuta il 28 febbraio 1978, venti giorni dopo il decesso di papa Mastai Ferretti.

L’epigrafe dedicatoria incisa sotto il piede del calice di Pio IX con l’attestazione dell’intervento di padre Secchi

La mostra Tutti i colori delle stelle al Palazzo dei Musei dal 20 ottobre prossimo al 3 febbraio 2019, viene proposta «per recuperare la memoria e sottolineare il valore dello scienziato, anche alla luce di recenti scoperte, che nei suoi studi pionieristici trovano le basi, ma anche per riscoprirne la genuina curiosità, l’entusiasmo e lo stupore, che per tutta la vita lo hanno spinto a indagare il cosmo».
Il motto è una frase (profetica) di padre Secchi: «Ne’ siamo ancora alla fine delle maraviglie; lo saremo soltanto quando cesseremo di studiare».
Vari i temi trattati dal percorso espositivo che si snoda nel Temporary Museum al terzo piano di Palazzo dei Musei, articolandosi in quattro diverse sezioni: La vita e le ricerche di Angelo Secchi; Noi e lo spettro elettromagnetico; Breve viaggio nell’Universo; Laboratorio Spazio-Luce.
Nella mostra sono esposti libri e manoscritti provenienti dalla Biblioteca Panizzi, dall’Archivio del Comune di Reggio Emilia e da privati, disegni di Angelo Secchi e lo spettroscopio con cui studiò la corona solare dal Museo Astronomico copernicano di Roma, Istituto nazionale di Astrofisica, strumenti per la meteorologia e la topografia, libri e documenti dall’Istituto Secchi, modelli astronomici storici dal liceo Ariosto-Spallanzani, oltre ad oggetti delle collezioni museali, tra cui la prestigiosa medaglia d’oro conferita ad Angelo Secchi come Grand Prix all’Esposizione Universale del 1867 a Parigi per il suo Meteorografo.

Il meteorografo di padre Angelo Secchi

LA VITA E LE OPERE
Pietro Angelo Secchi (Reggio Emilia, 28 giugno 1818 – Roma, 26 febbraio 1878), gesuita, fu dal 1849 al 1878 direttore dell’osservatorio astronomico e meteorologico del Collegio Romano.
I suoi studi e ricerche investono numerosi campi, dall’astronomia alla fisica, dalla meteorologia alla geodesia. In ambito astronomico osservò stelle doppie, nebulose, pianeti e comete, studiò il sole, notando il numero, il movimento e l’aspetto delle macchie solari e le protuberanze. Applicando la fisica all’astronomia esaminò gli spettri di più di 4000 stelle giungendo a raggrupparle in quattro classi o tipi – lavoro forte, lungo e faticosissimo, che costituisce una pietra miliare nella storia dell’astrofisica.
Introdusse, primo in Italia, il servizio meteorologico telegrafico giornaliero tra le principali città della Stato Pontificio e realizzò il Meteorografo, strumento che gli valse il Grand Prix alla Esposizione Universale di Parigi del 1867.
A Roma, occupandosi fra l’altro di studi di Meteorologia dinamica, studi che portarono alla previsione delle burrasche, provvide a realizzare un sistema di parafulmini, e antincendio, per la protezione delle Basiliche e dei monumenti della città. Fu mandato a svolgere ricerche e relazioni a seguito di un terremoto che colpì Norcia nell’Ottocento.
Svolse molti compiti di pubblica utilità, tra cui il servizio dell’ora esatta alla città di Roma, la misura della base geodetica sulla via Appia per la triangolazione dello Stato Pontificio e del Regno di Napoli; contribuì alla definizione del punto geodetico di Monte Mario, utilizzato per definire il primo meridiano d’Italiadella Santa Sede. Tra le sue pubblicazioni “L’Unità delle forze fisiche” (1864), “Le Soleil” (1870), “Le Stelle” (1877).

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