19/10/2018 – Sono 65 mila 238 pari al 12,2% su una popolazione di 553 mila 858 abitanti, gli stranieri regolari residenti in provincia di Reggio Emilia, terza per incidenza percentuale dopo Piacenza (14,4%) e dopo Parma (14,4%), che tuttavia hanno meno immigrati regolari in assoluto: rispettivamente 41 mila 498 e 61 mila 921.
Sono i dati aggiornati al primo gennaio del rapporto 2018 dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio in Emilia-Romagna. Nel complesso gli stranieri regolari nel territorio regionale sono 538 mila 677 su una popolazione di 4 milioni 461 mila 612 residenti, pari al 12,1%.
I cittadini non italiani provengono da 170 Paesi, hanno un’età media di 34 ann ie sono in prevalenza donne. In testa a questo esercito figurano i rumeni (17%), seguiti dagli albanesi (10,7%) e dai marocchini (8,7%); significativa anche la presenza di ucraini (6,1%), cinesi (5,5%) e moldavi (5,3%). Quasi un quinto (114.000) dei residenti stranieri sono minori, per lo più nati in Italia.
Per quanto riguarda Reggio Emilia, il 43% dei 65 mila 238 immigrati regolari che vivono in provincia si concentra nel comune capoluogo, che però ha solo il 30,1% dei residenti (171 mila 491). La conseguenza è che l’incidenza degli stranieri in città è del 16,5%, una percentuale inferiore solo a quella di Piacenza città (18,7%) che però in termini assoluti ha circa diecimila immigrati in meno rispetto alla comune di Reggio.
Interessante notare come la percentuale del capoluogo sia la più alta della provincia dopo quella di Rolo (17,1%) e e ora è superiore anche a quella di Luzzara (16,2%) storicamente il comune con la più elevata incidenza di cittadini stranieri nella provincia.
Nel complesso, il rapporto dell’Osservatorio conferma che l’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia per incidenza di cittadini di origine straniera sul totale della popolazione residente.
Una cifra leggermente aumentata: 7 mila cittadini in più (+1,4%), prevalentemente provenienti da Paesi comunitari. Diminuiscono invece del 25% i “nuovi” cittadini italiani: le acquisizioni di cittadinanza sono state circa 6.500 in meno.
L’incidenza di residenti stranieri è più marcata nelle province di Piacenza (14,4%), Parma (13,8%), Modena (13,0%), Reggio Emilia (12,2%) e Ravenna (12,2%). Seguono Bologna (11,8%), Rimini(10,9%), Forlì-Cesena (10,8) e Ferrara (9,1%). I comuni con il maggior numero di cittadini stranieri – oltre la media regionale del 12%- sono Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza (21,6%), e Langhirano in provincia di Parma(20,7%). Superano il 20% di presenze anche Galeata (FC) e Calestano, nel parmense.
Le donne rappresentano oltre la metà dei cittadini stranieri (53,1%). La componente femminile è prevalente nella comunità rumena e in quelle degli altri Paesi dell’Europa centro-orientale come Ucraina, Moldavia, Polonia, Russia; maggiore la presenza maschile tra i marocchini e gli albanesi.
Relativamente alla struttura demografica, il Rapporto rileva che gli stranieri hanno un’età media di 34 anni, mentre la popolazione italiana supera i 47. I minori sono più di 114 mila (16,1% di quelli residenti in Emilia-Romagna), in buona parte nati in Italia (oltre 86 mila), quasi 45 mila sul totale complessivo sono sotto i 6 anni.
Nel 2017 sono nati in Emilia-Romagna 8.030 bambini figli di genitori stranieri, quasi un quinto (24,3%) del totale dei nati nell’anno (in Italia sono il 14,8%). /Ti. Ga.