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Crisi Ferrarini, in vista accordo con nuovi investitori: un certo ottimismo dopo l’incontro al Mise
Ma la mancanza di credito rallenta la ripresa

24/10/2018 – Nell’incontro di questa mattina al Ministero dello Sviluppo economico, dove ha esordito la Rsu aziendale appena eletta, si è avuta conferma che il gruppo alimentare Ferrarini (collassato sotto il peso di circa 290 milioni di debiti) fa gola a molti. In un comunicato diffuso oggi, la Giunta regionale assicura che sono  “in corso contatti per l’ingresso nella compagine sociale di diversi soggetti, sia industriali che finanziari, in grado di assicurare prospettive produttive e occupazionali”. Nelle sue varie sede nel reggiano, nel parmense e in Lombardia (salumifici Vismara) il Ferrarini occupa oltre 800 dipendenti. Il tribunale ha ammesso tre procedure di concordato: quello della casa madre di Rivaltella, quello della Vismara e l’ultimo, di pochi giorni fa, della società agricola Ferrarini con un cospicuo patrimonio di poderi, latterie, vigneti dedicati alla  produzione di Parmigiano Reggiano, aceto balsamico e vini tipici.

La sede del gruppo Ferrarini a Rivaltella

La Regione era presente con il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, presidente uscente della provincia di Reggio e sindaco di Poviglio. All’incontro la presidente del gruppo Lisa Ferrarini, i due commissari nominati dal Tribunale di Reggio Emilia per i concordati Ferrarini e Vismara, Bartoli e Cadoppi, Cgil Cisl e Uil nazionali e territoriali.

I primi due piani concordatari dovranno essere presentati entro il 23 dicembre, ma la richiesta è che siano sottoposti in anticipo al tavolo dui crisi presso il Mise.  “Ci aspettiamo di essere riconvocati a breve dal Ministero per conoscerne i dettagli. Ciò rappresenta- ha dichiarato Manghi al termine dell’incontro- un elemento positivo”.

Ciò significa che i contatti con gli investitori sono in fase avanzata. Si è tornati a parlare del gruppo Amadori, ma non vi è alcuna conferma in merito.

“Auspico che la soluzione a cui la proprietà sta lavorando – ha aggiunto Manghi – possa garantire la migliore prospettiva occupazionale e la piena tutela di un’eccellenza alimentare del nostro territorio”.

Il settore del  prosciutto cotto (in cui Ferrarini è leader nazionale) sta tornando ai livelli di piena produzione, mentre nel parmense il sito dedicato alla lavorazione del prosciutto crudo si sta riprendendo lentamente, ma è ancora lontano dalla piena potenzialità produttiva. Stessa situazione alla Vismara dedicato agli affettati, che sta riprendendo le produzioni. Un processo rallentato dalla oggettiva difficoltà di reperire nuovo credito.

 

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Una risposta a 1

  1. Poli Fausto Rispondi

    24/10/2018 alle 21:06

    Le solite sfilate politiche.Manghi pensa solo alla sua scalata personale. I sindacati non contano nulla. Da un lato quindi la cricca e i finti perbenisti, dall’ altro i lavoratori, che se la prendono in quel posto
    Comunque La Ferrarini e Vismara, gestiti come ? Perche’ di maiali ne allevano milioni, ma e’ il know how e il management che conta. Strano che ste aziende abbiano avuto sto tracollo. Per il giornalista: a Langhirano le aziende lavorano bene. Probabile che in Ferrarini, non fosse tutto ciò’ che sembrava.

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