25/10/2018 – Si dovrà attendere la pubblicazione della sentenza per conoscere le motivazioni con le quali la Cassazione ha annullato (con rinvio a una nuova sezione dell’Appello di bologna) la condanna a 4 anni dell’avvocato Giuseppe Pagliani, già consigliere comunale di Forza Italia e candidato in Provincia e in Regione, nel processo Aemilia. Oggi dunque vale la sentenza con cui nel primo grado del rito abbreviato, l’avvocato di Arceto fu assolto con formula piena dall’accusa infamante di concorso esterno in associazione mafiosa nel più grande processo contro la ndrangheta mai tenuto al Nord (e che oggi vende i giudici del rito ordinario riuniti in camera di consiglio, nei locali della questura di Reggio, per stilare la sentenza relativa a 148 imputati).
La Cassazione, con un’udienza fiume iniziata alle 10 di ieri mattina e conclusa poco dopo le 23 con la lettura della sentenza, ha confermato ben 40 condanne su 46, ha annullato con rinvio le condanne di Pagliani e di Michele Colacino (anche lui assolto in primo grado ma condannato in appello), e ha rinviato a nuovo processo d’appello – ma solo limitatamente a un punto – Francesco Frontera (condannato in secondo grado a 8 anni e 10 mesi) e Francesco Lamanna, ritenuto l’uomo di fiducia di Nicolino Grande Aracri nel Mantovano, condannato a 12 anni. Rinviato anche un altro big della consorteria cutrese, Romolo Villirillo, 9 anni e 8 mesi, per un nuovo giudizio relativo ai reati di false fatturazioni e di reimpiego di capitali di provenienza illecita.
Per Gianluca Crugliano, definito dagli inquirenti un “soggetto dedito in forma non estemporanea alla consumazione di illeciti fiscali” e’ confermata la condanna, ma annullato il carattere della “ritenuta continuazione” dei reati. Pertanto la sua pena e’ stata rideterminata in un anno, due mesi e 20 giorni di reclusione.
Per Michael Stanley Salwach, americano nato in Pennsylvania e residente in Lussemburgo, che nelle carte del processo e’ definito il soggetto “al quale possa essere ricondotta l’architettura di frode” viene invece esclusa la riconosciuta recidiva e continuazione degli illeciti. E’ pertanto rinviato a giudizio in altra sezione della Corte di Appello di Bologna per la rideterminazione del trattamento sanzionatorio.
Respinto infine in toto il ricorso di Domenico Mesiano -il funzionario infedele della Questura reggiana al soldo della cosca che minacciò la giornalista Sabrina Pignedoli – che e’ stato condannato ad otto anni e mezzo di carcere in secondo grado. Ed ora anche al pagamento delle spese del procedimento.
L’annullamento con rinvio per Giuseppe Pagliani è stato accolto con soddisfazione dagli avvocati del collegio di difesa Alessandro Sivelli di Modena, Giovanni Tarquini di Reggio e Roberto Borgogno di Roma (dello studio Coppi) che è intervenuto nel dibattimento di fronte alla quinta sezione della Cassazione.
“Avevamo contestato quattro violazioni di legittimità, tre di illogicità della sentenza d’appello per aver trascurato o travisato elementi di prova e – quella più rilevante – l’interpretazione diversa a prove e testimonianze raccolte nelle indagini, al fine di sostenere la condanna dopo l’assoluzione in primo grado. In questi casi, tuttavia, la legge prevede che debba essere rinnovata la presenta dei testimoni in udienza, cosa che non è avvenuta. Potrebbe esser questa la ragione per cui la sentenza è stata annullata con rinvio degli atti ad altra sezione dell’Appello di Bologna.
In ogni caso l’annullamento con rinvio era il risultato più favorevole che si poteva ottenere in questa fase del processo. Per questo non possiamo che essere soddisfatti”.
I tempi del processo d’appello non dovrebbero essere lunghi, “ma nemmeno brevi” stante il fatto che gli annullamenti non riguardano persone detenute, quindi non vi sarà procedura d’urgenza. “Nel merito, continueremo a dimostrare che Pagliani non ha mai fatto patti con condannati per associazione ndranghetista, nè tantomeno li ha mai favoriti”.
Questo pronunciamento della Cassazione riporta al centro della vicenda Aemilia un interrogativo mai sopito e che anzi col passare del tempo si è fatto sempre più pesante: possibile che in un processo alla ndrangheta di queste proporzioni, l’unico politico coinvolto sia stato Pagliani, che non ha mai concesso appalti nè firmato concessioni edilizie? Possibile che il sacco edilizio che ha investito la provincia di Reggio, dove la ndrangheta ha fatto il bello e il cattivo tempo (come dimostrano le interdittive antimafia del prefetto De Miro) non avesse referenti nelle amministrazioni?
Tutto questo forse risulterà più chiaro -dopo le prossime sentenze del rito ordinario – nell’Aemilia 2 di cui si parla con insistenza.
Intanto va rilevato che la Cassazione ha confermato l’impianto dell’accusa con ben 40 condanne su 46 ricorsi, anche per i vertici della consorteria cutrese: 15 anni a Nicolino Sarcone, ritenuto il capo del clan Grande aracri a Reggio, 12 anni ad Antonio Gualtieri (già vicepresidente dell’Aier, l’imprenditore che nel corso di un PokeBalle diretto da Marco Gibertini su Telereggio, grido “Dimissioni, dimissioni, dimissioni” all’indirizzo di Enrico Bini, all’epoca presidente antimafia della Camera di Commercio. Inoltre 14 anni e 2 mesi ad Alfonso Diletto, 6 anni e 8 mesi al boss Nicolino Grande Aracri (che in questo processo, tuttavia, non era imputato di associazione mafiosa), 14 anni ad Antonio Silipo, 12 anni e 2 a Romolo Villirillo, 9 anni e 6 mesi a Roberto Turrà.
Le porte del carcere si spalancano per il giornalista reggiano Marco Gibertini, condannato in via definitiva a 9 anni 4 4 mesi), per il poliziotto Domenico Mesiano (8 anni e 6 mesi) e per la commercialista di Bologna Roberta Tattini, condannata a 8 anni e 8 mesi di reclusione.
LE CONDANNE CONFERMATE IN CASSAZIONE
Pasquale Battaglia 8 anni e 4 mesi
Antonio Blasco 1 anno e 3 mesi
Mario Calesse 4 anni
Salvatore Cappa 9 anni e 4 mesi
Gaetano Caputo 1 anno e 2 mesi
Antonio Cianflone 8 anni e 6 mesi
Donato A. Clausi 10 anni e 4 mesi
Domenico Curcio 4 anni e 6 mesi
Alfonso Diletto 14 anni e 2 mesi
Bilbil Elezaj 5 anni
Vincenzo Ferraro 5 anni e 4 mesi
Domenico Foggia 1 anno e 8 mesi
Antonio Frizzale 3 anni e 4 mesi
Gennaro Gerace 3 anni e 6 mesi
Giulio Gerrini 2 anni e 4 mesi
Marco Gibertini 9 anni 4 mesi
Giulio Giglio 4 anni
Nicolino Grande Aracri 6 anni 8 mesi
Antonio Gualtieri 12 anni
Antonio Gullà 1 anno e 8 mesi
Francesco Gullà 4 anni
Alfonso Martino 9 anni
Domenico Mesiano 8 anni e 6 mesi
Vittorio Mormile 5 anni e 6 mesi
Barbara Nigro 1 anno e 8 mesi
Giuseppe D. Oppedisano 3 anni 6 mesi
Giuseppe Pallone 5 anni e 10 mesi
Patrizia Patricelli 4 anni e 10 mesi
Paolo Pelaggi 1 anno e 8 mesi
Sergio Pezzati 5 mesi
Giovanni Procopio 4 anni e otto mesi
Giuseppe Richichi 9 anni e 8 mesi
Nicolino Sarcone 15 anni
Antonio Silipo 14 anni
Francesco Silipo 3 anni e 8 mesi
Francesco Spagnolo 1 anno 8 mesi
Roberta Tattini 8 anni e 8 mesi
Roberto Turrà 9 anni e 6 mesi
Romolo Villirillo 12 anni e 2 mesi
Giovanni Vecchi 4 anni e 10 mesi
LE SENTENZE RIFORMATE DALLA CASSAZIONE
Michele Colacino assolto in primo grado, condannato a 4 anni e 8 mesi in appello , sentenza annullata con rinvio ad altro processo d’appello
Gianluca Crugliano, pena ridotta a 1 anno, 2 mesi e 20 giorni
Francesco Frontera condannato in appello a 8 anni e 10 mesi, disposto nuovo processo limitatamente al capo 119
Francesco Lamanna , condannato a 12 anni in primo e secondo grado, rinvio in appello per il capo 122
Giuseppe Pagliani assolto in primo grado, condanna a 4 anni in appello, sentenza annullata con rinvio in appello
Michael Stanley Salwach 2 anni e 4 mesi, pena riformulata
Romolo Villirillo, condannato a 9 anni
LE ALTRE SENTENZE DEL RITO ABBREVIATO DIVENTATE DEFINITIVE IN PRIMO GRADO E IN APPELLO
Domenico Amato 3 anni e 8 mesi
Giovanni P. Bernini prescrizione
Salvatore Caccia assolto
Jessica Diletto 2 anni (definitiva in primo grado)
Selvino Floro Vito assolto
Giuseppe Giglio 6 anni (definitiva in appello)
Domenico Grande Aracri assolto (sentenza definitiva in primo grado)
Francesco Lepera assolto
Giuseppe Manica 10 mesi
Antonio Marzano 1 anno e 9 mesi
Luigi Mercadante assolto in primo grado senza ricorso
Vincenzo Migale assolto
Konstantinos Minelli 6 mesi
Emanuela Morini 1 anno e 8 mesi
Antonio Muto assolto
Giulio Muto 2 anni e 8 mesi in primo grado senza ricorso
Raffaele Oppido 2 anni e 8 mesi
Alessandro Palermo assolto
Alfonso Patricelli assolto in appello senza ricorso
Francesco Pellegri assolto in primo grado senza ricorso
Giovanni Sicilia 1 anno in primo grado senza ricorso
Vincenzo S. Spagnolo assolto in appello
Fulvio Stefanelli assolto in primo grado
Giovanni Summo assolto in primo grado
Giuseppina Verazzo assolta in primo grado