5/9/2018 – Un nuovo caso di West Nile in provincia di Reggio Emilia: è il secondo in quest’anno, dopo quello registrato a fine agosto a Reggiolo dove l’infezione – portata dalla zanzara comune – ha colpito una donna di 76 anni.
La direzione Ausl comunica che in questi giorni è stato confermato un caso di West Nile di forma neuroinvasiva, che è la più grave con sintomi a livello encefalico: l’infezione ha colpito un uomo residente in provincia, nell’area del distretto sanitario di Reggio Emilia (che oltre al capoluogo comprende Bagnolo, Albinea, Cadelbosco Sopra, Vezzano sul Crostolo, Castelnovo Sotto) ma – sottolinea l’Ausl – proveniente da un soggiorno in area endemica della regione”. Le condizioni del paziente comunque “non destano preoccupazione”. Evidentemente la West Nile è stata contratta nel territorio ferrarese dove negli ultimi due mesi si sono registrati ben 15 casi con sei decessi, l’ultimo dei quali un anziano di 76 anni di Biella che aveva soggiornato ai Lidi di Comacchio.
LA DIREZIONE AUSL RACCOMANDA DI SEGUIRE LE NORME DI PREVENZIONE E PROTEZIONE INDIVIDUALE PREVISTE DEL PIANO REGIONALE.
Norme da adottare in particolare per le persone anziane, le persone con patologie croniche con ridotta capacità di difesa del sistema immunitario e i bambini.
Queste invece le raccomandazioni igienico-ambientali per contenere la proliferazione di larve e insetti nell’ambiente:
La West Nile Disease o Malattia del Nilo Occidentale è un’infezione virale trasmessa dalle zanzare, che trova negli uccelli (corvidi) il serbatoio naturale. Può essere contratta dall’uomo e dal cavallo, se punti da una zanzara portatrice del virus. Con maggiore frequenza i vettori della malattia West Nile sono le zanzare comuni ( del genere culex), anche se non è possibile escludere che anche le zanzare tigre, attive prevalentemente di giorno e che sono considerate i principali vettori delle forme di malattia Chikungunya e Dengue, possano trasmettere la malattia.
Le zanzare comuni pungono più frequentemente nelle ore crepuscolari e serali, e si sviluppano vicino a terreni ricchi di vegetazione in prossimità di grandi raccolte di acqua. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo.La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre o febbricola, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee (febbre di West Nile). Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare in modo significativo a seconda dell’età della persona.
I sintomi più gravi (malattia neuroinvasiva di West Nile) si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici. Nei casi più gravi il virus può causare un’encefalite letale o esiti permanenti. La forma grave della malattia interessa principalmente le persone anziane e/o con ridotta efficienza del sistema immunitario.
Anche gli animali possono essere colpiti da questo virus, in particolare uccelli selvatici e cavalli. La zanzara rappresenta l’unico vettore del virus e quindi l’unica possibilità di contrarre l’infezione, che non si trasmette da uomo a uomo.