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Presunti abusi su un bambino di 4 anni in una scuola materna di Reggio: indagato bidello precario di 51 anni

18/9/2018 – Un nuovo, terribile caso di abusi (per ora solo presunti) su un bambino in tenera età è di fronte al giudice Luca Ramponi del tribunale di Reggio Emilia. I fatti sarebbero avvenuti nella tarda primavera primavera, nei bagni di una scuola dell’infanzia della città. La vittima un bimbo di quattro anni, l’indagato un bidello di 51 anni con contratto a termine, che ora non lavora più nella scuola. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Stefania Pigozzi.

Indagini che hanno preso le mosse perché la madre si era accorta che il bimbo non stava bene e lo ha portato al pronto soccorso del Santa Maria Nuova. Là il pediatra, e successivamente il medico legale, hanno riscontrato lesioni nelle parti intime del bambino.

A seguito della denuncia della famiglia, tutelata dall’avvocato Marco Scarpati, i carabinieri hanno installato delle telecamere  e gli accertamenti hanno portato a mettere sono inchiesta il bidello.

Solo fra tre mesi si saprà, in base alla perizia di un consulente nominato da Ramponi nell’udienza di ieri, se il bambino è in grado di testimoniare.

L’avvocato Tommaso Lombardini, che difende il bidello ha dichiarato che “non vi sono riscontri diretti delle accuse”. Anzi ha sottolineato – “vi sono elementi che denotano l’estraneità del mio assistito da queste pesanti accuse. Stiamo parlando di una persona incensurata che in questi mesi non è stata sottoposta a misure restrittive”.

Sulla vicenda chiede chiarezza Roberto Mirabile,  presidente e fondatore dell’onlus antipedofilia La Caramella Buona: “Dopo il clamore per la maestra del Malaguzzi accusata di maltrattamenti, ora esce la notizia che vede vittima un piccolo di quattro anni, frequentante un’altra scuola comunale di cui non viene fatto il nome – scrive Mirabile – Credo che, come nel caso della Malaguzzi, i genitori reggiani dovrebbero invece avere il diritto di sapere : non per creare inutile allarmismo, ma proprio per evitarlo e tranquillizzare famiglie che potrebbero preoccuparsi per i propri bambini.

Inoltre, se è vero che il sospetto abusante è un bidello, occorrerebbe chiarire bene, a prescindere da questo caso specifico, quali mansioni esatte può avere il personale ausiliario nelle scuole materne, sempre per maggiore chiarezza per i cittadini e a tutela dell’ottimo personale educativo (e non) delle nostre rinomate scuole dell’infanzia”.

 

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