25/9/2018 – Il sacerdote don Ercole Artoni, 88 anni compiuti il 13 settembre, il prete degli ultimi, fondatore della Comunità centro sociale Papa Giovanni XXIII, è ieri all’alba agli arresti domiciliari: lo scrive la Gazzetta di Reggio. L’arresto è stato chiesto e ottenuto dalla procura di Ancona per concorso minacce nei confronti di tre magistrati, messi sotto scorta nell’estate 2017: tra cui il presidente del Tribunale di Reggio Emilia Cristina Beretti, all’epoca reggente di palazzo di Giustizia, e i sostituti procuratori Valentina Salvi e Giulia Stignani. Per la stessa ipotesi di reato è in carcere da ieri all’ alba Aldo Ruffini, 74 anni, il noto uomo d’affari di Vetto nei guai per un’evasione fiscale milionaria.
L’accusa formulata dalla Procura di Ancona, competente nelle inchieste riguardanti i magistrati di Reggio, è di violenza o minaccia aggravata a Corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti.
Le minacce sarebbero emerse nell’intervista suoni delle telefonate di Ruffini anche con don Artoni. La Gazzetta di Reggio scrive anche di strane richieste di informazioni, in particolare sulla presidente Beretti.
Ovvio lo sconcerto per l’arresto di don Artoni, persona che – è noto – si è spogliato di tutto per dare ciò che possedeva alla comunità, che ha la sua sede centrale a Villa Sesso ma è anche molto attiva in Sardegna.
Don Artoni è ai domiciliari nella sua casa di Castelnovo Sotto, dove vive solo, non può ricevere telefonate nè può avvicinare nessuno, nonostante le condizioni di salute precarie e le sue evidenti difficoltà di mobilità. Solo una collaboratrice può andare ad assisterlo e a preparargli da mangiare.
Sull’arresto di don Artoni, l’ufficio stampa del vescovo Camisasca ha diffuso una breve dichiarazione: “Di ritorno dalla visita al campo profughi in Marocco, il vescovo di Reggio Emilia ha appreso dai giornali del provvedimento di custodia cautelare nei confronti di don Artoni ed è certo che le prossime ore permetteranno una maggiore chiarezza circa l’accaduto così da potere esprimere un giudizio più adeguato e approfondito. Auspica che la vicenda si possa risolvere al più presto”.
Molti si interrogano in queste ore quale fosse i rapporti tra un prete come don Artoni, che ha dato tutto ai più deboli, e un personaggio sotto inchiesta come Ruffini.
Alessandro Raniero Davoli
25/09/2018 alle 10:28
Mah?!, magistrati sotto scorta per “minacce” proferite durante una conversazione al telefono da un parroco di 84 anni? Credevo di averle sentite tutte, ma questa mi mancava.
Attendo con ansia l’arresto di un frate centenario, per vilipendio del Presidente della Repubblica …
Saluti.
Alessandro Davoli