18/9/2018 – Il diritto di cronaca, si sa, infastidisce, e in modo ricorrente vengono assunti provvedimenti o inventano espedienti per limitarne l’esercizio.
E’ il caso del comune di Reggio Emilia: la presidente del consiglio comunale Emanuela Caselli ha imposto un giro di vite, naturalmente nel rispetto del Regolamento, alla possibilità di scattare fotografie e girare video durante le sedute di Sala Tricolore e persino delle Commissioni.
Lo ha comunicato oggi con una nota dell’ufficio stampa: “A partire dalla prossima seduta di Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari, a seguito della modifica dell’articolo 16 del Regolamento del Consiglio comunale, le riprese audio e video e le fotografie delle sedute potranno essere realizzate previa richiesta e concessione di autorizzazione della presidente del Consiglio comunale stesso o del presidente di Commissione consiliare – si legge nella nota – E’ necessario perciò compilare in ogni sua parte e sottoscrivere il modulo allegato”.
In calce al modulo” è possibile leggere le motivazioni di questa nuova prassi e trovare i recapiti di posta elettronica a cui inviare il documento compilato. E’ possibile inoltre prendere visione dello stesso articolo 16 del Regolamento”.
L’imposizione di un’autorizzazione burocratica, insomma, impedirà di fatto l’esercizio del diritto di cronaca, se non per immagini ufficiali o da riprendere in circostanze programmabili. Addio però alle immagini, per esempio, di un bel battibecco tra i consiglieri. E addio alle immagini dei consiglieri sorpresi a chattare con la smartphone durante le sedute.
Si ricorda che in base alla Costituzione Italiana la stampa non può essere sottoposta ad autorizzazioni e censure. Di conseguenza, la disposizione di cui sopra è in violazione di legge, sempre che non si ritenga Sala del Tricolore un luogo privato e sottoposto a legislazione speciale. speriamo che qualcuno faccia rispettare la costituzione, e anche il buon senso.
Mario Guidetti - consigliere regionale Ordine dei Giornalisti
18/09/2018 alle 15:08
…ma quel regolamento (ahi, sempre “Regolamento/i”) è sicuramente stato approvato all’unanimità? A quel punto, la presidente Caselli non potava far altro che farlo rispettare. Resta il fatto/sospetto, gravissimo, che i fotoreporters siano stati “ingabbiati”. E’ pur vero che l’autorizzazione (burocrazia, altra burocrazia)non sarà negata ma di certo lo scarso pubblico che presenzia ai lavori non potrà documentarli con foto o altro. Chiediamo e pretendiamo che l’art. 21 della Costituzione sia rispettato. Quindi….Consiglieri, rivedete il regolamento!!! In caso contrario, un appello ai colleghi: disertate Sala del Tricolore – dopa un pò, ev vinen lor a sercher