di Roberto Mirabile*
2/9/2018 – Premetto : non ho alcuna intenzione, ora, di cavalcare strumentalmente il triste e preoccupante caso della maestra che maltrattava i bambini nella ben nota scuola comunale reggiana. Sarebbe troppo facile farlo e lo lascio ai rappresentanti della politica locale, salvo una precisazione che mi permetterò di scrivere a margine di questa mia nota.
L’allarme in città è comprensibilmente alto, considerando anche che proprio lunedì, domani, migliaia di genitori porteranno fiduciosi i loro bambini al nido e alla materna, per l’inizio del nuovo anno scolastico. E la fiducia non deve mancare, in tante maestre per bene, brave e attente al benessere dei piccoli a loro affidati.
Come accertato dai bravissimi carabinieri nella lunga e delicata indagine, la maestra – che di educativo aveva ben poco – agiva nella totale autonomia, quando si trovava sola con le proprie inermi vittime, traumatizzate da orribili comportamenti.
Posso capire che “qualcosa” sfugga al sistema collegiale di controllo reciproco fra le colleghe , in una qualsiasi struttura educativa e che, quindi, “è il comportamento di una insegnante, la responsabilità è personale”, come afferma cautelativamente l’assessore Curioni.
Ma è difficile evitare di pensare che per mesi, forse anni, nessuno mai si sia accorto dei disagi di alcuni bambini : quando i genitori notano qualcosa di sospetto, lo sappiamo bene, corrono dai referenti educativi e chiedono mille spiegazioni. Ecchimosi, morsi, lividi di varia natura, cambiamenti di umore dei figli, allarmano (fin troppo) mamme e papà. Ma non sempre senza ragione. Quindi, ascoltare attentamente e umilmente, collaborare, evitare di chiudersi a riccio in posizioni difensive, segnalare alle autorità competenti, sono regole da applicare sempre.
Ben vengano quindi operazioni di polizia che portano alla … pulizia, al risanamento di alcune (eccezionali) situazioni pericolose e criminali.
E che nessuna istituzione si permetta di alleggerire responsabilità o coprire eventuali complicità.
Fare la maestra è sicuramente impegnativo e logorante (credo peraltro faccia parte proprio dei lavori logoranti ai fini pensionistici) : occorre quindi prevedere periodici accertamenti sullo stato psicofisico del lavoratore e valutare alcune situazioni stressanti, quali la sindrome da Burnout. Tutto ciò non giustifica però assolutamente comportamenti criminali da condannare senza sé e senza ma !
Reggio, purtroppo, non è una isola felice immune da fatti gravissimi a danno dei bambini, pur godendo di un ottimo sistema scolastico.
Personalmente, vorrei capire bene, per mia ignoranza in materia, quali sono esattamente i compiti, da mansionario, del personale educativo e ausiliario comunale, chi è a contatto diretto coi bambini e chi no : non penso sia un segreto di Stato, dato che il Comune non mi risponde.
Credo che avremo a che vedere con altri tristi fatti di cronaca, da affrontare con intelligenza e determinazione, sempre a concreta tutela dei bambini : occorre agire con umiltà e determinazione, collaborando con le forze dell’ordine e la magistratura, evitando ottuse chiusure tipiche di una qualsiasi istituzione. Reggio è capace di reagire al meglio, volendo.
Infine, la nota personale accennata all’inizio : mi sia permesso di ricordare che, quando nel 1997 fondai La Caramella Buona, venni aspramente criticato da alcuni rappresentanti politici locali, in quanto “proprio a Reggio Emilia questa associazione ? Ma qui da noi non ce n’è bisogno !“ . E quando misi le telecamere all’interno del mio centro per l’infanzia, quasi venti anni orsono, sempre qualcuno che ora sta cambiando idea, gridò scandalizzato al Grande Fratello sbarcato in terra reggiana. Quando la presunzione gioca brutti scherzi …
*presidente della Caramella Buona onlus
Margherita
02/09/2018 alle 18:43
Grande!
Roberto Mirabile
02/09/2018 alle 22:59
Grazie !