24/8/2018 – E’ cominciata a Taneto di Gattatico, e andrà avanti sino al 7 settembre, la terza campagna di scavi nel sito archeologico del Castellazzo, nella storica Corte Rainusso, e nelle aree in cui lo studioso reggiano Paolo Storchi, che dirige gli scavi sul campo, ha individuato l’anno scorso i resti attribuibili al villagio celtico, primitivo insediamento di Tannetum, di cui parlano Polibio e Tito Livio, e anche un ciottolato di epoca romana, forse la traccia di una strada perpendicolare alla via antica scoperta nell’800 da Gaetano Chierici.
I nuovi scavi di Taneto, è noto, sono nati da un’intuizione di Storchi sulla possibilità che nel campo Bertana esistano ancora i resti di un anfiteatro. In due anni di scavi sono venuti alla luce resti di muri e, l’anno, scorso due importanti sepolture di epoca antica.
Il risultati delle prime due campagna di scavo hanno creato entusiasmo tra gli appassionati, grande interese tra i cittadini di Gattatico e Sant’Ilario (come di rado accade in questi casi) e un convinto sostegno dei comuni, di sponsor privati e di associazioni, cui quest’anno si aggiunge la fondazione Far-Studium Regiense presieduta da Carlo Baldi. Ma tra gli sponsor figura lo stesso Storchi, che ha mette a disposizione parte della vincita ottenuta con la partecipazione dello scorso anno al gioco televisivo l’Eredità. Alcune migliaia di euro infine arrivano dalla raccolta di crodfunding realizzata con successo nei mesi scorsi.
E’ la “caccia” all’insediamento di Tannetum, la cui collocazione è tema di una discussione che va avanti da secoli tra gli studiosi, a provocare tanto interesse. che comunque non è solo locale: lo scavo è seguito tra gli specialisti e nelle università a livello nazionale, anche per i risultati notevoli già conseguiti in poche settimane di prospezioni e con mezzi limitati.
La “squadra” al lavoro in questi giorni a Taneto è di 14 giovani, quasi tutti studenti della Sapienza di Roma e della Syddanks Universitet di Odense (Danimarca) che da tre anni sono partner in questa impresa. Per la prima volta è presente l’università di Copenhagen con 2 studenti sul posto.
La direzione è della professoressa Migliorati della Sapienza, su concessione della Soprintenza archeologica dell’Emilia Romagna. E come detto, il direttore sul campo è Paolo Storchi, che ha già individuato diversi anfiteatri romani, a cominciare da quello di Reggio Emilia (ipotesi confermata dalle rilevazioni realizzate dall’equipe del prof. Forte).
Ma veniamo agli scavi di quest’anno: continuano le ricerche nel sito del Castellazzo dove lo scavo del 2017 ha messo in luce diverse strutture e soprattutto ha permesso di datare la costruzione intorno all’850 dopo Cristo. Continua l’indagine delle strutture celtiche e del ciottolato romano, mentre quest’anno lo scavo al campo Bertana (probabile anfiteatro e tombe romane) è sospeso, perchè è in atto una compravendita di quel terreno.
Per Il villaggio celtico – sottolinea Storchi – «la speranza è verificare che appartenga.precisamente alla cronologia indicata da Livio e Polibio, ai tempi delle guerre contro Annibale; per il ciottolato, continua la ricerca di altri reperti di età romana. Nel Castellazzo vogliamo indagare i piani di frequentazione della torre, per comprendere bene la sua cronologia».
Gli sponsor dello scavo sono I Comuni di Gattatico e di Sant’Ilario d’Enza, il gruppo archeologico Val d’Enza, l’associazione culturale Tannetum, Italsughero, Capelli autocarrozzeria, la FAR Studium Regiense, Mondo Verde di Taneto, GST snc servizi topografici, i sottoscrittori del crowdfunding, l’agriturismo.Arco Antico di Taneto e RA.GA geofisica per l’archeologia.
(p.l.g.)
carlo baldi
27/08/2018 alle 17:41
Come sempre , bravo il nostro dott. Paolo Storchi, E’ una risorsa che mi auguro la città di Reggio non si lasci sfuggire.
Giovanni Maria
28/08/2018 alle 10:00
Bravissimi ragazzi che scavano e portano alla luce piccoli tesori nascosti
nella nostra zona
Grazie di cuore a tutti ed in particolare al dott.Paolo Storchi per
l’impegno dimostrato.