25/8/2018 – Dopo quasi tre anni di commissariamento a causa delle irregolarità riscontrate nelle votazione del dicembre 2015, fra un mese si tornerà a votare per il presidente e il consiglio di amministrazione della Bonifica Emilia Centrale.
E già colpo di scena: saranno in lizza ben quattro liste, compresa una di ispirazione M5S. Al momento sono pronte a scendere in campo la lista unitaria di tutte le associazioni agricole (voluta fortissimamente dall’assessora regionale all’agricoltura Simona Caselli), la lista appunto a 5 Stelle, la lista “Obbiettivo Diga di Vetto” (o “Bonifica Libera”) su iniziativa di allevatori già aderenti alla lista “Caseifici liberi” che ha provocato il ribaltone nella governance del Consorzio del parmigiano reggiano; e una non meglio precisata lista civetta (…fin che c’è guerra c’è speranza).
E dunque, a Reggio dopo la “tempesta perfetta” con il ribaltone e conseguente storico cambio della governance del Consorzio di via Kennedy (era la prima volta dopo 84 anni che si presentavano 2 liste: quella vincente dei caseifici liberi e quella perdente della cooperazione e associazioni agricole reggiane) forse si prepara… l’alluvione perfetta alle prossime elezioni della Bonifica.
Comunque la lista delle associazioni agricole resta la super favorita, con una spartizione che vedrebbe il Presidente alla Coldiretti e per quanto riguarda il consiglio di amministrazione di 20 membri una divisione, per così dire, a metà: 10 consiglieri alla Coldiretti e 10 alle altre associazioni (con un vicepresidente ciascuno per Cia e Confagricoltura).
Il Comitato Amministrativo (5 membri nominati dal CdA), il vero organo che conta e decide, sarà composto dal presidente Coldiretti, dai 2 vice presidenti CIA e Confagricoltura e 2 consiglieri di cui 1 Coldiretti, e forse l’altro non consigliere, ma il direttore della Bonifica.
Due i punti deboli della lista: – l’ammucchiata Coldiretti con tutte le altre associazioni agricole che su quasi tutti gli altri problemi agricoli sono sempre in disaccordo
– L’ipotesi Coldiretti di riproporre a presidente Ugo Franceschini di Correggio, che è anche presidente presidente dell’Istituto Parma Qualità, Ente commissariato da maggio a causa dell’indagine Prosciuttopoli della procura di Torino, e che era candidato presidente della lista Coldiretti anche alle precedenti elezioni Bonifica del 2015 poi annullate.
Lista 5 Stelle: è una indiscutibile novità politica. Meglio ancora: l’inizio della scalata al governo della regione E.R. in vista anche delle prossime elezioni regionali previste per l’autunno 2019.
E’ la prima vota che un “partito” scende in “acqua” e decide di metterci la faccia. C’è attesa e curiosità per programma e nomi.
Lista “Obbiettivo DIGA di Vetto” o “Bonifica Libera”: lo scopo è eleggere vari consiglieri e poi impegnarsi al massimo per la realizzazione della diga per l’irrigazione della Val d’Enza.
E’ una naturale evoluzione della lista Caseifici Liberi, oramai sempre più allevatori (soprattutto reggiani e da latte per il Parmigiano Reggiano) pensano e agiscono con la propria testa.
Non a caso promotore è Enrico Mori, presidente del caseificio Nuova 2000 di Cavriago e consigliere del Consorzio, con la collaborazione di Lorenzo Pinetti, presidente latteria di Roncocesi , consigliere CdA Consorzio presidente della sezione reggiana del Consorzio.
g.c.r.
(DALLA VOCE DI REGGIO EMILIA)
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Mario Guidetti - tavolo Hemingway
25/08/2018 alle 21:54
…e noi, dopo i 144.501 euro spesi per le elezioni dicembre 2015 annullate, paghiamo, paghiamo sempre mentre aspettiamo ancora di conoscere i responsabili per chiedergli i danni. Lasciateci il Commissario, annullate le elezioni che, leggeno quanto scritto da Reggio Report e La Voce, definiamo “aumma, aumma”, eliminate i Consorzi. Elezioni antidemocratiche: oltre 176.000 eleggono solo 4 consiglieri mentre, in caso di debiti, tutti sarebbero chiamati a rimborsarli in parti uguali(?) – si tirano gli stracci poi rispondono yes ad un esponente della Giunta regionale? Ferma il mondo, voglio scendere (o forse è meglio farli scendere…) – un ultimo inciso: mi risulta che una sia coordinata da civici consorziati obbligati stanchi di pagare, pagare sempre e sempre esclusi da tutto; se poi i partiti politici vorranno appoggiarla, – so di un ricorso accolto dalla Commissione Tributaria di Parma che ha espresso un giudizio tranchant nei confronti della Regione. Si può dire? beh, io lo dico – ad maiora (tanto, peggio di così non può andare)
PS: noi, se fossimo chiamati alla Presidenza del Consorzio, devolveremmo a una onlus i 42.500 euro di appannaggio annuo lordo. Noi, altri certamente no (ma siamo ottimisti ed allora lo proponiamo al nuovo Presidente)