31/5/2017 – Ottantamila euro come risarcimento del danno per le presunte minacce mafiose al sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi. La cifra, indicativa e rimessa alla valutazione equitativa del giudice, è stata chiesta dalla difesa del primo cittadino reggiano nel processo in rito abbreviato con dieci imputati, coinvolti in un filone delle inchieste ‘Aemilia’ della Dda di Bologna.
Vecchi, assistito dal professor Vittorio Manes, è costituito parte civile. Delle minacce aggravate sono accusati Pasquale Brescia, imputato nel filone principale ei Aemilia e rinchiuso in carcere dal gennaio 2015, e il suo avvocato Luigi Antonio Comberiati, per la lettera recapitata il primo febbraio 2016 all’edizione reggiana del Resto del Carlino.
Nell’udienza precedente i pm Marco Mescolini e Beatrice Ronchi avevano chiesto tre anni e quattro mesi per Brescia, un anno e quattro mesi per il legale. In relazione all’imputazione di minacce, anche la Regione Emilia Romagna, parte civile assistita dallo studio Gamberini, ha chiesto un maxi risarcimento di 150 mila euro.
Fausto Poli Taneto
31/05/2017 alle 21:44
La lettera, resa pubblica, identifica Vecchi come appartenente al sistema. E’ come nei film di mafia, che alla fine i ministri la spuntano sempre. Vecchi credo avrà’ preso i voti anche dalle cosche, la lettera lo conferma.
Molto facile fare il manotengo. E Del Rio dove lo mettiamo ?